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DE ZERBI, ECCO PERCHÉ È ANCORA POSSIBILE, MA È PIÙ FACILE L'ACCORDO CON JURIC. SQUADRA, NESSUNA RIVOLUZIONE. ROCCO VUOL TENERE DUSAN ANCHE SE NON RINNOVA. SALVEZZA, DECISIVA LA SFIDA A CAGLIARI. FRANCHI FRA LE POLEMICHE, L'INCONTRO CON NARDELLA

di Enzo Bucchioni

La Fiorentina ha clamorosamente fallito quello che nel tennis si chiama match-point, una vittoria a Bologna avrebbe praticamente sistemato la pratica salvezza e invece, come sappiamo, la squadra viola è riuscita nella non facile impresa di farsi rimontare tre gol da nonno Palacio che non segnava dall’ottobre scorso. Colpa della difesa? Ovvio, ma soprattutto di una squadra di carta velina che non abbiamo mai capito e non capiremo mai. Meno male che Rocco continua a dire che lui è il babbo e questi giocatori è come se fossero figli suoi…Ma c’è qualcuno in società che ha la competenza, il coraggio e la voglia di spiegare al presidente che le cose nel calcio non stanno così e non possono stare così? E se questi figli lo portassero in serie B (tocchiamo ferro) cosa direbbe allora il presidente Rocco Commisso? 

Non voglio neppure immaginare e ritocco ferro, al massimo continuo a fare delle tabelle e fatico a quadrare i conti. Troppi se…troppi ma…e poche certezze. Una sola: sabato con la Lazio sarà durissima. Non fatevi ingannare dal 4 a 3 sul Genoa, la Lazio ha fatto una grande partita, poi ha commesso l’errore di smettere sul 4 a 1, ma è tornata fisicamente in gran forma e ha la voglia matta di conquistare un posto in Champions. Comunque una cosa è chiara in questa complicata lotta salvezza: molto dipenderà dal Cagliari. Se la squadra di Semplici vince o pareggia domenica a Benevento (la maggiore indiziata per la B) fa molto per sé, ma anche per la Fiorentina. Se invece dovesse perdere, per i viola diventerebbe drammatico lo scontro di mercoledì dodici a Cagliari. Intanto il Torino (una partita in meno) ieri sera ha battuto il Parma matematicamente retrocesso, e si sta riportando a galla. Ma i calcoli servono a poco, purtroppo bisogna vivere questo finale alla giornata e con la visione lunga nell’ultima di campionato quando, comunque vada, per fortuna della Fiorentina ci sarà da battere un Crotone già retrocesso e forse meno motivato. Ma a quel punto meglio non arrivarci con l’acqua alla gola. 

Come temevo però, purtroppo, il pari contro la Juve ha fatto rialzare la testa a molti ingenui-ottimisti e scatenato l’euforia quando invece servirebbe tenere ancora ritta la barra e sotto pressione questa squadra che non trova equilibrio e personalità. Il colmo l’ha raggiunto la società che non ha neppure pensato al ritiro pre-Bologna ed è stata scavalcata dalla squadra che invece il ritiro anticipato l’ha chiesto: poi ci domandiamo come mai succedano certe cose. 

Rocco Commisso e Joe Barone, semplicemente, dovrebbero fare un monumento a Prandelli. Lo sapete che se l’ex allenatore viola non avesse puntato dritto su Vlahovic, non l’avesse difeso prima, motivato poi, e fatto crescere dandogli consigli e alimentando la sua autostima che l’ha portato a 19 gol, continuando invece nella rotazione delle punte Vlahovic-Cutrone-Kouamè come aveva fatto Iachini, questa squadra sarebbe già in serie B? E’ la triste realtà della seconda stagione americana, praticamente fallimentare. Può succedere, purtroppo. L’importante sarebbe riflettere e ripartire su basi nuove, invece quello che sta trasmettendo radio-mercato è poco comprensibile. Almeno per ora. Pare che la dirigenza viola (come vi abbiamo già detto) sia convinta che questa squadra sia forte e abbia bisogno soltanto di alcuni ritocchi, due-tre giocatori buoni e basta. Auguri. 

E così veniamo al comparto futuro. Come già anticipato giovedì scorso, la scelta dell’allenatore si è complicata. Dopo aver messo una croce su Allegri, Sarri, Inzaghi, e ultimo ma non ultimo Gattuso, fatico a capire i programmi tecnici. Ma di sicuro è solo colpa mia che mi intendo di calcio molto meno dei dirigenti viola. Ovvio.

Gattuso non cambia idea, s’è allontanato dai radar viola perché alla richiesta di una squadra funzionale al suo modo di vedere il calcio, con un profondo rinnovamento della rosa, si è appunto sentito rispondere da Barone che questo gruppo in fondo non è così male. Ma, come già spiegato, non si tratta di squadra più o meno buona, si tratta di avere le idee chiare su che tipo di calcio vuole fare la Fiorentina. Se l’idea è un giochista come Gattuso in panchina, ma anche come De Zerbi, è chiaro che molti degli attuali giocatori in rosa non siano in sintonia e non lo possano essere, con il calcio dell’allenatore. Dopo Gattuso, infatti, c’è il timore che anche De Zerbi dica “no grazie”. Per ora non è ancora successo, non ha ancora deciso, ma è netta la sensazione che al primo posto della sua lista ci sia sempre lo Shahktar, squadra di livello internazionale. Ma De Zerbi aspetta anche di conoscere la proposta di rinnovo e i programmi del Sassuolo e pure di approfondire il contatto che c’è stato con la Fiorentina che lo gratifica non poco. Con lui c’è molta “simpatia”. Del resto, l’identikit di Rocco “prenderemo un allenatore emergente e non un vecchio come me”, portava infatti dritto proprio a De Zerbi che aveva entusiasmato battendo la Fiorentina. E’ chiaro che per provare a convincerlo sarà necessario un piano di lavoro concreto e un mercato diverso da quello che fino ad oggi sembrano avere in testa i dirigenti viola. Non si tratta di spendere cento milioni, ma di virare su giocatori adatti al gioco dell’allenatore del Sassuolo, a cominciare dal portiere. E allora? Che fare?

In questo screening che la Fiorentina sta facendo, c’è sempre vivo il nome di Juric. E’ vero che l’allenatore del Verona è rimasto male dopo la bocciatura a sorpresa dell’estate scorsa, è vero che all’epoca non faceva impazzire Rocco al punto che gli preferì Iachini, ma un anno dopo questo matrimonio potrebbe convenire a tutti. Non a caso, adesso, l’allievo di Gasperini è in pole-position.

Juric infatti, pur avendo le sue idee, si adatta di più ai giocatori che ha. E’ un motivatore, un martello che spreme tutti e impone il suo modello tattico, vuole giocatori che abbiano fame e rabbia, sicuramente lui per ripartire dirà sì a due-tre acquisti soltanto. L’anno scorso il Verona gli ha venduto tutta la squadra, non ha battuto ciglio ed ha ricominciato con molti sconosciuti che comunque hanno fatto un buon campionato. Mi sembra di vederla la Fiorentina di Juric con il 3-4-2-1. Proviamoci: Dragowski; Quarta, X, Igor; X, Amrabat, Pulgar, X; Castrovilli, Ribery; Vlahovic. 

Boh…Anche no. Di sicuro sbaglio io, ma dopo tre anni di zona retrocessione e alcuni giocatori sempre presenti nei disastri, questo gruppo andrebbe smontato, andrebbero spalancate le porte dello spogliatoio per far entrare l’aria completamente nuova. Ripeto, non servono tanti soldi, bastano idee. Molti giocatori viola hanno mercato, vendendoli bene e reinvestendo su elementi adatti, magari giovani, motivatissimi, si potrebbe aprire finalmente un ciclo made in Usa. Ci speriamo sempre. In attesa, vedremo i fatti, l’importante è avere chiari gli obiettivi. Mi piace però ricordare cosa ha detto Marotta domenica sera, uno che ha vinto quattro scudetti: “Meglio un allenatore bravo di un giocatore in più”. Credo che in Fiorentina lo sappiano… 

E comunque i nodi da risolvere sono tanti, a cominciare da Vlahovic. A ogni gol aumenta il suo valore, c’eravamo lasciati a cinquanta, ora qualcuno parla di sessanta milioni, con Sarri che lo vorrebbe fortemente a Roma. Secondo radio-mercato, invece, Rocco Commisso non ha alcuna intenzione di vendere e terrà Vlahovic almeno un altro anno, anche se il serbo decidesse di non rinnovare. Un po’ come successo con Chiesa. Arma a doppio taglio. Il Lilla l’anno scorso, ad esempio, ha venduto il giocatore più forte, Osimhen, al Napoli per 70 milioni e ha rifatto la squadra. Oggi è davanti al Psg nella Ligue One. E poi c’è da considerare l’ambizione del ragazzo che, a naso, mi sembra uno già convinto d’essere come minimo da Champions e forse ha ragione lui. Senza poi parlare di soldi, oggi guadagna 800 mila euro, gliene stanno offrendo due milioni e passa di più. L’importante, se Rocco lo vorrà tenere, è non far ricrescere nello spogliatoio le piante del malcontento, dei rimpianti e delle aspettative future che distraggono dal presente. Ma Rocco di sicuro saprà come rapportarsi con Vlahovic suo compagno di palleggi.

Nel frattempo ha incontrato Nardella per rivelazione dello stesso sindaco, e nei prossimi giorni lo rivedrà. Ovvio che si sia parlato del Franchi, dei milioni del recovery fund e sul come rifare lo stadio. Normale che il sindaco cerchi di convincere Rocco a prendere parte all’impresa prospettando 25 mila metri cubi (fra dentro e fuori) di cemento, una concessione pluriennale e robe del genere.

Un’operazione che anche Nardella sa essere una toppa, visto che lui stesso nella relazione per lo stadio alla Mercafir nel 2016 scriveva che Campo di Marte quartiere sovraccarico non era più in grado di ospitare lo stadio della Fiorentina. Oggi, guarda un po’, il quartiere è tornato scarico, ma forse agli abitanti non è stato ancora spiegato cosa potrebbe succedere, il megastadio compreso un mini Gigli in città. 

E quello che meraviglia è il quasi silenzio su un’operazione con una valanga di soldi pubblici, molti dei quali andranno restituiti (non a caso Nardella ha parlato ieri anche del Credito Sportivo) quando lo stadio lo avrebbe fatto volentieri Commisso a spese sue e per il restauro conservativo del Franchi sarebbero bastati meno di 20 milioni. Gli altri, visto che sono soldi per opere legate alla cultura e lo sappiamo, potevano essere impiegati (piccola idea banale) per rifare il lastricato a pezzi di tutto il centro storico patrimonio dell’Unesco, e non solo di via Pellicceria o di via Pandolfini dopo anni di lavori. Non capisco l’opposizione, ma non capisco neppure tutte le associazioni sempre pronte a vederci chiaro che stavolta hanno preferito il silenzio più o meno assenso. Fra l’altro, fino a dimostrazione contraria, è sempre stato detto che uno stadio del genere, non di proprietà, non consentirebbe di fare quello che è l’idea originaria: aumentare i fatturati della Fiorentina. In attesa di sapere, poi, se poi la Fiorentina nel Franchi degli archistar a giocare ci vorrà restare…