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È IL GIORNO DI PRADÈ. TUTTI I RETROSCENA DELL’INCONTRO FRA ADV E SOUSA. CONFRONTO DURO. IL RUOLO DI COGNIGNI. LE TRE IPOTESI PER IL MERCATO. VIOLA DA RINFORZARE, MA NESSUNO INCEDIBILE. TELLO ADDIO

di Enzo Bucchioni

Dovrebbe essere oggi il giorno giusto per mettere l’ultimo tassello nell’ organigramma della Fiorentina. Se Diego e Andrea Della Valle saranno contemporaneamente a Casette d’Ete, il presidente della viola Mario Cognigni potrà organizzare l’incontro decisivo con la proprietà per decidere su chi sarà il direttore sportivo per la prossima stagione.

Tutto lascia pensare che dopo la conferma di Paulo Sousa, il ruolo più centrale e determinante della società affidato proprio a Cognigni, con Rogg direttore generale a tutti gli effetti e per tutte le branche della società quindi non specificatamente nel comparto sportivo, oggi possa essere confermato anche Daniele Pradè. In fondo l’obiettivo stagionale (Europa League) è stato centrato, sono stati fatti errori dalla società, ma anche dal tecnico e questo è vero, ma il quinto posto è quello che si chiedeva.

Il gruppo di lavoro è affiatato e il rapporto di Pradè con la proprietà è ottimo, l’attuale direttore sportivo è affidabile, fedele e tiene basso profilo come vogliono i Della Valle. E’ vero che sullo sfondo c’è sempre l’ipotesi Corvino (o anche Lo Monaco) che piace e stuzzica, ma forse sarebbe stato più facile e funzionale cambiare direttore se fosse stato cambiato anche l’allenatore. Valutazioni che, comunque, saranno fatte proprio nella riunione a tre che stabilirà anche le linee guida della stagione. Se la normalità fa pensare alla riconferma di Pradè, la figura di Corvino piace e intriga molto, i rapporti sono ottimi e nessuno ha dimenticato che cinque giocatori portati dall’ex ds hanno fruttato quasi cento milioni. E’ vero che anche con Cuadrado e altri la Fiorentina ci ha guadagnato, ma con il gruppo slavo è stato un boom.

Per il momento però nessun direttore sportivo è stato contattato, non c’è stato alcun abboccamento, caso mai ci sarà dopo che sarà stata decisa la sorte di Pradè. Nella stessa riunione con la proprietà sarà stabilito esattamente anche il budget per il mercato. E parlando di mercato, il fatto che Pradè stia lavorando da mesi sulla Fiorentina del futuro, è un tassello in più che fa pensare alla probabile riconferma.

In attesa, abbiamo ricostruito cosa è successo nella riunione di sabato scorso durata quasi cinque ore fra Adv, i dirigenti e Sousa, dalla quale è scaturita la riconferma dell’allenatore. Non è stata la Fiorentina a imporre il rispetto del contratto all’allenatore. Anzi. Se Adv avesse percepito incertezze, infelicità e poca serenità, sarebbe passato al piano B, ovvero la scelta di un nuovo tecnico. La società sotto questo aspetto si era già mossa, era pronta.

Se possibile, Sousa ha spiazzato tutti. Dopo mesi di musi, felice di essere riuscito a ottenere il tavolo con la proprietà e i manager, Sousa ha parlato per primo manifestando a chiare lettere la volontà di restare a Firenze per provare a fare meglio di quest’anno. Anzi, l’allenatore è sicuro che un anno di esperienza in più l’aiuterà moltissimo a fare grandi cose.

Adv è stato felice di aver ritrovato un Sousa motivato e propositivo, ma il vertice, a tratti, è stato anche aspro. La società ha detto a Sousa tutto quello che pensa, tutto quello che di sbagliato è stato fatto durante tutto l’anno e ha posto basi nuove nel rapporto.

Sousa ha capito e ammesso di aver esagerato nel comunicare all’esterno alcune sue remore su fatti interni, soprattutto relativi al mercato e alla organizzazione societaria. La Fiorentina ha ribadito che tutte le componenti devono ritrovarsi compatte attorno a un piano di lavoro e le discussioni devono avvenire solo in sede.

E’ stato sottolineato con decisione che la società dovrà essere centrale a tutto, gli altri, con i ruoli definiti e le loro responsabilità, dovranno ruotare attorno. A Sousa sono state chieste spiegazioni anche sul pesante calo del girone di ritorno, sulla sua poca propensione a cambiare modulo tattico e modo di giocare, cosa fondamentale in Italia. La discussione è servita a sviscerare tutti gli aspetti. Sousa ha capito e spiegato.

Poi ha detto anche lui molto direttamente, come nel suo carattere, quello che a suo giudizio non ha funzionato. E’ escluso che possa avere un ruolo manageriale alla Ferguson come aveva ipotizzato qualcuno (non l’ha neanche chiesto). Ha chiesto invece la maggior vicinanza della proprietà. La sua crisi è stata motivata anche dal senso di abbandono e di sfiducia che ha percepito nel periodo più difficile della stagione. Pensava fosse stato scaricato dopo l’eliminazione con il Tottenham e una burrascosa telefonata notturna a fine mercato che non aveva fatto piacere ai Della Valle.

Per ovviare a tutto questo, Sousa avrà Cognigni come referente della proprietà. Il presidente non è solo un manager, ma rappresenta in toto i Della Valle, è il Terzo Fratello e Sousa l’ha capito. Averlo sempre a portata di mano o di telefono lo ha rassicurato. Sousa otterrà anche modifiche tecniche ai campini e altre migliorie che gli consentiranno di allenare meglio. Naturalmente è stato ribadita la sua partecipazione alla scelta degli uomini e alle mosse del mercato in entrata e in uscita, ma questo è sempre avvenuto. In gennaio tutti i giocatori, tranne Benalouane per il quale si è litigato, sono stati approvati da Sousa. Anzi, Tino Costa e Kone sono stati voluti proprio da lui. Evidentemente nessuno è perfetto.

Si è parlato anche dell’assistente personale di Sousa che si occuperà ancora di questioni legate alla gestione del gruppo come collaboratore tecnico, ma la comunicazione la farà solo e solamente la società. E’ stato sottolineato che la Fiorentina non accetterà più sbandate, non ci saranno deroghe alla linea imposta. Del resto solo una società forte e coesa in tutti gli aspetti può essere una base forte di lavoro.Posso dire finalmente? Lo dico. Solo a Firenze succede che gli allenatori si permettono di attaccare la società. Ora la storia è finita. Confronti sempre, tutti i giorni se necessario, ma nei posti giusti.

Sul ruolo di Cognigni il presidente onorario Adv è stato chiarissimo. Trattasi di una sua emanazione, il punto di riferimento e decisionale, ma Sousa non pensi e nessuno dica che Cognigni farà il mercato, sarà a Firenze a seguire la squadra o roba del genere. Sbagliato. Come vi abbiamo già detto ieri, Cognigni rappresenta la proprietà. Rogg invece sarà un direttore generale a tutto tondo, anello di congiunzione fra la proprietà e tutta la gestione societaria compreso il marketing. Il comparto sportivo sarà solo una delle sue sezioni di lavoro e non lo occuperà in toto come l’anno scorso.

Ci sarà poi il direttore sportivo responsabile dell’area tecnica. E su questo nome (Pradè o non Pradè lo sapremo) il discorso è ancora aperto. Ci sarà poi Pedro Pereira responsabile dello scouting. Non dovrebbe essere rinnovato il dt Angeloni. Del mercato e delle scelte si occuperà, naturalmente, il direttore sportivo. Cognigni entrerà in campo quando ci saranno da chiudere le trattative.

A proposito di mercato, Pradè ha lavorato sodo in questi mesi e se gli daranno il via, ha preparato una serie di soluzioni e di operazioni possibili, tutte tese a rafforzare la Fiorentina perchè è questo che Adv ha ribadito anche a Sousa. Nessun ridimensionamento, gestione oculata, ma rilancio certo.

Nessun giocatore viola è dichiarato incedibile a parte il nucleo storico (Borja Valero e Gonzalo in primis). Se ci saranno offerte importanti, economicamente troppo vantaggiose, saranno discusse con l’obiettivo di reinvestire gli eventuali introiti e cercare soluzioni che alla fine alzino il livello tecnico della squadra.

Per la difesa è tornato in ballo Lisandro Lopez, ma come vi abbiamo detto, sarà comprato anche un esterno destro capace di difendere e di attaccare (Vrsaljko?). Alcuni nomi usciti in questi giorni fanno parte del piano di lavoro di Pradè (da Missisoli a Teixeira, per passare per Badu e Praet, Mario Rui, Tonelli e Pellè), ma i nomi sono molti altri: per nessuno è partita la trattativa. Si inizieranno le strategie, ovvio, dopo la decisione sul direttore sportivo e il budget a disposizione.

La Fiorentina, comunque, si è rimessa in moto nei tempi giusti e le idee sono chiare alla faccia dei soliti disfattisti di comodo. Resta da capire se hanno veramente intenzione di correggere tutti gli errori fatti quest’anno e soprattutto, se c’è la volontà di ricreare un clima positivo che manca e aiuterebbe tantoNon bastano le parole di Andrea Della Valle, anzi spesso fanno danni (tipo promettere sempre un trofeo), ora servono fatti concreti e diverse idee gestionali. Non voglio ripetermi, le cose da fare sono tante. Fiorentina, se ci sei batti un colpo.