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DIAMANTI PRONTO ALL'ESORDIO IN COPPA. RIPRESA LA MARCIA TRIONFALE IN TRASFERTA E TATARUSANU HA CONVINTO. IL 3° POSTO È POSSIBILE SOLO CON LA CONTINUITÀ. BABACAR VA FATTO FIRMARE SUBITO. IL PROSSIMO MERCATO PORTERÀ SOLO GIOCATORI CONCRETI

di Mario Tenerani

Montella ha fatto bene a lasciare a casa Diamanti, come per altro era già nell’aria da venerdì. Alino ha lavorato sodo, cercando di recuperare minuti preziosi per la sua condizione. Lo stato fisico non è ottimale dopo quasi tre mesi senza calcio vero, ma siamo sulla strada giusta: con l’Atalanta in Coppa Italia, mercoledì alle 18 al Franchi, giocherà uno spezzone di gara. Sarà il test decisivo per il via libera con la Roma. Una partita importante per la Fiorentina, perché sia chiaro la proprietà vuole in questa competizione lo stesso comportamento tenuto in campionato e in Europa. Per la Fiorentina non esistono tornei meno importanti, ma solo obiettivi da conquistare. La fame è atavica e pure tanta, va appagata. Il club deve cominciare a vincere. Il 3 maggio scorso ci ha provato e sappiamo come sia andata a finire.
Intanto la Fiorentina ha ricominciato a correre, conquistando la seconda vittoria consecutiva in questo 2015 e con le solite sofferenze. Gira alla fine del girone di andata a quota 30 e nel ritorno dovrà fare di più. Contano i tre punti, su questo non ci sono discussioni, ma contano anche le sofferenze con le quali ormai la squadra viola ha fatto l’abitudine. Ed è l’aspetto che piace meno a Montella e dirigenza. Il tecnico è stato chiaro a fine a gara: “Ad un certo punto - ha detto - ci siamo specchiati troppo…”. A Verona nella ripresa sono riapparsi i fantasmi emersi nelle partite con Empoli, Parma e Palermo. Cali di tensione inaccettabili per una formazione che punta a piazzamenti di prestigio in campionato, addirittura con valenza Champions. Di buono c’è che la Fiorentina, come era accaduto col Palermo, ha piazzato una reazione rabbiosa e vincente. Questo è l’aspetto positivo. Ha ragione Andrea Della Valle, questa Fiorentina è “Pazza e stupenda”. 
Con lo stupore si incantano i tifosi, con la pazzia non si vince niente: la terza via è la concretezza e su questa i manager viola vorranno puntare nel prossimo mercato. In questo penseranno a vendere e se ci sarà un’occasione ghiotta piazzeranno un altro colpo dopo Diamanti. Ma il senso è che da oggi si lavora per giugno. Concretezza, dunque: perché la dirigenza della Fiorentina si è resa conto che i viola giocano un calcio bello, ma talvolta di poca sostanza. Far gol è un’impresa e in talune occasioni si prendo gol balordi non per colpa della difesa, ma di un atteggiamento sbagliato. 
Gomez, sostituito a metà ripresa, è stato protagonista di un’altra gara insufficiente, anche se il tedesco si è dato da fare e in apertura ha sfiorato in due occasioni - bravo Borja Valero a fornire gli assist- il gol. Va sempre vicino alla rete, ma ancora non la buca. Non resta che attendere, ma nel frattempo è tornato Babacar dopo 40 giorni di assenza, centrando il 6 gol stagionale (in campionato 5 e uno in Coppa). Il senegalese è stato oggetto di un complimento sontuoso di Montella: “Ha incredibili margini di miglioramento, neppure lui se ne rende conto…”. Insomma, Vincenzo con i giovani non è mai tenero, ma se è arrivato a sbilanciarsi così tanto con Babacar, tracciando il profilo di un campione potenziale, significa che il senegalese è il futuro della Fiorentina. Immediato, insidiando il posto di Gomez e prossimo come centravanti della società viola. C’è solo un’incertezza gigantesca: per adesso Babacar non firma il rinnovo di contratto in scadenza nel 2016 e pare ci siano grandi club dietro a lui. La Fiorentina non può perderlo a zero euro e dovrà essere brava ad usare qualsiasi mezzo giusto per farlo firmare. Questa è la sfida autentica e cogente della società dei Della Valle. Verona ha dato certezze a Tatarusanu e alla Fiorentina: l’eredità di Neto era pesante. Da adesso lo è un po’ meno: il doppio intervento nel secondo tempo su Paloschi e Pellissier ha evidenziato le qualità del portiere romeno. Un’altra nube è stata scacciata dalla testa di Montella. Il tecnico può lavorare serenamente sapendo di poter contare su un numero uno non inferiore al brasiliano.  Infine aggiorniamo la marcia trionfale in trasferta dell’era Montella: dopo lo stop di Parma a Verona i viola sono tornati a vincere lontano da casa. Ora, se consideriamo tutte le competizioni, dall’agosto 2012 ad oggi sono 31 i trionfi su 59 partite disputate fuori casa. “Dobbiamo fare meglio al Franchi”, ha spiegato Montella. Elementare Watson…

Mario Tenerani