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DI FRANCESCO LAVORA ALLA NUOVA FIORENTINA. CONFERME SU DUNCAN. PIACE ANCHE PELLEGRINI. MA CORVINO E’ IN DIFFICOLTA’. IL RUOLO DI RAMADANI. SI COMPLICA ANCHE MILENKOVIC. NELLA RIVOLUZIONE CAMBIA ANCHE LO STAFF MEDICO

di Enzo Bucchioni

La nostra anticipazione di martedì scorso sulla scelta ormai caduta su Di Francesco per la panchina della Fiorentina, ha trovato ampie conferme tra addetti ai lavori e operatori di mercato. E se è vero che fino alle firme sui contratti nel calcio può succedere sempre di tutto, è altrettanto vero che dal giorno del famoso incontro segreto tra Corvino e Di Francesco (scoperto da Firenzeviola.it un mese fa) molte cose sono cambiate e le parti si sono riavvicinate fino a un passo dall’intesa di massima.

Essendo l’allenatore vincolato al Sassuolo per altri due anni con una clausola rescissoria da tre milioni, è ovvio che ci sia la consegna del silenzio con smentite di rito, ma i passi in avanti sono stati tanti.

Vi abbiamo già detto nell’ordine, prima del passaggio della procura di Di Francesco a Ramadani, potente operatore di mercato amico di Cognigni.

L’intervento di Ramadani è servito a spianare la strada e riaprire un dialogo con l’allenatore che non era rimasto entusiasta delle parole di Corvino e non troppo convinto dai programmi della Fiorentina.

Poi i buoni rapporti fra Squinzi e i Della Valle hanno fatto il resto, fino al pranzo dell’altra sera fra Corvino e il direttore dell’area tecnica del Sassuolo Guido Angelozzi. I due stanno cercando un’intesa sullo svincolo dell’allenatore e soprattutto stanno parlando dei giocatori che Di Francesco vorrebbe a Firenze. Come abbiamo anticipato, piace molto il centrocampista Duncan, 24 anni, mastino neroverde, valutato dieci milioni. Sono state chieste delucidazioni anche su Lorenzo Pellegrini, talentuoso interno di centrocampo e regista, 21 anni. La Roma ha una clausola di ricompra a otto milioni, l’ultima parola spetta ai giallorossi.

Comunque i discorsi che sono stati intavolati, ma non andranno a dama fino alla fine del campionato, l’ultima domenica di maggio.

A convincere Di Francesco che la Fiorentina ha programmi ambiziosi è stato Ramadani, ma l’allenatore ha anche capito che l’avvento di Monchi a Roma porterà un allenatore straniero forse Pochettino, forse Emery, dunque meglio le certezze della Fiorentina. Tornando al colloquio fra Corvino e Angelozzi, un tema è stato anche la successione a Di Francesco. I neroverdi stanno pensando a Semplici e Corvino ha dato ampie garanzie sulla bravura dell’allenatore della Spal, ex primavera viola.

Nessuna illusione, invece, su Spalletti. L’incontro dell’altro giorno immortalato come sempre da Firenzeviola, è della serie "amici al bar" o al ristorante in questo caso. In molti hanno continuato a scriverlo per mesi e a dirlo, evidentemente non conoscendo il calcio fuori Firenze, ma Sarri o Spalletti erano e restano allenatori fuori dalla portata della Fiorentina come abbiamo sempre sostenuto.

Non è facile programmare il futuro della Fiorentina con certi budget e l’autofinanziamento, Corvino se ne sta rendendo conto.

Quello che avrebbe dovuto essere un ritorno trionfale, come tutte le minestre riscaldate, sta mostrando molti limiti. Intanto rispetto agli anni d’oro di Corvino il calcio è enormemente cambiato. E il Corvo paga quattro anni di assenza dalle scene. I grandi gruppi di procuratori e i fondi che una volta non esistevano, ora controllano il mercato, soprattutto quello dei giovani emergenti, ed è complicato andare a prendere i nuovi Jovetic, Ljaijc o giocatori da rilanciare come i Mutu della situazione. Corvino è un uomo solo al comando e sta pagando un modo vecchio di fare calcio. E poi la presenza di Ramadani, personaggio di fiducia di Cognigni, come abbiamo già riferito, sta diventando sempre più ingombrante. Compare in tutte le trattative della Fiorentina, a volte sembra quasi sia un super dirigente. Forse Corvino non ha neppure tutta quella autonomia che pensava di avere e la sua assenza nella delicata sfida con l’Empoli deve far riflettere. Strano che Corvino si prenda una vacanza (anche se breve) a campionato in corso. Che succede? 

Sicuramente fatti casuali, ma anche sul ritorno del direttore, in estate non tutti all’interno della Fiorentina erano d’accordo. Speriamo siano soltanto sensazioni, altrimenti la complicata rifondazione prevista per l’estate, senza unità d’intenti diventerebbe ancora più difficile.

A questo proposito, è urgente trovare due centrali difensivi e due esterni. Uno dei centrali è Milenkovic, 21 anni, del Partizan di Belgrado. Il giocatore, come già detto, è virtualmente viola per cinque milioni, ma Corvino avrebbe voluto inserire nell’affare anche il centroavanti Vlahovic, 17 anni, chiamato già il nuovo Ibra. 

Qualche giorno fa sembrava tutto fatto, poi per Vlahovic si sono fatte avanti società più importanti e il Partizan ora vuole dare ai viola solo Milenkovic. Secondo le ultime indiscrezioni Corvino sarebbe molto irritato e pronto a far saltare tutto. Un altro caso aperto. Ma non sarà il solo. Anche per i difensori visionati in Brasile (Caio e Vitor Hugo) i prezzi sono alti e la concorrenza folle.

In attesa delle riflessioni di Bernardeschi (firma il rinnovo solo con clausola da sessanta milioni) e di Kalinic (vuole andar via) e, soprattutto, delle speranze di Europa League, la rivoluzione viola prosegue.

Dopo il fallimento delle ultime due stagioni, c’è voglia di nuovi entusiasmi a tutti i livelli. L’ingresso di Laura Masi al marketing è già avvenuto. Ora è il turno del comparto medico che dovrebbe essere completamente cambiato ad eccezione del professor Galanti super consulente della società e uomo di fiducia dei Della Valle.