DOPO LARRONDO SI PUNTA ACQUAFRESCA. MA SEFEROVIC RIFIUTA LA SERIE B. IN COPPA VIVIANO TORNA TITOLARE
Dalla Roma alla Roma. Il cammino viola di Viviano bruscamente interrotto dalla sconfitta con i giallorossi in campionato figlia delle sue incertezze, dovrebbe riprendere domani sera in coppa Italia. Montella ha deciso, restano da valutare gli ultimi dettagli, ma la grave incertezza di Neto contro l’Udinese e la ritrovata serenità del portiere fiorentino lasciano pochi dubbi. Se Viviano è tornato al top della condizione come tutti sperano, la Fiorentina ha risolto almeno uno dei problemi nati nelle ultime settimane. La coppa Italia arriva a proposito e il club viola vuole andare avanti a tutti i costi. Una sfida così sentita come qualla con i giallorossi, una rivincita da prendere dopo il brutto ko (per come è venuto) dell’Olimpico, sono sicuramente degli stimoli forti per un gruppo che vuol ripartire dopo due partite maledette. Durante una stagione capitano i momenti-no e gli arbitri fuori forma. La speranza e di non averne più uno come Romeo che sarà anche un bravo ragazzo, ma è scarso che più scarso non si può. La speranza è anche quella di ritrovare subito e fino in fondo la straordinaria Fiorentina che ha incantato il mondo del calcio per quattro mesi. Il gioco e la mentalità restano quelle giuste, la strada è questa e le basi sono solide, ma da alcuni giocatori (Jovetic e Aquilani in testa) è logico attendersi di più. Bloccati da infortuni faticano a ritrovare brillantezza e quando il ritmo cala, tutto diventa prevedibile. Non chiediamo a Montella di cambiare idee o modulo per due sconfitte, significherebbe non aver capito nulla del lavoro fatto fino ad oggi, ma quando il gruppo non sta benissimo dal punto di vista fisico-atletico, ammassare dieci giocatori nella metà campo avversaria dove ce ne sono già dieci, rende tutto più complicato. Jovetic ha bisogno di più spazio per sprigionare la sua esplosività, la Fiorentina deve riacquistare al più presto la velocità e soprattutto deve saper gestire meglio il vantaggio e i momenti delicati delle gare. A volte le partite vanno anche amministrate, giocare qualche metro più indietro può aiutare, sono tutte riflessioni da fare.
Stanno riflettendo anche Pradè e Macia. Cosa fare dopo Pepito Rossi (per fine stagione) e Larrondo (per subito) ? Sei o sette nomi sono rimasti nel taccuino dopo un lungo screening, qualcosa da qui alla fine del mese la Fiorentina farà di sicuro. Il problema da affrontare subito è però un altro: vendere. Seferovic è un giovane molto richiesto, ha fisico e qualità, ma ha rifiutato di andare a fare esperienza in serie B. Di fatto questo blocca l’ingaggio di un attaccante (Acquafresca era e resta in pole-position, Bologna aspetta). Non è il momento dei nomi roboanti da milioni di euro, fatto Pepito Rossi, sul mercato di gennaio non c’è altro e giocatori come Lampard, Lisando Lopez o Osvaldo non sono mai stati trattati. Più facile qualche colpo a centrocampo o in difesa, ma anche qui c’è da trovare una squadra a Cassani e un’altra a Llama. Anche Romulo vorrebbe giocare di più e l’orizzonte è aperto. Prima la rosa va sfoltita, poi si passerà alla fase due. Una pista porta sempre a Santon che la Fiorentina tratta dall’estate scorsa. L’inserimento del Milan ha mosso le acque, ma le società si parlano. Ramirez è nel mirino, ma come successe ad agosto e come sanno fare bene Pradè e Macia, bisogna aspettare il momento giusto per l’ultimo decisivo attacco a sorpresa.
Enzo Bucchioni
Direttore QS Quotidiano Sportivo
(Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno)