.

ECCO IL PIANO PER IL RILANCIO DELLE AMBIZIONI VIOLA. DDV NON VUOLE VIVACCHIARE. FONDAMENTALE IL NUOVO STADIO ANCHE PER I PARAMETRI UEFA. IL NUOVO CORSO CON LA CITTÀ. IL RUOLO DI ANTOGNONI. EMPOLI TAPPA FONDAMENTALE PER SOUSA

di Enzo Bucchioni

La Fiorentina contribuirà al caro-biglietti per favorire la trasferta dei tifosi viola a Empoli. Detta così potrebbe sembrare una notizia come tante e invece va letta nella nuova strategia adottata da qualche mese dalla società viola che ha un solo, grande obiettivo: tornare a essere un’unica cosa con la tifoseria e la città. Firenze uguale Fiorentina. Fiorentina uguale Firenze.

Gli errori del passato sono stati finalmente compresi, i Della Valle e i suoi manager pare abbiano capito che il calcio è un’industria particolare, diversa da tutte quelle che loro gestiscono alla grande. Un’industria per la quale servono le idee e le risorse, ma dove il cuore, le emozioni, il senso di appartenenza, la vicinanza, la partecipazione sono una parte importantissima che non va a bilancio, ma spesso può orientare i bilanci.

Chiamiamolo new deal, come quelli che fanno finta di aver girato il mondo, e chi vi scrive ritiene di essere particolarmente soddisfatto visto che più di un anno fa, proprio su questo giornale online, scrisse una lettera aperta con dieci consigli non richiesti ai Della Valle. Molte di quelle cose stanno accadendo, stanno diventando realtà, altre sono in agenda e si faranno. Poi ho spinto sull’acceleratore per Antogoni e Antognoni si farà. Con calma e tranquillità, ma si farà. Alleluja.

Se pensate bene a quello che è successo da giugno in poi, la svolta è veramente profonda, si nota nelle piccole cose (come i biglietti) e in quelle grandi cose come la riscoperta della radici, della storia e dei tifosi. Chi l’avrebbe mai detto che Cognigni avrebbe partecipato alle cene dei tifosi? Fatto. Chi l’avrebbe detto che i giocatori sono regolarmente presenti e disponibili. Fatto. Chi l’avrebbe detto che Antognoni sarebbe tornato nella tribuna d’onore del Franchi. Fatto. Altre cose cambieranno. Altre cose sono in cantiere. Roma non è stata fatta in un giorno, i Della Valle hanno perso qualche anno, ma ora stanno arrivando.

Vivacchiare in quel limbo nel quale da tempo è finita la Fiorentina non piace neppure a Ddv, uno che ama essere sempre in prima fila. E poi non essere apprezzati per quello che è stato fatto era ed è un grande cruccio, l’autocritica era necessaria. Se certe cose sono successe e succedono non è perché il mondo è brutto e cattivo, qualcuno ha sbagliato. Messaggio compreso.

Ma altre cose sono in cantiere e si faranno. La svolta, quella vera, ci sarà quando i Della Valle avranno in mano i permessi per la costruzione della Cittadella Viola. Si sta lavorando alla trasformazione della Fiorentina in una società più vicina ai modelli virtuosi di grandi società europee. Il tutto consentito e accelerato da un bene immobile come lo stadio. Un valore tangibile che consentirà di entrare in un circuito finanziario virtuoso e di poter rivedere anche i parametri Uefa che stritolano oggi in una morsa i viola, compressi tra i ricavi scarsi e le spese notevoli. Per dare un’idea, la Juventus è passata da un fatturato di circa 150 milioni prima dello stadio ai circa 400 di oggi. Quello deve essere l’obiettivo, moltiplicare il fatturato.

All’interno della Fiorentina si lavora alla positività con l’ex presidente Salica e contemporaneamente  alla concretezza con pool che mette a fuoco idee, iniziative, per modernizzare e rendere la società più dinamica. Alcuni piani sono già nel cassetto, non resta che aspettare l’ok da parte di tutti gli enti interessati per varare lo stadio e tutto il resto appresso, aspettiamoci comunque una Fiorentina Ps (prima dello stadio) e una Ds (dopo lo stadio). Sostanzialmente diversa.

Qualcuno obietterà che però, tanto, è il campo che parla. I risultati orientano tutto, gli entusiasmi o meno. Il core business non può che essere la squadra. Vero. Ma siccome oggi il calcio è fatto in gran parte anche di conti e bilanci, aumentare la capacità di spesa consentirà di fare un importante salto in avanti dal punto di vista tecnico con la possibilità di ingaggiare giocatori più forti e degli ingaggi. 

Trasformare in un momento assolutamente positivo il rapporto con la tifoseria, con il mondo del calcio in senso lato, consentirà pure di sviluppare in maniera adeguata tutto quello che ruota attorno al pallone a livello globale per attirare nuovi sponsor. L’idea è quella di trasformare il brand Fiorentina a livello internazionale, proprio perché rappresenta Firenze. Datemi lo stadio e solleverò la Fiorentina. Vedremo. Aspettiamo fiduciosi, ma un’aria nuova si sta respirando, più sugli spalti che in campo, ma si sta respirando.

E il campo? E’ chiaro che anche la squadra andrà radicalmente cambiata, come e quanto lo dirà il campionato. Di questo limbo piuttosto triste nessuno può essere soddisfatto, si aspetta un colpo d’ala o un colpo di reni. Fate voi, basta che sia un colpo. Anche da Sousa ci aspettiamo di più, spero tolga il cd con il Fado e si metta ad ascoltare un po’ di rock. 

Il presente e i progetti futuri sono comunque strettamente legati. L’Europa League era e resta un obiettivo, fare le coppe, portare il marchio Fiorentina a livello internazionale è fondamentale. Io, come sapete, sono molto scettico su questo gruppo, mi sembra spento. Fatica a ritrovare motivazioni e gioco. Non mi è piaciuto il mercato estivo e non capisco certe scelte di Sousa. Però oggi la Fiorentina è questa e da questa squadra comunque non scadente, Sousa deve tirare fuori il massimo al più presto. 

Fino ad oggi non è successo, la vera Viola si è vista per venti minuti con il Milan, a tratti con la Roma, nel primo tempo di Bologna e con la Samp. Troppo poco. Soprattutto scarsissima continuità. E non tirate in ballo l’Europa League, per me non sposta i problemi, certi avversari sono troppo deboli.

Questa sosta novembrina, sinceramente, mi fa paura. Temo che si facciano passi indietro, troppi i nazionali in giro. Ai giusti fischi del Franchi dopo il pari con i doriani andava dato una risposta immediata, sul campo, e invece siamo ancora qui a domandarci quanto vale questa Fiorentina. La bella intervista di Astori al Corriere Fiorentino ha alimentato le mie perplessità, temo che questo gruppo non abbia leaders. E maroni, come dicono a Bologna. Non si può aver paura della spinta dei tifosi, delle aspettative della piazza, molte squadre pagherebbero per giocare in un habitat simile a quello di Firenze.

Domenica c’è l’Empoli, storicamente avversario tosto. L’abilissimo Corsi le sta studiando tutte, compresa la comunicazione. Gli azzurri sono in crescita, li ho visti a Pescara, hanno ritrovato equilibrio e motivazioni. Più Saponara e Maccarone. Dalla Fiorentina serve un acuto, quell’acuto che manca da troppo tempo. Di ottusi siamo stanchi.