DELLA VALLE, BASTA NASCONDERSI: ORA RISPONDA AI TIFOSI. INTANTO ECCO MURIEL, CHE BOTTI! VINTO IL CONFRONTO CON SIMEONE. PJACA INUTILE ANCHE A MALTA, RIDATELO ALLA JUVE. GABBIADINI HA SCELTO LA SAMP. GERSON INVOCA LA ROMA. DIAWARA LAST MINUTE
E voi maligni dite che i Della Valle non hanno vinto nulla, diciassette anni e zero tituli in bacheca (alla Mourinho), invece ecco a voi il Trofeo di Malta alzato al cielo da Pezzella. In fondo nella vita basta accontentarsi. Scherzi a parte, abbiamo vissuto una giornata non banale.
In mattinata è arrivata la netta presa di posizione del Centro di Coordinamento che dopo la riunione molto affollata di martedi’ sera, ha emesso un comunicato che suona come una sorta di ultima chiamata per Andrea Della Valle. Il Coordinamento con la giusta serenità e con termini condivisibili, chiede una cosa quasi normale, se non banale sotto altre latitudini calcistiche: un incontro con la proprietà. Dopo anni di silenzi e il progressivo ridimensionamento della squadra scesa dai quarti posti al decimo di oggi, quello straordinario tifo organizzato viola, quei signori che garantiscono ogni anno più di ventimila abbonamenti e non solo, hanno diritto di sapere “chi siamo” e “dove andiamo”, detto banalmente. Vogliono capire se è finita l’epoca delle vacche magre e dell’autofinanziamento, se dopo tre anni di cinghia tirata, c’è la voglia o meno di riportare la Fiorentina dove merita, stabilmente a lottare fra la quarta e la settima posizione. Della Valle non può più far finta di niente e questa volta non può sottrarsi, l’incontro non è chiesto da quei “cattivoni“ della Fiesole, ma dallo zoccolo duro del tifo più riflessivo e pacato, dai moderati, quelli che amano la Fiorentina a prescindere e comprendono anche certe situazioni, ma che, evidentemente, sono arrivati alla soglia limite della sopportazione. Soprattutto, al di là dei risultati sul campo, c’è voglia di chiarezza, i tifosi vogliono capire se la costruzione dello stadio potrà essere una svolta positiva, se ci saranno investimenti o se invece questo limbo, questo calcio modesto, è destinato a durare e rappresenta l’anticamera di quel disimpegno annunciato due anni fa e mai ritirato ufficialmente.
Della Valle deve fare una profonda riflessione, se è vero che il padrone della Fiorentina è lui e in teoria può fare quel che vuole, dovrebbe però aver capito in diciassette anni cosa significa questa squadra per la città e la tifoseria. La Fiorentina è di Firenze. Pare di interpretare dal comunicato che il buonismo stia finendo, quelli della maggioranza silenziosa stiano per prendere voce. Se fossi Della Valle cercherei di impedire che i tifosi che fino ad oggi hanno mantenuto una posizione agnostica, gli attendisti e quelli comprensivi della situazione, finiscano per allearsi con la Fiesole. Se dovesse succedere, allora sì, sarebbe meglio vendere. In questo grigiore Firenze non sa vivere e, credo, neppure i Della Valle. Sinceramente non so come prenderanno questa richiesta, l’anno scorso nel dopo-tragedia Astori i Della Valle ebbero sollecitazioni analoghe, ambasciatori lavorarono per un incontro che poi non s’è mai fatto. Peccato. Ora c’è un’altra situazione, forse un altro assist. Dalle decisioni dei Della Valle, se incontreranno o meno i capi dei tifosi, capiremo molte cose.
Intanto anche chi non lo conosceva, spero abbia capito dopo aver visto Muriel nel triangolare di Malta, che trattasi di giocatore vero. Ribadisco: finalmente un giocatore a Firenze dopo tanti esperimenti, pianticelle, scommesse, varie ed eventuali. Lo so che di fronte c’era una squadra senza storia, dilettanti, e trattasi di un allenamento del mercoledì, non conteggio neppure la tripletta, quello che mi piace sottolineare sono i movimenti in fase di attacco, ma anche di difesa, i tempi, la rapidità e le capacità tecniche di un Muriel in buone condizioni. Era tanto che non si vedeva uno così con la maglia viola. Poi, ripeto, non so quanto inciderà in questi sei mesi (spero il massimo, naturalmente), ma se facciamo il confronto fra il Muriel e il Simeone di ieri, si capiscono tante cose. Purtroppo il Cholito è mentalmente assente, oltre ad avere i suoi limiti tecnici. Non gli hanno fatto bene neppure le vacanze. Penso che lo sforzo finale di Pioli sarà comunque quello di far giocare il Cholito, Muriel e Chiesa assieme, ma se Simeone è ancora questo e non si smuove, per ora il 4-3-3 con Chiesa-Muriel-Mirallas può dare molte più garanzie. Altra delusione Pjaca. Non prova più neppure a saltare i dilettanti maltesi, una tristezza. Ieri meglio di lui ha fatto addirittura Thereau. Ma vogliamo davvero provare ancora a rilanciare un giocatore che poi alla fin fine è della Juventus? Intravedo dell’autolesionismo, a Corvino piacciono le scommesse e pazienza se ne perde un’altra. Una più, una meno… Lo rivogliono in bianconero, vogliono che giochi di più?, allora cogliamo al volo l’occasione, ridiamolo, e se non prestano Kean, magari facciamoci dare un centrocampista per sei mesi e il nome doveva essere Sturaro che però sta andando al Genoa.
Questa impasse, Pjaca che resta-non resta, Thereau che non vuole andare a Cagliari, Eysseric che nessuno vuole al prezzo di Corvino, hanno fatto perdere le residue speranze di prendere anche Gabbiadini. La Samp ha vinto il duello con la Fiorentina accettando tutte le condizioni del Southampton: prestito con obbligo di riscatto a giugno. Corvino, invece, puntava al prestito e quando ha cercato anche lui di puntare sull’obbligo di riscatto era troppo tardi. Gabbiadini ha scelto. Coi viola c’erano troppe complicazioni di mercato da risolvere e Gabbiadini non voleva più aspettare, ha voglia di giocare, di farsi trovare pronto alla ripresa del campionato e per rilanciarsi conosce la serenità dell’ambiente blucerchiato e la bravura di Giampaolo. Purtroppo il tridente Chiesa-Muriel-Gabbiadini resta nei sogni.
La stessa strategia attendistica Corvino la sta adottando con il Napoli per Diawara. Come vi abbiamo anticipato da tempo, il Napoli lo vuole solo vendere, niente prestito, ed ha trovato squadre in Inghilterra e Spagna disposte a comprarlo. Il giocatore invece vuole la Fiorentina e aspetta. Almeno per ora. Gli ultimi giorni di mercato saranno decisivi. Una strategia rischiosa, ovvio, ma quando non hai liquidità e devi fare un mercato di prestiti è inevitabilmente così.
Prestiti, riecco Gerson. Come ricorderete, anche se lui poi ha pinocchiamente smentito approfittando dei trombettieri, in estate il brasiliano non voleva venire alla Fiorentina. Dopo un pomeriggio di discussioni, prima di rimetterlo su un treno per Firenze, la Roma gli promise di riprenderselo a gennaio. Evidentemente il silenzio dei giallorossi ha indotto il padre-procuratore di Gerson a ricordare se la Roma vuole torniamo, sentano la Fiorentina. Anche Gerson, per quel che ha fatto e visto che è tutto della Roma, senza neppure diritto, lo rimetterei su un Frecciarossa. E guarda cosa vi dico, se non arriva nessuno dal mercato, da subito farei giocare uno scolastico come Norgaard davanti alla difesa riportando Veretout nel suo ruolo di mezz’ala. Mi sembra che dopo mesi ci sia arrivato anche Pioli…