ECCO PERCHE’ RIBERY HA SCELTO FIRENZE, I SEGRETI DI UNA TRATTATIVA NATA UN MESE FA. STASERA 20 MILA AL FRANCHI PER L’ORGOGLIO RITROVATO. CON ROCCO INCONTRO DOMANI ALLO STORE. ALTRI COLPI IN ARRIVO: BERARDI, POLITANO O DE PAUL
Passare in un colpo solo da Zekhnini a Ribery è roba da prendersi un coccolone. La Firenze calcistica, tutto il Popolo Viola sta impazzendo di felicità, è sotto choc adrenalinico, quasi incredulo che in così poco tempo sia cambiato il mondo. Dal grigio della tristezza ai colori della gioia.
E stasera la Firenze dei Rocco Commisso e dei Joe Barone, si reimmerge nella sua storia più vera fatta di emozioni, di tradizioni e di campioni. Tutto in ONI, una iperbole che continua.
Al Franchi ci sarà un bagno di folla per salutare Franck Ribery, ma anche per dire al mondo che Firenze è tornata, il calcio da queste parti non è più moribondo, ma pronto a tornare protagonista.
Il senso di appartenenza, la voglia di esserci, l’orgoglio di rappresentare una città e un colore, spingeranno questa sera al Franchi almeno ventimila tifosi festanti. Sarà come celebrare un rito, il rito del nuovo inizio, della nuova stagione. La fine della carestia, delle vacche magre e il ritorno alla prosperità. L’inizio dell’era americana che è tornata a far sognare e si ricollega alle radici più profonde del tifo fiorentino che è fatto di una passione assoluta e di un orgoglio con pochi uguali.
L’arrivo di Ribery riporta la Fiorentina nel posto dove merita, riaccende i riflettori su una società, una squadra e una tifoseria che hanno un posto nella storia del calcio e devono tornare ad averlo anche nella cronaca di oggi Riallaccia la catena dei Giganti viola, da Montuori a Julinho, da De Sisti a Antognoni, da Rui Costa a Batistuta a Baggio, servirebbe un libro per nominarli tutti, tanti campioni che hanno vestito e onorato questa maglia.
Ora tocca a questo campione francese dalla faccia da duro e dal dribbling fulminante raccoglierne l’eredità, diventare un idolo. E essere idolo a Firenze è tantissima roba.
Questo è uno dei motivi che hanno spinto Ribery ad accettare la corte di Pradè e del suo staff di lavoro coadiuvato dalla mediazione sapiente di Davide Lippi che nel passato alla Fiorentina ha sempre fatto fare operazioni importanti e altre ne farà fare presto e dopo diremo.
Tornando a Ribery, perché Firenze?
Poteva andare a farsi coprire d’oro in Qatar o in Cina, poteva prendere una montagna di soldi in Russia e invece ha preferito continuare a fare il giocatore vero perché al calcio ha ancora molto da dare. Soprattutto l’ha affascinato l’idea di poter chiudere la carriera da protagonista. S’è fatto raccontare Firenze e la Fiorentina, è rimasto colpito dal clima che gli hanno descritto, dalla possibilità che ha di fare innamorare una città e una tifoseria intera.
A Firenze sarà un numero uno, forse osannato come non lo è mai stato in carriera. Se darà tanto a Firenze riceverà in cambio tantissimo e lui ha fatto la scelta proprio per questo. Non si vive di soli soldi, ma di soddisfazioni ed emozioni. Ribery a Firenze cerca questo e l’ha detto agli amici e ai colleghi calciatori con i quali ha parlato, una nicchia calcistica per dimostrare di essere ancora un numero uno. L’ultima sfida di una straordinaria carriera. A condizionare positivamente la scelta ci s’è messa anche la signora Wahiba che ama Firenze, la sua bellezza, la sua storia. A Firenze vuole vivere e crescere i quattro figli. Una scelta professionale, ma anche di vita.
E Ribery non è rimasto deluso dalle sue prime ore fiorentine. Ha confidato la sorpresa nel vedere tante persone all’aeroporto. Non se le aspettava. Gli hanno parlato della festa che ci sarà stasera, non voleva credere a tanto entusiasmo. Firenze è così.
L’operazione Ribery s’è chiusa l’altra notte alle tre, una trattativa estenuante. L’offerta della Fiorentina partita da tre milioni è cresciuta fino ai quattro netti per il giocatore, contratto di due anni. Ma con la nuova normativa fiscale il risparmio della tassazione per le casse viola è notevole, quindi l’esborso complessivo rientra nei parametri prefissati. Poi ci sono i bonus in base ai gol, agli assist, agli obiettivi, che Rocco Commisso spera di pagare…Naturalmente…
A proposito, il contatto telefonico con il presidente c’è stato ieri. Tanto entusiasmo con il giocatore e tante grazie anche a chi l’operazione l’ha condotta. Rocco ha fatto di tutto per arrivare stasera, ci teneva a presentare ai tifosi il primo campione della sua era, ma gli impegni l’hanno trattenuto negli Usa.
Arriverà domani e comunque si sta organizzando un evento, è probabile un incontro fra Rocco e Franck al Fiorentina Store, aperto naturalmente ai tifosi. Poi sabato il bagno di folla al Franchi contro il Napoli, probabilmente Ribery andrà in tribuna anche se ieri s’è allenato e da oggi sarà in gruppo. Per Rocco sarà un trionfo. E’ l’uomo che ha riportato la voglia di calcio a Firenze. Ora sta riportando anche i campioni.
Ribery è anche una grande intuizione di Daniele Pradè. Non era facile credere in una operazione del genere, che un giocatore del genere potesse arrivare a Firenze. Tutto è partito più di un mese fa. All’inizio e fino a una quindicina di giorni fa, c’era scetticismo. Chissà quanto vorrà, ha offerte più importanti…Firenze non ha le coppe…
Sembrava uno dei tanti nomi che girano sul mercato. E invece Davide Lippi ha messo in piedi e condotto in porto un’operazione quasi impossibile, che Pradè ha colto al volo. Ribery che è ancora integro, Ribery che ha ancora voglia, Ribery che si accontenta di un ingaggio normale, è diventata una pista da seguire. Nella settimana di Ferragosto è stato fatto il lavoro finale, fino all’ok del giocatore arrivato nel fine settimana e all’accordo economico raggiunto martedì sera dopo tre notti insonni con l’ok di Joe Barone che ha sempre spinto fortemente per questo colpo e messo in pista gli avvocati per stilare l’accordo al meglio.
Ribery significa molto nell’ottica americana. Il brand Fiorentina ieri era uno dei primi al mondo per apparizioni sui social, nei siti, in tutto l’online. Ribery diventa un volano per mettere in moto la macchina del marketing e del merchandising e riposizionare un marchio come quello Viola che era scaduto come appeal e invece ne ha tantissimo.
Rocco Commisso e Joe Barone spingono Firenze e la Fiorentina, per il mondo devono essere un tutt’uno e i benefici si apprezzeranno presto e non solo nel mercato americano. Dalle inspiegabili chiusure dei Della Valle siamo passati alla totale apertura americana. Dal Medioevo mediatico alla comunicazione incondizionata. Magari, lo dico con simpatia a Joe Barone, qualche americanata tipo il giro di campo con la maglia con dedica per i tifosi in futuro la eviterei, ma forse è una mia remora. Per il resto tutto bene, la musica è cambiata e la suonano bene.
Calcisticamente Ribery diventa una risorsa tecnica enorme, ma anche carisma ed esperienza che arrivano nello spogliatoio. Chi lo conosce bene sa che questo giocatore ha le grandi giocate del solista, ma sa anche mettersi al servizio della squadra con i suoi assist e la capacità di saltare l’uomo per dare la superiorità numerica. Non credo serva descrivere Ribery che, fra l’altro, mi sembra fisicamente integro nonostante i 36 anni. Ha lasciato Monaco soltanto perché ormai era uno dei tanti campioni, a Firenze sarà il numero uno assoluto. In fondo la sintesi di tutto è questa.
Pradè ha sempre pensato a una squadra, già perché ora le squadre si pensano, con la ricchezza e l’energia di ragazzi di talento, da Chiesa in giù, ma anche l’esperienza, la capacità di vincere, di gestire lo spogliatoio di giocatori affermati. Prima Boateng, poi il ritorno di Badelj, ora il super colpo Ribery.
E non è finita. Mancano almeno tre giocatori, un esterno d’attacco, un centrocampista e un esterno sinistro al posto di Biraghi in uscita. Il budget c’è e Pradè aspetta le combinazioni giuste. In attacco più di tutti piace Politano. Fino a ieri l’Inter non ha aperto di un centimetro, ma l’arrivo di Sanchez potrebbe cambiare gerarchie e strategie. Politano non può fare il quarto attaccante, dietro anche Lautaro Martinez. Anche questa operazione ha la regia di Davide Lippi. Berardi è sempre nel mirino, il rapporto con il Sassuolo ottimo. Si sta lavorando e ve lo abbiamo anticipato tempo fa. Il colpo vero potrebbe però essere De Paul che sa fare l’esterno d’attacco, ma anche il terzo in un centrocampo di sostanza che lo supporta come quello viola con Pulgar e Badelj. L’Udinese chiede sempre 35 milioni, ma riflettori sono accesi sulle mosse di Marino che questa squadra la deve rinforzare per salvarsi. E se servissero i soldi di De Paul per comprare tre-quattro giocatori da salvezza? Pradè ha ottimi rapporti con i Pozzo e Marino: è pronto al colpo. In difesa dopo il no di Dalbert l’Inter s’è raffreddata, ma se vogliono davvero Biraghi una soluzione andrà trovata. Piacciono difensori che sappiano anche difendere visto che dall’altra parte c’è uno come Lirola che sa soprattutto spingere.
Si sta delineando la nuova Fiorentina. Montella ha in testa il 4-2-3-1. Centrocampo con Badely - Pulgar. Ribery-Boateng-Chiesa dietro Vlahovic. Se arriva De Paul anche Ribery-De Paul-Chiesa con Boateng falso nueve e jolly con Vlahovic comunque in rampa di lancio.