ECCO TUTTO QUELLO CHE HANNO DECISO CORVINO E SOUSA PER RILANCIARE LA FIORENTINA. AVANTI CON UNA SOLA PUNTA. ALTERNANZA KALINIC-BABACAR. FIDUCIA NELLA SQUADRA DELL’ANNO SCORSO, NIENTE RIVOLUZIONI. RECUPERARE ILICIC E BORJA. NO AL MILAN PER BADELJ
Cosa si sono detti e cosa hanno deciso di fare Corvino e Sousa per rilanciare la Fiorentina? L’incontro a due, come sapete, si è tenuto nel Centro Sportivo viola e pur senza avere cimici sotto i tavolini, siamo in grado di darvi la ricetta di Corvino e Sousa per cercare di uscire al più presto da questa situazione incerta e sicuramente non in linea con le aspettative. Il gioco è deludente, la squadra spenta, la classifica triste, dunque che fare?
Dopo un confronto durato alcune ore Corvino e Sousa hanno risposto con serenità a questo interrogativo. E l’idea di base è la stessa: nessuna rivoluzione, piena fiducia nel gruppo storico. E’ da questo che il responsabile dell’area tecnica e l’allenatore hanno deciso di ripartire. L’analisi di fondo è condivisibile. Soltanto sperando di rimettere in forma gente come Borja, Ilicic, Kalinic, Badelj, Bernardeschi, ma anche Astori e Gonzalo, la Fiorentina può sperare di tornare ad alto livello. Sono questi i giocatori importanti, l’anno scorso proprio questo gruppo ha portato la viola in testa alla classifica e sono loro che devono tornare a rendere come sanno. In che modo?
Con il lavoro. Lavorare, lavorare, lavorare, questo è il motto di Corvino e Sousa per cercare di far ritrovare a tutti quella forma fisica e mentale che oggi latita. Chi pensava a un cambiamento di alcuni uomini in brutte condizioni, a qualche trombatura eccellente, all’inserimento dei nuovi o dei giovani, resterà deluso, ma il ragionamento è calcisticamente logico. I migliori si sono cacciati in questa situazione e sono solo loro che devono uscirne con la classe e l’esperienza che hanno.
Del resto i nuovi sono stati presi come supporto, possono essere valide alternative, ma non sono quelli in grado di cambiare il corso delle cose. Alcuni stanno benissimo (Sanchez) altri si sono inseriti (Salcedo), ma erano e restano importanti alternative. Stesso discorso sui giovani, Sousa li guarda con grande attenzione ma nei momenti di difficoltà non sono la ricetta giusta. Si rischia di bruciarli. Allora avanti con quelli che definiremo i titolarissimi. Ma avanti anche con lo stesso modulo, non si cambia niente, la Fiorentina continuerà a giocare con il 3-4-2-1 mobile.
Quindi ancora una sola punta, chi si aspettava un graduale cambiamento per consentire alla Fiorentina di schierare assieme Babacar e Kalinic non sarà contento, ma anche qui la situazione è stata esaminata a fondo da Corvino e Sousa. Si è visto, filmati e statistiche alla mano, che la Fiorentina con le due punte soffre (pure con il Qarabag), non è in grado di reggerle, perde equilibrio e le distanze fra i reparti. Si è visto che a fronte di più uomini in area avversaria non si creano più occasioni da gol mentre invece la squadra si allunga, è meno compatta, rischia di più, protegge meno la difesa.
Certi principi di gioco della Fiorentina sono acquisiti e consolidati, hanno funzionato benissimo, cambiarli ora sarebbe un salto nel vuoto. E’ stato fatto anche un esempio calzante. Questa squadra è un’orchestra che da un anno e mezzo ha uno spartito davanti e suona quello. Ha delle certezze, nel bene e nel male sa cosa fare. Cambiare lo spartito ora significherebbe perdere l’armonia della squadra, dell’orchestra. E’ chiaro che adesso non sta suonando bene, si tratta di raccordare i suoni per tornare a far sentire la musica dell’anno scorso.
Sousa ci riuscirà? Ne è convinto. Questa per lui l’unica strada. Per ritrovare la vecchia Fiorentina, la sua velocità e quindi l’imprevedibilità, il gruppo deve soltanto recuperare una forma fisica migliore, deve avere più rapidità e più reattività. Torniamo allora alla parola d’ordine e alla ricetta di Sousa e Corvino: lavorare, lavorare, lavorare…
Tornando invece a Babacar e Kalinic non li vedremo assieme dall’inizio, caso mai a partita in corso per situazioni particolari e momenti tattici adatti. L’impressione è che in linea di massima, Kalinic continuerà a fare il titolare in campionato, Babacar in Europa League. E comunque Sousa li schiererà a seconda dell’avversario e dello stato di forma. Sono un’alternativa.
Si è parlato anche di Tello. E’ un altro che deve lavorare, ritrovare forma fisica e fiducia. Su di lui tutti contano molto, ma Sousa deve sentirsi libero di farlo giocare o no, a seconda delle situazioni e della condizione del giocatore. Non si deve far condizionare dalle penali volute sul contratto dal Barcellona. Eventualmente Cognigni pagherà.
Il confronto fra Sousa e Corvino è scivolato anche sulle motivazioni. A volte questa squadra sembra senza rabbia agonistica, senza grandi energie. Per stimolare il gruppo e l’ambiente si è deciso di ribadire la totale fiducia nei giocatori e nella convinzione che l’obiettivo Europa League (dal quarto al sesto posto) sia possibile.
Corvino e Sousa hanno dato la scossa e fatto un discorso ai giocatori rimasti a Firenze, esclusi dalle convocazioni delle nazionali. Poi Adv, in città per la prima del film Inferno, ha pensato bene di far visita al Centro Sportivo per ribadire piena fiducia nell’allenatore Sousa. Un altro check si farà nel fine settimana alla presenza di tutti. Fiducia totale, quindi. Avanti così. La Fiorentina si risolleverà, loro ne sono sicuri.
Del resto, Corvino insegna, i gruppi in difficoltà hanno bisogno soltanto di certezze e questi incontri servono per ridare certezze e punti di riferimento a tutti. Ora aspettiamo che le prossime partite diano pure dei punti in classifica. Atalanta (domenica alle 12.30), Cagliari e Crotone non possono e non devono essere ostacoli insormontabili, altrimenti le certezze di cui sopra tornerebbero ad essere incertezze.
Non turba più di tanto, così dicono, neppure il mercato sempre in ebollizione. Badelj non andrà al Milan. C’è un’intesa con il suo procuratore che non a caso non parla più. Lui e Corvino si vedranno a tempo debito e c’è spazio per un’intesa, del resto Badelj scade nel 2018. L’unico contratto del 2017 è Gonzalo. Nonostante i 32 anni, vista la fiducia nel giocatore, gli sarà offerto un 1+1, lasciando a lui la possibilità di tornare a chiudere la carriera al San Lorenzo quando lo vorrà. L’incontro è previsto a fine mese.
Per il resto no a Jovetic (ora è tutto dell’Inter e De Boer lo vuole rilanciare) e no al Napoli che ripensa a Kalinic dopo il crac di Milik. Caso mai una valutazione della situazione si farà più avanti, dopo aver visto se Kalinic tornerà ad essere decisivo, quali saranno eventualmente le offerte e con chi sarà possibile sostituirlo. Discorsi solo accademici. Ora deve solo tornare ad essere il vero Kalinic.