ECCO PERCHÉ ADV DEVE TORNARE, HA RAGIONE IL SINDACO. NESSUNO SI ILLUDA CON I CINESI O GLI SCEICCHI. PIOLI AVANTI CON IL 4-3-3. L'EFFETTO MASTELLA A BENEVENTO
E' vero, ha ragione il sindaco Nardella, Adv dovrebbe tornare al Franchi, in città, a interessarsi della Fiorentina. I tempi sono maturi e c'è bisogno della sua carica emotiva, sarebbe importantissima per un gruppo giovane e in costruzione come quello di Pioli, ma soprattutto per Firenze.
E' il momento di capire cosa i Della Valle vogliono fare da grandi (parliamo di pallone, naturalmente), una tifoseria straordinaria come quella della Fiorentina e una grande piazza come Firenze, non mi meritano una situazione di incertezza come questa. L'ho già scritto e lo ribadisco, nel limbo non si può stare più di tanto, l'autofinanziamento non può essere una condizione eterna, per gestire una società come questa servono idee, programmi e la vicinanza della proprietà. Non si può essere figli di nessuno.
E non invento niente. Se gli antichi dicevano che "l'occhio del padrone ingrassa il cavallo", un motivo ci sarà pure stato. L'esperienza dice quello.
Stando lontani le cose arrivano più sfumate, non si ha l'esatta percezione di quello che sta succedendo, non si può incidere. I manager sono i manager, il padrone è il padrone.
E la pausa di riflessione deve avere una fine. E se è vero che, qualcuno penserà, la Fiorentina è sempre in vendita, è altrettanto vero che un acquirente non c'è.
E allora è Andrea Della Valle che deve tornare, è ancora lui il punto di riferimento sportivo della famiglia come ha ribadito anche Ddv nell'incontro con la dirigenza di sabato scorso. Ddv sta colmando un vuoto che si è creato, ma la Fiorentina deve tornare ad essere gestita da Adv.
Il sindaco l'ha trovato provato. Dicono anche a me che non ha ancora elaborato le offese, le accuse e le critiche pesanti della scorsa stagione, che si senta ancora profondamente ferito. Non voglio fare lo psicologo che non sono e non voglio neppure insegnare la vita, anche se sono più vecchio di Andrea, non mi permetto di farlo con nessuno, al massimo con i miei figli, ma se un presidente di una squadra di calcio si offende per i cori delle curve, c'è qualcosa che non torna. Il calcio è questo, non esiste riconoscenza, spesso i risultati ispirano le reazioni, i tifosi chiedono tanto e non tutti in cambio danno affetto o simpatia. Andrea forse è un romantico, riconoscenza, affetto e simpatia non le deve cercare attorno al pallone.
Andrea Della Valle deve fare soltanto l'Andrea Della Valle accompagnandolo con un paio di considerazioni banali. Primo, il proprietario della Fiorentina è lui e può fare quello che vuole.
Secondo, lui è sempre Andrea Della Valle e come tale deve avere la forza di affrontare le contestazioni e i contestatori, ignorandoli o affrontandoli (scelga lui), ma non può farsi mettere all'angolo come è capitato a lui. A Bologna direbbero "è il momento dei maroni...", con tutto il rispetto.
Lo dico per lui che in questa situazione vive male, ma soprattutto per la Fiorentina finita in un limbo di attenzioni e di classifica che non è degno neppure di una proprietà che secondo me negli anni ha fatto grandi cose. Ultimi i tre quarti posto di Montella-Pradè-Macia. Bei tempi.
Oggi è tutta un'altra storia, di sicuro più triste e più incerta, ma da questa storia non può rimanere fuori Adv.
Fra l'altro la presenza potrebbe garantire anche una gestione migliore e più rapida di tutte le cose. Lo stesso Diego, sabato scorso, ha ribadito a Pioli che eventuali decisioni per il mercato di gennaio spettano ad Andrea. E allora?
Sono d'accordo con il sindaco anche sul fatto che una nuova proprietà potrebbe essere un salto nel buio. Oggi i soldi dalla finestra non li caccia più nessuno (ammesso che qualcuno li abbia cacciati nel passato) e il calcio è un posto dove è facile incontrare avventurieri o millantatori. Sotto questo aspetto mi fido di Ddv che ha detto più volte ai manager che venderà soltanto a chi darà garanzie economiche e morali.
In attesa, torno al discorso della proprietà presente. Non entro nel merito dell'essere pro o contro Della Valle, mi sono espresso più volte, dico solo che al di là della Fiorentina, c'è una città che sta lavorando a un progetto epocale come quello della Cittadella Viola, un progetto che potrebbe cambiare in meglio il rapporto tra la Fiorentina e il calcio. E in questo progetto è obbligatoria la presenza della proprietà della Fiorentina. Tutti siamo consci che una cittadella potrebbe costituire la svolta economica per la Fiorentina del futuro, anche se i Della Valle continuassero ad avere in testa l'idea di mollare il calcio, anche per loro sarebbe più facile vendere con una cittadella da costruire.
Insomma, è il momento di fare un check. Firenze non può essere punita ulteriormente, non si merita questa squadra mediocre messa in piedi da Pantaleo Corvino, non si merita la parte destra della classifica, non si merita questa incertezza sul presente e sul futuro. Il tempo è scaduto. I Della Valle devono decidere.
Se vogliono vendere si preoccupino di nominare l'advisor, accettino di trattare e vendano. Mi risulta che interessi esistano.
Se non trovano acquirenti o ci hanno ripensato, la Fiorentina va ripresa in mano subito per iniziare subito in rilancio che non vuol dire spendere o investire, ma fa e le cose meglio di quanto non siano state fatte negli ultimi mesi, a cominciare da un mercato insoddisfacente con una spesa di 75 milioni. Qualcuno rifletta.
Nel frattempo Pioli sta facendo cose discrete in campo e anche fuori. Ieri ha aperto l'allenamento ai giornalisti, una bella idea soprattutto per i colleghi giovani che hanno così modo di aumentare la loro cultura, di capire i sistemi e i metodi che aiutano poi a valutare il calcio della domenica.
A questo proposito, per Benevento si va veso la conferma del sistema di gioco visto con l'Udinese. Un 4-3-3 con Thereau che si muove molto per fare inserire Veretout e Biraghi. A Benevento ci sarà l'amico Mastella (amico dei Della Valle) con annessi e connessi. Speriamo che i campani hanno voglia di battere il record negativo del campionato italiano, già eguagliato con otto gare. Se ne perdono un'altra resteranno nella storia….coraggio. E Mastella non si offenda...non sono Stramaccioni.