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DIFENDERE IL PROPRIO LAVORO È LEGITTIMO, MA IL FUTURO È ADESSO. ASPETTANDO IL MERCATO, A GENOVA UNO SCONTRO DIRETTO PER L'EUROPA

di Tommaso Loreto

La ripresa del campionato è destinata a distogliere, almeno nel week-end, gran parte delle attenzioni dal mercato. In casa viola ci ha comunque pensato Corvino a tenere tutti sulla corda. La sua intervista alla Gazzetta dello Sport non solo rilancia ambizioni future persino superiori a quelle sussurrate da ADV qualche tempo fa (dall'Europa League alla Champions il passo è assai lungo seppure faccia piacere sapere che gli obiettivi della prossima stagione potrebbero essere questi) ma accende i fari anche sulla prossima estate.

Quando, tanto per intendersi, il fulcro del mondo viola sarà solo ed esclusivamente Federico Chiesa. Perchè se sul fronte stadio, come minimo, l'attesa andrà prolungata di altri 10 mesi non saranno disponibili altre cartine tornasole per intuire le volontà dei Della Valle. D'altronde l'intervento del dg è da leggere come un tentativo di programmazione futura dopo aver superato la fase più complicata, ma senza che sul fronte della posizione della proprietà sia cambiato molto. Perchè fino a prova contraria, tutt'oggi, la distanza resta siderale.

In questa ottica il rischio è quello di proseguire la navigazione a vista, ancor di più se malauguratamente alle parole non dovessero seguire i fatti. Mentre la Fiorentina – giustamente – prova a recuperare terreno anche nel suo rapporto con la tifoseria (apprezzabile l'iniziativa dei mini abbonamenti) Pioli si prepara ad affrontare il match di Genova senza tre titolari e con le solite alternative. Tra le quali, per inciso, ritroviamo anche tre elementi arrivati un anno e mezzo fa (Sanchez, Maxi e Cristoforo) e oggi in procinto di andarsene per il poco spazio.

Una sorta di bocciatura definitiva per quello che era stato il primo mercato di Corvino, quello dell'azzeramento nel secondo anno di Sousa, che oggi incombe pericolosamente sulle certezze sventolate dal dg. Che punterà sì i vari Antonelli, Soucek e magari qualche ulteriore colpo last minute (occhio alla posizione di Giaccherini, e dello stesso Babacar nelle prossime settimane) ma che di fatto si ritrova costretto, come tutti, ad attendere soltanto gli ultimi giorni di mercato per consegnare i rinforzi giusti a Pioli.

Insomma, difendersi dal dilagante scetticismo della piazza è più che lecito, persino legittimo visto che la Fiorentina non è poi messa così male, a patto che i fatti arrivino in tempi brevi. In attesa di un cambio di prospettiva da parte dei DV, restano circa dieci giorni per rinforzare una squadra che può ambire all'Europa ma che al tempo stesso si ritrova ad affrontare uno scontro diretto con la Samp con gli stessi problemi di un mese fa. E prima ancora di progettare la prossima stagione augurandosi che questo ciclo regali qualche soddisfazione, si tratta di non fallire un mese, questo gennaio, inevitabilmente decisivo.

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it