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DIEGO E' TORNATO, VIVA ANDREA!

di Massimo Sandrelli

Il viola è tornato di moda. Dopo qualche anno di vacche magre, con operazioni spesso improbabili e risultati assolutamente disastrosi, la Fiorentina ora è candidata all’Oscar del mercato 2012. Cosa è successo? Ebbene, Diego Della Valle (sotto l’ostinata insistenza del fratello Andrea) ha deciso di cambiare strada. Basta mercati sparagnini, a Firenze sono arrivati (finora) quattordici giocatori  per un totale di quasi venti milioni (numeri da far invidia perfino a Massimo Moratti), a fronte di una decina di partenze che hanno ridotto il saldo della metà, con una conseguente lievitazione del monte ingaggi. Come è possibile?

Eppure, termini come la “finanza bilanciata”e “autofinanziamento” inducevano a pensare ad un progressivo disimpegno della famiglia marchigiana dalla Fiorentina. Invece in pochi giorni tutto è cambiato: la principessa ha baciato il ranocchio che, come per incanto, si è trasformato in uno splendido principe. Alcuni attribuiscono questo “piccolo miracolo” al progetto sempre più convincente della micro-cittadella che il Sindaco Renzi non si stanca di proporre ai Della Valle. Altri sono più propensi ad attribuire il merito di tutto questo improvviso benessere ad una rivincita della famiglia nei confronti dei protagonisti del più recente passato. Sia come sia, finita l’era Prandelli Corvino, i  Della Valle hanno deciso di saltare il fosso, rifinanziando in modo consistente le casse ridotte in “gramaglie”della società .

A mio avviso, la verità va cercata altrove. Dai giornali finanziari degli ultimi giorni si evince che l’impero Tod’s, nei primi sei mesi dell’anno, ha realizzato un aumento dei ricavi del nove per cento. Gli utili sono cresciuti del sette per cento per un totale di quasi ottanta milioni di euro, di conseguenza in borsa il titolo Tods’ ha registrato un aumento del dieci e oltre per cento. A tutto ciò si aggiunga che Diego Della Valle promette ottimismo (“…Cresceremo ancora…) e che sta partendo il restauro del Colosseo (quasi venti milioni euro). Non solo, Diego Della Valle non nasconde le proprie ambizioni verso il salotto buono della finanza italiana (Mediobanca, Rcs, Generali) senza trascurare qualche occhiata anche allo scenario politico prossimo venturo. Così Don Diego, che della propria immagine ha sempre fatto tesoro, avrà pensato che una Fiorentina tanto mal ridotta non poteva essere utile alla causa. Vero è che mr. Tod’s è permaloso come e forse più di tanti fiorentini. Vero è che la finanza del calcio italiano e europeo è ormai quasi uno scherzo carnascialesco. Vero è che il suo rapporto con Firenze è costellato da intoppi come “i rosiconi” o come “mamma ebe”. Un imprenditore attento e accorto come lui, però, alla fine privilegia la ragione all’istinto. E allora ha ceduto alle pressioni familiari.

Ha dato disco verde a Daniele Pradè e ai suoi collaboratori. E sta prendendo corpo la Fiorentina Della Valle, seconda parte.
Ora è quasi inutile soffermarci sull’analisi tecnica della squadra che sarà. Forse manca ancora un centrocampista d’interdizione, di certo manca ancora almeno un attaccante. Sono, però, particolari. Pradè ha tutto il tempo per tentare di completare la rosa. Il fatto più rilevante è il ritorno di Diego Della Valle. Un ritorno che vuol dire la riconferma di un patto con Firenze e i suoi tifosi. Da oggi è più lecito sperare: Diego è tornato, viva Andrea.

Massimo Sandrelli. Giornalista, Rtv38.