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DOPO I SUMMIT, SERVONO PUNTI. SE QUESTA FIORENTINA VALE MOLTO ORA È IL MOMENTO DI DIMOSTRARLO. I VIOLA NON POSSONO PERDERE TERRENO DAL GRUPPO CHE GUIDA LA CLASSIFICA

di Mario Tenerani

Sono state due settimane di chiacchiere, incontri, confessioni, confronti e riflessioni. Dirigenti, allenatore e squadra si sono scambiati opinioni, come fosse una seduta psicanalitica. Tutto bello, speriamo sia servito. Perché adesso è veramente finito il tempo. La campana è suonata. Continuare a perdere terreno dal treno delle prime equivarrebbe a controfirmare la resa rispetto agli obiettivi dichiarati. La società viola ha ribadito anche in queste ore di dover centrare l’Europa. In attesa di vincere un benedetto trofeo, stare nell’elite continentale rimane un punto imprescindibile del programma. No, i viola non possono più sbagliare. Questi dieci punti di differenza con lo scorso anno sono un indicatore di forte preoccupazione, inutile negarlo. Ecco perché la tendenza va capovolta. I summit sono finiti, adesso servono i punti. Sono accantonati anche gli alibi, presunti, veri o verosimili. 

Il vero premio da conquistare per Sousa è annientare il sospetto che da febbraio ad oggi sia sempre la solita musica. Perché è da quel periodo che non abbiamo più ammirato la Fiorentina. La splendida orchestra che aveva ammaliato il calcio italiano nella prima parte del campionato scorso. Gol, vittorie e punti; questa la scansione che dovrà contraddistinguere il cammino dei viola. Tutti sono convinti che il gruppo di Sousa sia ancora uno dei migliori in Italia, i viola e il tecnico sono condannati a dimostrarlo ancora. L’Atalanta sta bene, viene da due successi consecutivi e ha una squadra imbottita di saranno famosi. Sì, sarà un test più che probante. Capiremo molto, capiremo tutto. Forse.