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EMPOLI TEST FONDAMENTALE, ANCHE PER PALLADINO. IL TECNICO ORIENTATO A CONFERMARE LA DIFESA A TRE, AL CASTELLANI ATTESO ANCHE COMMISSO

di Tommaso Loreto

Più che un semplice derby, e poco cambia una denominazione che da queste parti non è troppo apprezzata. La sfida di oggi all’Empoli è un test il cui coefficiente di difficoltà è alto, anche e soprattutto per capire se davvero la Fiorentina ha imboccato la strada giusta dopo il secondo tempo di domenica scorsa. Non sono solo i tre punti in più in classifica a raccontare di un diverso approdo al match di oggi delle due squadre, ma un impianto di gioco azzurro che fino ad ora ha funzionato meglio dei viola, prova ne è il turno superato in Coppa Italia dagli uomini di D’Aversa nonostante l’ampio turnover

Il dibattito sul modulo - Di certo in casa viola anche questa settimana ha tenuto banco il dibattuto sul ruolo più congeniale per la squadra allestita in estate e la sensazione che il tecnico oggi possa ripartire dalla sua idea originaria, quella della difesa a tre, è reale. Non solo, perchè complice una condizione fisica non ideale Pongracic dovrebbe restare nuovamente fuori favorendo la conferma di Comuzzo al centro della difesa ma anche di Biraghi a completare la linea a tre con Quarta, aspetto questo destinato a far discutere a prescindere. Per il resto, con Dodò e Gosens esterni, e con Bove e Cataldi candidati ad agire in mezzo, la curiosità principale è tutta per il terzetto offensivo che l’allenatore può lanciare (per la prima volta) dall’inizio. Dovrebbe essere infatti Colpani ad affiancare Gudmundsson alle spalle di Kean, anche perché dopo l’impatto determinante all’esordio la presenza dell’islandese dal primo minuto sembra pressoché scontata.

Anche Commisso a Empoli - E se lo scenario si preannuncia rumoroso visto un Castellani esaurito e circa 4000 tifosi viola in arrivo (molti dei quali in motorino) in tribuna è atteso anche il presidente Commisso. Tornato in settimana a parlare al Corriere Fiorentino il presidente ha fissato gli obiettivi e di conseguenza stimolato il tecnico che ha risposto presente in termini di ambizione. Non solo, perché l’apertura a un’eventuale partecipazione nel restyling del Franchi regala nuove prospettive a medio-lungo termine. Un altro intervento giusto nei toni e condivisibile negli auspici, tanto più lungo un percorso come quello dello stadio dove avviare una nuova sinergia, e provare ad affrontare il prossimo lustro in totale e reale condivisione, permetterebbe di non dilapidare ulteriore tempo come purtroppo avvenuto fino a oggi.