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DELLA VALLE, È L'ORA DI INTERROMPERE L'AUTO-ESILIO. FIRENZE NON MERITA DI VIVERE NEL LIMBO. SERVE CHIAREZZA SULLA CESSIONE E SUL FUTURO

di Pietro Lazzerini

Il 26 giugno del 2017, la famiglia Della Valle, proprietaria della Fiorentina, ha deciso di rendere ufficiale la volontà di cedere il club. Un comunicato 'di pancia', arrivato dopo l'attacco del noto stilista Roberto Cavalli (arrivato un paio di giorni prima del comunicato n.d.r), la mancata presa di posizione della città nei confronti dell'imprenditore fiorentino e alla contestazione portata avanti da una parte della Curva Fiesole ormai dal gennaio del 2016. Un comunicato che ha portato alla presa di posizione dei DV ed a un'estate vissuta tra dubbi e difficoltà. Soprattutto sul mercato. 

Da quel giorno, sono arrivate un paio di dichiarazioni da parte di Diego, compresa quella tristemente nota relativa agli 'avvoltoi' che girano intorno alla Fiorentina, ma mai una spiegazione dei motivi che hanno portato alla volontà di lasciare la società viola e neanche un incontro con la stampa che potesse chiarire quale sarà il futuro sportivo della squadra in attesa del cambio di proprietà. 

Adesso in città, si discute di 'disaffezione' di 'allontanamento' da parte dei tifosi nei confronti della squadra e della società. Si assiste all'impietoso spettacolo del Franchi semivuoto nel match contro la Roma come se fosse una cosa ormai normale. Si vive la mediocrità del rendimento in campionato senza la passione dei tempi d'oro, senza che nessuno dei dirigenti affronti il problema in profondità, magari facendolo presente a coloro che alla fine del mese pagano gli stipendi. 

Firenze non merita questo limbo. La storia della Fiorentina e dell'amore della città per la propria squadra non meritano questa distanza. I Della Valle possono offendersi, impermalosirsi e arrabbiarsi. Possono mettere in vendita la società e dare il via all'autofinanziamento. Quello che però non possono fare è lasciare la squadra in balia degli eventi. E' vero che ci sono dei 'manager' che lavorano a tempo pieno per portare avanti la Fiorentina anche se il cartello 'vendesi' è appeso da mesi fuori dai cancelli della sede, ma questo non basta per evitare che gran parte dei tifosi vivano tra smarrimento e rabbia, tra lontananza e mancanza di passione. 

Ormai tutti hanno capito che un riavvicinamento da parte dei Della Valle è impossibile, perché se fosse il contrario, davanti allo stadio vuoto e ai risultati altalenanti dovuti anche a un mercato che non ha garantito una rosa all'altezza della lotta per l'Europa, un proprietario attento e interessato si sarebbe già fatto nuovamente vivo. Questo silenzio è un altro indizio della volontà totale di allontanamento.

Perché non spiegarlo a tutti con una conferenza stampa? Perché non aggiornare la città delle possibili soluzioni future relative alla cessione? Perché continuare a parlare tramite i dirigenti anche di stadio e di investimenti quando la volontà appare chiaramente un'altra? Queste sono le domande da porsi e da porre direttamente ai Della Valle. La speranza è che l'auto-esilio presto giunga al termine e che in qualche modo si arrivi a chiarire tutto ciò che dovremo attenderci nel corso dei prossimi mesi. 

Se divorzio dovrà essere, che almeno sia portato avanti con coerenza e chiarezza. Senza ulteriori permalosismi inutili e soprattutto con un atteggiamento che porti quanto meno a non minare il rapporto tra i tifosi e la squadra. La Fiorentina sarà sempre unita alla città da un amore profondo. Molto più solido di qualsiasi crisi o contestazione. Ma vivere questo limbo non fa bene a nessuno e i Della Valle, scegliendo quindici anni fa di prendere in mano la società, si sono presi anche degli oneri nei confronti dei tifosi. Uno di questi è quello di tornare a Firenze e spiegarsi chiaramente, una volta per tutte.