.

DOPO MURIEL CACCIA AL CENTROCAMPISTA: DIAWARA, PULGAR E NON SOLO. EUROPA, MISSIONE DIFFICILE. A MALTA PER PROVARE LA RINCORSA

di Mario Tenerani

Era da tempo che la Fiorentina non partiva in velocità al mercato. D’accordo, Muriel è solo un prestito - il futuro e i piedi del colombiano ci spiegheranno a giugno se si trasformerà in un riscatto definitivo -, ma intanto è arrivato un calciatore forte. Uno che ha bisogno di rilanciarsi, anche questo è giusto, ma un anno fa si parlava di Falcinelli, quindi il miglioramento c’è stato di sicuro. Muriel ha voluto fortemente la Fiorentina, tanto da preferirla al Milan attuale: non è poco di questi tempi. Il ritorno in Italia del colombiano è stato salutato con soddisfazione, del resto 18 mesi fa aveva lasciato Genova (Samp) da protagonista. La nuova avventura di Muriel, calciatore dalle formidabili potenzialità, è accompagnata da un “se” decisivo: se Luis riuscirà a dimostrare in pieno il proprio valore… Gira intorno a questo “se” il presente di Muriel. Lo aspettiamo alla prova viola con stima, curiosità e un po’ di ansia. Non vediamo l’ora di giudicarlo sul campo nella speranza che quel “se” venga spazzato via. Nel frattempo brava Fiorentina ad averlo agganciato (anche se solo in prestito).

Poiché la Fiorentina è partita di slancio in questo mercato invernale, ammettendo nel concreto che qualcosa in estate era stato sbagliato, adesso attendiamo nuovi e positivi sviluppi. Le indiscrezioni raccontano di un club molto attivo alla caccia di nuovi obiettivi - con la formula “investimenti zero” - in grado di tappare quelle falle creatisi da calciatori purtroppo assenti in questa prima parte di stagione. Il riferimento a Pjaca e Gerson non è casuale. Ma come insegnavano i nostri padri, sbagliare è umano, perseverare è diabolico, tradotto in fiorentino “da bischeri”. Quindi ben vengano le correzioni in corsa dei dirigenti viola perché in fin dei conti il calcio non è altro che la metafora della vita: vince chi sbaglia meno, dato che non è esiste quello che non commette errori. 

La parola adesso passa al centrocampo: i nomi girano che è una bellezza e francamente sono tutti buoni. Da qui al fatto che ci sia qualcosa in dirittura di arrivo ce ne corre, intanto però registriamo la cronaca. Con una precisazione: i posti da extracomunitario sono già presi o meglio ne resta solo uno libero, a patto che questo giocatore sia già in Italia. Esempio: Radoja gioca nel Celta Vigo e non può venire, Diawara milita nel Napoli e quindi è catturabile. Se poi la Fiorentina si liberasse di uno già in squadra, tipo Vlahovic, allora il discorso sarebbe diverso. 

Diawara piace tanto a Corvino - suo pigmalione a Bologna - e non solo a lui, ma il Napoli spara alto. Si parla di 30 milioni minimo con riscatto obbligatorio. Il centrocampista, però, è stufo di essere ignorato prima da Sarri e poi da Ancelotti. Attenzione perché alla fine il tempo potrebbe giocare a favore di Corvino anche se l’operazione per noi resta molto complicata. Altro discorso per Pulgar, pure lui vecchio discepolo di Corvino. Contratto in scadenza giugno 2020, il Bologna è con le spalle al muro: sembra un affare molto più fattibile per la Fiorentina.

Viviani, invece, non convince il club viola. 

Il mercato serve per alimentare una speranza di nome Europa, ma detto con franchezza la missione sembra assai difficile. Non è una questione di distanza attuale dalla zona continentale (3 punti), quanto di concorrenza. La Fiorentina ha girato a 26 punti e quindi la proiezione darebbe 52 al traguardo, quando un anno fa con 57 si piazzò solo ottava. A 60 punti circa dovrebbe esserci l’ultimo posto utile per l’Europa League, ciò significa che nel ritorno la Fiorentina dovrebbe farne 34, ovvero 8 punti in più dell’andata. Non è una passeggiata…

Il ritiro di Malta che parte questa sera servirà anche a sperare in una rincorsa molto dura. L’inserimento di Muriel, il clima più mite rispetto al generale inverno di Firenze, la voglia di provarci saranno gli elementi che spingeranno Pioli e i suoi a darci dentro. Buon lavoro.