ECCO BURDISSO, SARÀ IL NUOVO MACIÀ. VERTICE CON MENDES PER OLIVEIRA: SI CHIUDE. GUEDES, SI TRATTA. MA PIACE ORSOLINI. NANDEZ UN OBIETTIVO. TAR-VIOLA PARK, È GIALLO. ROCCO PRONTO A MOLLARE TUTTO. STADIO, NESSUNA APERTURA
Anche la Fiorentina-società fa mercato e si rafforza. Manca solo l’annuncio ufficiale, ma l’ex difensore di Inter e Roma, ex direttore del Boca Junior, è in pratica un nuovo dirigente viola. Affiancherà il direttore sportivo Daniele Pradè probabilmente con il ruolo di responsabile dell’area scouting internazionale, molto vicino al ruolo che svolgeva Macià negli anni d’oro dal 2012 al 2015.
Un altro segnale importante, un nuovo tassello verso la costruzione della nuova Fiorentina che deve ripartire da una società sempre più forte e piena di persone specializzate e conosciute a tutti i livelli. Da una società forte nascono le grandi squadre, è quello che abbiamo scritto spesso a Rocco Commisso in questi due anni. Lui qualche volta si è offeso, non accetta le critiche, ma vedo con grande piacere che riflette, si rende conto e poi alla fine l’importante è che si facciano delle cose di calcio.
Questa è una cosa di calcio come lo è stata l’idea fondamentale di mettersi in mano a un personaggio come Rino Gattuso. Piano piano si sta delineando quella Fiorentina che avrebbe dovuto essere, con Joe Barone al comando di tutto, uomo di fiducia del presidente, ma attorniato da personaggi di grande levatura che con lui dovranno rapportarsi e confrontarsi, ma con i quali sarà più facile fare mercato e avere rapporti internazionali. Per crescere, ovvio.
Nicolas Burdisso aveva chiuso con il calcio giocato tre anni fa a Torino, ma non ha mai avuto dubbi sul suo futuro. Ha preso il diploma a Coverciano da direttore sportivo internazionale e per qualche mese ha fatto il Direttore del Boca Junior. E’ stato lui a portare De Rossi a chiudere la carriera in Argentina, è stato lui a vendere in Europa diversi giocatori per fare plusvalenze, fra i quali Nandez al Cagliari del quale parleremo dopo.
Ma di Burdisso si conoscono soprattutto la grande professionalità e lo scrupolo. E’ un direttore giovane, ma si dice che nel suo computer ci siano già schedati e selezionati più di cento giocatori, soprattutto in sud America, che lui conosce in ogni minimo dettaglio tecnico e che ha sotto osservazione da tempo. Non solo. Avrebbe studiato e analizzato nei dettagli anche il lavoro di numerosi allenatori, alcuni dei quali emergenti. Ma la sua voglia di conoscere tutto e tutti del calcio, di studiare anche i particolari, lo aveva portato tempi addietro anche ai Campini per vedere la struttura e il lavoro della Fiorentina. Questo è un dettaglio per far capire che il personaggio è di levatura e di prospettiva, quello che serviva per dare a Pradè una visione più internazionale e agganci di scouting che non sempre ha dimostrato di avere negli anni scorsi. Burdisso ha scavalcato la candidatura Goretti del Perugia, proprio perché l’argentino ha una valenza internazionale.
Insomma, Rocco ha deciso di crescere e le mosse sono evidenti. Si capisce così anche la novità di un profondo rinnovamento di tutta l’area tecnica che avrà in Rino Gattuso il responsabile assoluto con il suo numeroso team di lavoro che si occuperà di tutto nei minimi dettagli. Parallelamente ci sarà la squadra mercato con Pradè e adesso Burdisso. Senza dimenticare un alleato di grande livello, come già sottolineato spesso, che risponde al nome di Jorge Mendes procuratore di primissima fascia che da anni assiste Gattuso. Aria nuova dentro la Fiorentina. Nessuno ha la bacchetta magica, non faccio il mago e non so come andranno le cose, ma fa piacere vedere che queste mosse raccontano di un taglio con il modus operandi del recente passato. I due anni di doloroso rodaggio e di delusioni sportive sono evidentemente serviti per fare esperienza e far capire a Rocco quale strada imboccare per ripartire con rinnovate ambizioni.
Poi, ovvio, saranno decisive le mosse di mercato, ma anche qui le idee sono finalmente chiare perché derivano da un progetto di calcio ben definitivo, spiegato da Gattuso ai dirigenti, sul quale si dovrà lavorare. Nell’ultimo editoriale vi abbiamo anticipato i cinque acquisti importanti previsti, il nuovo asse portante della squadra. La Fiorentina ne conferma quattro, in dubbio c’è il ruolo e la posizione di Biraghi, ma ne parleremo dopo. I quattro sicuri sono un centrale difensivo che faccia ripartire l’azione e guidi il reparto, un centrocampista capace di dare i tempi, ma anche leader della manovra, personaggio carismatico, e due esterni d’attacco bravi a spingere, ma capaci anche a fare la fase difensiva. La casella che sta per essere chiusa è quella del centrocampista.
Come vi diciamo da tempo, l’attenzione è tutta su Sergio Oliveira del Porto con il quale c’è già un accordo economico e per la durata del contratto. Anche l’allenatore Conceicao ha dato l’ok alla cessione, ma come spesso succede in questi casi, si tratta fino all’ultimo per strappare condizioni più vantaggiose anche sui dettagli. Il Porto chiedeva 25 milioni, la Fiorentina ne ha offerti diciotto. Si sta cercando di chiudere sui venti con qualche bonus a vantaggio della società portoghese. Ieri a Milano c’è stato un vertice fra il procuratore Mendes e la Fiorentina nel quale sono state esaminate le ultime proposte del Porto per chiudere la trattativa. Lo stesso Mendes aveva provato a fare il doppio colpo inserendo oltre Oliveira anche Jesus Corona, esterno del Porto, per trenta milioni totali, ma il messicano non interessa alla Fiorentina. Accelerata dunque su Oliveira, si cerca di chiudere in questa settimana anche per non far incidere l’Europeo nella trattativa.
Fatto il centrocampista si punterà sui due esterni di fascia, fondamentali nel 4-2-3-1 di Gattuso. Piace moltissimo Gonzalo Guedes, 24 anni, talento purissimo, anch’egli di Mendes, che il Psg aveva pagato 30 milioni al Benfica cinque anni fa. Il Valencia l’ha comprato dai francesi nel 2018 addirittura per 40 milioni, ma non ha avuto la continuità di rendimento, forse anche per i problemi di tutta la squadra. Si parte dai 25 milioni chiesti dal Valencia, ma si sta cercando una formula che consenta dilazioni di pagamento e bonus.
Non solo Guedes. Per l’esterno piace molto anche Orsolini che a Bologna ha avuto alti e bassi con Mihajlovic. Transfermarkt lo valuta quindici milioni, ma c’è il rischio dell’asta visto che sull’esterno s’è buttato anche il Napoli per sostituire Politano che vorrebbe andare con Sarri alla Lazio, e piace anche al Torino. Comunque la Fiorentina c’è.
Un altro giocatore nel mirino è Nandez del Cagliari, come abbiamo detto pupillo di Burdisso. Nell’ultimo campionato ha giocato soprattutto da esterno, ma sa fare tutto, anche il centrocampista. La valutazione supera i venti milioni, ma l’arrivo in Fiorentina del manager argentino potrebbe aiutare nella trattativa. Gli esterni per Gattuso sono fondamentali. Costretti a fare un super lavoro, li ruota spesso e li cambia altrettanto spesso a gara in corso. Per questo in rosa ci sono già il giovane Sottil e l’esperto Callejon che resteranno a Firenze. Alternative valide per Gattuso.
Questa e molte altre cose saranno poi analizzate dall’allenatore direttamente in ritiro. Come vi abbiamo già detto, il discorso vale anche per Dragowski le cui capacità o margini per giocare anche con i piedi, l’allenatore valuterà in ritiro. Stesso discorso per Biraghi che la società pensa di confermare con Lirola a destra. Lo spagnolo piace molto a Gattuso, qualche dubbio potrebbe esserci sulla capacità di giocare la palla da parte di Biraghi, ma per decidere non c’è fretta.
Fretta che invece sarebbe servita per conoscere le decisioni del Tar a proposito del ricorso per il Viola Park e invece la sentenza non è arrivata neppure ieri. Un mese fa c’erano stati problemi legati alle comunicazioni tecnologiche e sembrava incredibile. Perché questo nuovo ritardo? La sentenza non era già pronta? Mi dicono che non sono procedure insolite per certi uffici amministrativi, ma la situazione resta imbarazzante. Se in qualche modo dovessero essere fermati i lavori o sorgessero dubbi sulla procedura adottata dagli enti pubblici, vorrebbe dire che una virgola conta più degli ottanta milioni che Rocco Commisso vuole spendere per un progetto fantastico. E sarebbe un segnale molto negativo per tutta l’Italia e la voglia di ripartire.
Anche Rocco aspetta con ansia e la convinzione che nessuno metterà bastoni fra le ruote, ma se dovesse accadere la reazione dell’imprenditore italio-americano potrebbe essere drastica. Si parla di un addio all’Italia, della Fiorentina in vendita e di robe del genere, ma se ciò fosse non potremmo che essere dalla parte di Rocco: sarebbe inaccettabile. Restiamo comunque fiduciosi anche perché è difficile trovare in giro pastori e pecore da mettere sui prati di Bagno a Ripoli.
E lo stadio? L’ottimismo nardelliano continua a essere sparso a piene mani, ma per quel che ne sappiamo sul Franchi non c’è alcuna apertura da parte della Fiorentina come sbandierato ieri. La Fiorentina non apre e non chiude, sta semplicemente a guardare quel che succede e poi deciderà il da farsi anche se i tempi dei quali parla il sindaco (2026) spaventano e non poco. E poi anche queste sono previsioni ottimistiche. In attesa di un’archistar (ma non c’erano architetti bravi a Firenze?), la sensazione forte è che questa storia del Franchi megastadio sia destinata a diventare un boomerang e i 95 milioni destinati a Firenze sarebbe stato meglio spenderli per altre opere pubbliche con lo stadio restaurato e stop. Tanto più che la Fiorentina non ha ancora deciso se giocarci o no. L’opzione Campi è sempre viva e probabilmente farà, questa sì, dei passi avanti.