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DELIO, L'ENTUSIASMO E LA SENTENZA

di Leonardo Petri

Fortuna che è arrivato Delio Rossi lo stesso giorno della sentenza di primo grado per Calciopoli, dove i Della Valle e Mencucci si sono visti accordare una condanna penale a oltre un anno ciascuno con conseguente interdizione dalle cariche societarie e divieto di rappresentare la propria società in ogni sede. L'arrivo di Rossi ha facilitato il lavoro a chi avrebbe dovuto edulcorare e sminuire la notizia, permettendogli di usare un bel taglio basso. Fermo restando che tutti gli imputati di Calciopoli, da Moggi in giù, sono innocenti fino al grado definitivo di giudizio, osservo reazioni curiose in città. Chi si era sempre distinto per garantismo e tutela dell'indipendenza della magistratura, lo sento parlare di giustizia ad orologeria e di abbaglio dei giudici; ragazzi a cui viene quotidianamente affidato un microfono tifano apertamente per i Della Valle: "Siamo tutti con voi", ovviamente senza neppure aver letto le carte del processo (anche se lo avessero fatto dubito ci avrebbero capito qualcosa), limitandosi a leggere con voce stentorea il comunicato della Fiorentina, una letterina come tante altre utile solo ad allenare tifosi e giornalisti, perché si sa, la difesa va esercitata in tribunale e lì, nonostante le certezze dei media fiorentini qualcosa va affinato se la richieste del pm coincidono sostanzialmente con la sentenza. Uno dei paragoni più utilizzati per descrivere la condizione in cui si sarebbero trovati i Della Valle nella stagione 2004-05 è quello di assimiliarli a chi è costretto a pagare il pizzo. Paragone infelice per molti motivi. Primo perché a chiedere il pizzo sono le organizzazioni criminose e chi non lo paga rischia la vita, non la B. Secondo perché ci sono fior di imprenditori e di gente comune che ha avuto il coraggio di denunciare persino chi gli chiedeva il pizzo, avrebbe potuto fare altrettanto la Fiorentina con i suoi "persecutori". Terzo, chi il pizzo lo denuncia rischiando in proprio, non vede esattamente di buon occhio chi il pizzo non lo paga, e addirittura è in corso un ampio dibattitto sull'opportunità di rendere reato l'omessa denuncia in caso di richiesta di pizzo. Quarto, Moggi ha preso una pena cinque volte superiore a quella di Della Valle, non mi sembra siano stati assimilati. Ma per fortuna è arrivato Delio Rossi e si è potuto parlare d'altro. Ad esempio del modo in cui si è presentato con pochi ma semplici concetti: "Lavoro, lavoro, lavoro"; "un mio giocatore deve vivere per la squadra", "gli obiettivi non si annunciano, si centrano", "non sono un rappresentante, io vi vendo la mia professionalità". Musica per le mie orecchie, forse un po' meno per i giocatori viola costretti a stare a campini da mattina a sera. Tatticamente prevedo sorprese perché Rossi ha idee forti, ma sa modellarsi sulla squadra che allena. A Palermo aveva Pastore ed optò per il trequartista ma qui non ce l'ha, sempre che non convinca Jovetic ad arretrare, punti forte su Ljajic o adatti Lazzari. Davanti, Gilardino non sarà più solo, Jo-Jo sulla verticale o da sinistra gli sarà più vicino. Immagino un 4-3-3 in fase difensiva ed un 4-2-4 in fase offensiva con Jovetic in mezzo col Gila, e Vargas o Lazzari esterni. Montolivo e non Behrami giocherà davanti alla difesa, mentre quest'ultimo può fare l'interno o l'esterno. Rivedremo Babacar che speriamo diventi l'Abel Hernandez viola. Nastasic diventerà presto titolare e scommetto che Camporese e Salifu saranno costantemente in prima squadra. Sono sicuro che De Silvestri metterà in difficoltà Cassani per una maglia da titolare, che Campanharo sarà la grande sorpresa da gennaio in avanti e che la Fiorentina batterà il Milan. Mi sbilancio ma Delio mi ha ridestato l'entusiasmo, tanto da cimentarmi con l'undici che potrebbe giocare proprio contro il Milan: Boruc; De Silvestri (Behrami), Gamberini, Nastasic, Pasqual; Lazzari, Montolivo, Vargas; Cerci, Gilardino, Jovetic. 

Leonardo Petri 


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