DUNCAN, ORE DECISIVE. ECCO TUTTI GLI ALTRI OBIETTIVI. ALLARME ROSSO: SENZA STADIO NON INVESTE. MERCAFIR, I TEMPI SI ALLUNGANO. DOMANI GIOCA CUTRONE DALL’INIZIO. CHIESA DEVE TORNARE IN FASCIA. RECUPERATE BADELJ. IL PALAZZO NON AMA LA VIOLA
Preso Cutrone, è l’ora di Duncan. Come sappiamo, alla Fiorentina piace da tempo, Pradè ci sta provando, forse ci riuscirà. Forse. Ma come evolve la situazione?
Per capire se Duncan potrà o non potrà diventare un giocatore della Fiorentina, queste sono ore decisive. Oggi ci saranno nuovi contatti con il Sassuolo e con il procuratore del giocatore per valutare se davvero ci sono le possibilità per una accelerata.
Le puntate precedenti raccontano di un no netto del Sassuolo che una ventina di giorni fa aveva chiuso le porte. Poi quando il giocatore, poco impiegato, ha fatto capire ai suoi dirigenti di voler cambiare aria, De Zerbi ha cominciato a farlo giocare di più. Due partite da titolare ben giocate (poi s’è fatto male) con parole al miele dell’allenatore per il suo centrocampista. Ora che farà Duncan?
Lui sembra comunque deciso a voler andar via. Ma non basta. Nel frattempo è peggiorata la situazione di classifica del Sassuolo che potrebbe decidere di chiudere il mercato per ricompattare tutti. Poi s’è messo in mezzo anche il Milan che ha chiesto notizie del giocatore. Proprio per tutti questi motivi, la trattativa mai realmente iniziata su un tavolo con dei fogli davanti, non è semplice, e difficile da chiudere in tempi rapidi. Anche la cifra fatta rimbalzare dal Sassuolo (venti milioni) sembra decisamente eccessiva. Però questo è il momento di stringere. Oggi si dovrà capire se l’operazione si può fare e che margini ci sono per chiuderla in tempi e cifre ragionevoli. La Fiorentina proverà a insistere con gli intermediari e si cercherà una formula che possa accontentare la richiesta del Sassuolo attraverso i soliti bonus ed eventuali percentuali future sulla rivendita, assestandosi sui quindici milioni. Magari con una contropartita tecnica gradita agli emiliani.
S’è pensato perfino a un ritorno di Boateng in neroverde. Come vi abbiamo detto più volte, però fare un contratto a un calciatore oggi è complicatissimo. L’ultimo esempio è proprio Cutrone, con in mano l’accordo con il giocatore e una trattativa praticamente chiusa, ci sono voluti tre giorni per smussare gli angoli e stilare tutte le clausole. Tornando a Duncan, se ci sono margini e basi concrete, la trattativa andrà avanti, in caso contrario la Fiorentina punterà le sue attenzioni su altri profili, in Italia e all’estero. Anche Meitè si è complicato. Fra infortuni di altri centrocampisti e cali di condizioni, il Toro ha raffreddato l’idea. Fofana è un altro nel mirino, ma l’Udinese è abituata a fare un prezzo e dire il solito "prendere o lasciare". Si cerca soprattutto in Italia perché servono giocatori pronti subito, vista la situazione di classifica non può essere concesso un periodo di ambientamento. E Rocco è stato chiaro, non vuole spendere per spendere, ma solo giocatori validi anche per il futuro.
È evidente che per il centrocampista ci sia una certa urgenza per ragioni numeriche e tecniche assieme. Se non ci fosse stato Castrovilli, il reparto viola per rendimento sarebbe veramente da retrocessione, serve una scossa, ci vuole un giocatore di gamba e di personalità. Comunque si lavora anche sul difensore. La Fiorentina è su Bonifazi da tempo, ma non completamente convinta. Kumbulla lo farebbe, lo aveva visto Pradè assieme a Amrabat, ma attorno al veronese ci sono squadre straniere e italiane (anche l’Inter) con maggiore appeal. Riusciranno a convincere il giocatore? Ci stanno provando. Più defilato Jesus che la Roma darebbe volentieri.
Questo è il quadro, in continua evoluzione. Perché Rocco ha risorse e vuole investire, ma anche lo zio d’America (e l’ha già detto) non ama voli pindarici e men che meno buttare i soldi dalla finestra. Non a caso anche per l’ultimo colpo, Cutrone, ci sono tre milioni da spendere subito, ma il grosso è in dilazione di un anno e mezzo. Se davvero dovessero arrivare Duncan e Kumbulla (magari) servirebbero almeno altri trenta milioni. Rocco li vuole spendere? Difficile.
E qui mi collego immediatamente al problema stadio. Se non riuscirà a fare l’impianto in tempi ragionevoli (tre anni, ha detto lui), difficilmente Commisso potrà investire sul mercato. Lo abbiamo già detto tante volte, ma il discorso va tenuto sempre bene a mente. Gli assett immobiliari (centro sportivo e stadio) sono fondamentali per aumentare il fatturato e allargare le maglie del fair play finanziario. Con il fatturato attuale la Fiorentina potrà salire nel rendimento se si faranno meno errori, se si farà meglio calcio rispetto al recente passato, ma in assoluto è destinata a restare nel limbo delle squadre medie. Solo con lo stadio il discorso potrà cambiare, se non si capisce questo meglio non riporre eccessive speranze e soprattutto non farsi illusioni. Ma si farà questo stadio? Di sicuro non con i tempi di Rocco. Anche Michele Uva il consulente per lo stadio che Nardella ha voluto pomposamente al suo fianco senza per altro avere uno stadio (curioso), ieri ha candidamente ammesso che ci vorranno quattro anni, quattro anni e mezzo, se si dovesse cominciare domani. Visto che domani non si comincerà e c’è nel mezzo ancora un mercato ortofrutticolo da spostare (oltre alle perplessità di Rocco), mi vien voglia di dire campa cavallo.
E di questi ritardi sappiamo bene chi ringraziare visto che per anni s’è detto che burocraticamente era tutto fatto e tutto pronto. Non era così. A proposito, Nardella ha fatto sapere che il plastico dello stadio presentato come per già fatto nel 2017, lui in casa non ce l’ha. Non è un collezionista di plastici. Peccato, sarebbe stato un bel trofeo dedicato all’ottimismo.
Tornando al consulente Uva, ieri ha detto che la soluzione Mercafir è quanto di meglio si potesse pensare e quanto di più bello si possa fare. Per forza, che deve dire, a Firenze l’ha portato Nardella per fargli da autorevole cassa di risonanza. Ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse terribilmente difficile non per me o per il sindaco o per il consulente, ma per il futuro della Fiorentina.
Mi dicono, fra l’altro, ma qui il sindaco di Campi dovrebbe chiarire i dubbi e le perplessità che stanno girando sempre più insistentemente, che anche la soluzione alternativa fuori comune sta diventando complicata. Dagli enti preposti e dalla regione starebbe filtrando una sorta di aut aut del tipo "o si sposta la pista dell’aeroporto o si fa lo stadio". Insomma, le due cose nella Piana sarebbero incompatibili. Vero? Falso? Verosimile? O leggenda metropolitana messa in giro per ostacolare la soluzione-Campi?
Qualcuno può fare chiarezza, please?
Nel frattempo la Fiorentina ha portato a casa tre punti che valgono sei, forse anche di più. Con la Spal partita orrenda, ma in certi momenti conta solo vincere per la classifica, per allontanare la paura, per ripartire senza incubi. Iachini lavora da pochi giorni e intanto ha fatto quattro punti, non ha la bacchetta magica e non è un genio: diamogli tempo. Ma non molto, purtroppo. Spero abbia capito che con il 3-5-2 come lo gioca lui, difesa bassa e squadra lunga, attaccare diventa una missione quasi impossibile. Serve ripensare qualcosa, magari a un 4-3-2-1 con Chiesa e Castrovilli dietro a Cutrone. Oppure a un 4-3-3, modulo sul quale s’è lavorato sul mercato in estate. Nel grigiore generale di questa squadra, pur con i suoi limiti, fra l’altro, mi sembra presuntuoso pensare di lasciar fuori uno come Badelj. Non entusiasma, tutt’altro, ma senza di lui la Fiorentina gioca ancora peggio. Uno da lasciar fuori forse per sempre, invece, è Boateng. Domande del tipo chi è? cosa fa? cosa serve? Dovrebbero passare anche nella testa di Iachini. Meglio un giovane di gamba (che fine ha fatto Sottil?) o qualsiasi altra soluzione tattica, eviterei in futuro di giocare ancora in dieci.
Domani in coppa il pronostico con l’Atalanta è chiuso, ma certe partite possono servire. Quando non hai niente da perdere è il momento per tirare fuori ogni risorsa. Mi aspetto Cutrone in campo dal primo minuto, il ragazzo ha rabbia e vive per il gol, può portare quell’adrenalina che manca. Me la giocherei con il 4-5-1 del tipo Lirola, Milenkovic, Pezzella, Caceres; Chiesa, Pulgar, Badelj, Castrovilli, Dalbert; Cutrone. Il nuovo arrivato supportato dagli inserimenti di Chiesa dall’esterno e Castrovilli centralmente. Così, tanto per dirne una. Aspettando idee e rinforzi dal mercato. Ovvio.