FESTE FINITE, DA OGGI VIOLA IN CAMPO. IL PRESENTE SI CHIAMA PESCARA. IL FUTURO HA MOLTI NODI DA SCIOGLIERE: SOUSA, KALINIC E UN MERCATO GIOVANE
Se i giocatori della Fiorentina avevano bisogno di ricaricare le batterie, beh, dopo questa sosta non ci dovrebbero essere dubbi: dieci giorni di stop sembrano sufficienti per far tornare in campo loro con la rabbia giusta. Oggi il cantiere Fiorentina riapre i cancelli, il capo struttura Sousa comincerà a preparare l'impegno di domenica a Pescara e più in generale un gennaio che presenta alcune difficoltà. Il portoghese, come ogni allenatore, dovrà essere abile nel gestire le voci che si rincorreranno come in un valzer snervante, su arrivi e partenze. In questo caso specifico, più le seconde delle prime.
La governance del calcio dovrebbe forse affrontare una volta per tutte la delicata vicenda delle finestre di mercato: quella estiva dovrebbe durare molto meno e non finire col campionato già in campo. Se le trattative terminassero nei primi giorni di agosto sarebbe più che sufficiente. Così almeno gli allenatori avrebbero lo spazio giusto per formare una squadra.
La sessione invernale serve a poco. Una volta era più breve e si faceva a ottobre, era il famoso "mercato di riparazione". Quei club reduci da errori durante l'estate provavano, magari prendendo un giocatore, a modificare leggermente il loro stato. Nei tempi moderni la riparazione si è trasformata in quattro settimane di luna park. Risultato? E' difficile fare grandi affari, salvo rare eccezioni, perché chi ha i campioni se li tiene e le squadre che rischiano di retrocedere e hanno un giocatore valido, te lo vendono a giugno, quasi mai a gennaio. Morale: per un altro mese tecnici e spogliatoi saranno destabilizzati dai boatos. Forse potrebbe essere giusto fabbricare una finestra diversa: più corta e magari legata anche a chi ha effettivamente subìto uno o più infortuni gravi.
La Fiorentina ha in Kalinic e Badelj due buoni motivi per perdere serenità. E' vero, potrebbero entrare 50-60 o più milioni, ma poi andrebbero reinvestiti frettolosamente. Insomma, prepariamoci ad un periodo di sussulti continui. Con una accentuazione particolare verso gli ultimi giorni perché anche questo è un fatto acclarato: puoi allungare quanto vuoi il mercato, tanto le abitudini (pessime) non mutano. Tutti si riducono alle ultime ore per fare le operazioni. Corvino in questa fase, ma principlamente nella prossima, proseguirà la fase di svecchiamento della rosa, puntando su giovani di prospettiva. La sua carriera è costellata di colpi del genere. Se poi aumentasse il numero degli italiani sarebbe ancora meglio. Il nostro calcio sta sorfornando una nidiata di ragazzi molto interessanti e ricreare, poi, nel cuore del gruppo uno zoccolo indigeno, aiuterebbe certamente lo spirito del senso di appartenenza.
L'altro nodo da sciogliere sarà Sousa. Non ora, ma presto. A primavera, nel calcio è dietro l'angolo, Corvino parlerà con il portoghese. Ma ormai lo scenario sembra già delineato nei suoi contorni: le parti si lasceranno, probabilmente senza strappi - quantomeno è auspicabile -, ma si diranno addio. Su ambo i fronti non si colgono particolari volontà di proseguire il rapporto. Non c'è niente di male, essenziale però è portare a termine questa seconda parte di stagione al massimo delle potenzialità che questa squadra, seppur imperfetta, può liberare. Massima serietà da parte di tutti, sinonimo di impegno sfrenato. Senza limiti. I tifosi chiedono solo questo. Vietato deluderli.