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DELLA VALLE: DIEGO LASCIA, ANDREA RADDOPPIA

di Cristiano Puccetti

Tema scomodo e scottante parlare di assetti, strategie, equilibri dei potenti proprietari della Fiorentina, ma val la pena soffermarsi su una decisione clamorosamente benedetta, maturata in piena estate e che ha portato al rilancio in grandissimo stile del progetto Viola. Più dei 17 acquisti piazzati sul mercato, che hanno finalmente cambiato volto alla squadra, il vero top player acquisito dalla nuova Fiorentina è indiscutibilmente Andrea Della Valle. Il quale ha pensato a lungo sul da farsi, si è confrontato e scontrato con Diego, come si fa consuetudinariamente nelle famiglie a capo di un impero. Alla fine, sull’argomento viola, ognuno ha preso la sua strada: ADV non poteva più tollerare l’imbarazzante e umiliante piega che aveva preso l’azienda Fiorentina ed ha deciso di rischiare in proprio, di intaccare il proprio patrimonio perché “non era più giusto tenere la gente di Firenze a pane e acqua” (dialogo immaginario, ma molto verosimile).
Diego e Andrea Della Valle, fratelli così poco uguali, così molto diversi. Accomunati dalla grande classe che dispensano nelle loro apparizioni pubbliche, divisi da quasi tutto il resto. Diego ha indubitabilmente l’aria di essere il “cattivo” dei due, Andrea giureresti che ha un animo buono. Diego col cinismo del grandissimo imprenditore-conquistatore mondiale, Andrea che prima di prendere una decisione ascolta sempre quel che gli suggerisce il cuore. Diego con mire espansionistiche straordinarie e geniali, Andrea che muove tra Casette d’Ete e Firenze, dividendosi in tre per non sottrarsi un attimo alle sue passioni: l’azienda, la famiglia, la Fiorentina. Diego col lanciafiamme nei salotti televisivi più importanti d’Italia, Andrea finalmente almeno armato di cerbottana per impallinare la cialtroneria bianconera, finalmente libero di ripristinare quel clima di odio sportivo nei confronti della Juventus che è mancato terribilmente nell’era Diego. Ecco, sì, dividiamole in ere: quest’estate è iniziata l’era Andrea. Che si preannuncia fantastica e forse capace di eguagliare i dieci anni di DDV.
La discussione in famiglia verteva sulla squadra, sul futuro della società e su Jovetic. Andrea era soccombente su tutta la linea perché in partenza il mercato doveva essere fatto a zero (poi ha chiuso addirittura in attivo con l’incredibile cessione di Nastasic), la Fiorentina doveva essere mandata avanti col pilota automatico e Jovetic se possibile collocato sul mercato. D’altronde la compatta ed ubbidiente claque di Diego, sia inteso in termini assolutamente positivi, non si permette mai di controbattere le sue tesi.
Tra l’altro in maggio erano arrivati i siluri dall’Oriente di DDV che, parlando di Andrea, lo aveva accusato di perdere “il lume del dirigente d’azienda e di ragionare con la testa del tifoso” con tutti i rischi annessi e connessi. Proprio da lì ha iniziato a germogliare la nuova Fiorentina targata Andrea. E’ stato in quel momento che ADV ha preso la decisione di agire in prima persona e col proprio patrimonio.
Pur ricoprendo un ruolo di assoluta importanza nell’impero Tod’s, Andrea ha vissuto da subalterno, da “fratello di” per tutta la vita. Lo ha fatto con grande dignità, rispetto ed intelligenza. Il prossimo 26 settembre compirà 47 anni: aveva voglia di fare qualcosa per sé, per la sua immagine, aveva voglia di togliersi uno sfizio. Come non capirlo? Come non assecondarlo? Andrea va sostenuto con tutto l’entusiasmo che una città come Firenze può produrre. Il rilancio della Fiorentina, ha pensato, è l’operazione che nel breve-medio periodo può garantirgli quella visibilità e quelle soddisfazioni che nessun’altro investimento avrebbe potuto assicurargli. Lo aveva detto Diego Della Valle: “Della Fiorentina sarò solo un tifoso”. Da quest’estate è diventato ufficiale. E proprio da tifoso presto tornerà allo stadio, a complimentarsi con Andrea che, finalmente col suo carisma e con la sua passione, ha trasformato un'abominevole accozzaglia di mezzi giocatori nella squadra più intrigante del campionato.

Cristiano Puccetti

direttore sport Lady Radio