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FIDUCIA IN PRANDELLI, MA DEVE BATTERE IL CAGLIARI. RIBERY E CASTROVILLI FUORI. ORA FATE MERCATO. CUTRONE TORNA AL WOLVERHAMPTON, NO A ZAZA E CAICEDO. LO SPEZIA NON MOLLA N’ZOLA. KOUAME RESTA, MALCUIT PIACE

di Enzo Bucchioni

Prandelli ha ragione, contro la Lazio la Fiorentina ha giocato meglio, forse è stata la sua partita migliore di questo difficile campionato che ha regalato solo il trionfo con la Juve, ma se perdi quando sei in crescita, provi a giocare e mostri maggiore personalità, la situazione torna ad essere complicata. Molto complicata.

Si può provare a vedere il famoso bicchiere mezzo pieno e pensare alla grinta messa ieri, alla manovra apparsa più fluida, a una evidente crescita atletica, ma se guardi quello mezzo vuoto ti accorgi che la classifica è tornata ad essere un’ammucchiata pericolosissima con la vittoria dello Spezia a Napoli e il pari di Torino e Udinese. Non solo. Nei momenti decisivi questa squadra si perde sempre e commette errori in fase difensiva (sui due gol e non solo) e fa fatica ad attaccare, le occasioni sono arrivate quasi tutte (rigore compreso) da disimpegni sbagliati di una Lazio non certo al meglio. E poi si vede che qualcosa continua a non tornare, non c’è la sensazione che questo gruppo sia compatto e determinato, con la rabbia dentro che servirebbe per recuperare punti prima possibile. Il timore, adesso, è che possa ritornare anche quella paura e quel blocco mentale che sembravano superati. Che succede?

Ci sono giocatori scontenti e l’ha detto l’allenatore, altri ai margini che aspettano soltanto il mercato, altri ancora che si interrogano sul rinnovo. In campo, poi, dal punto di vista tattico se si va avanti con il 3-5-2 davanti manca un attaccante vero, ma anche un esterno destro e (per me) un regista vero servirebbe. E poi, siamo sicuri che non si possa provare a giocare con più coraggio?

La società è compatta nel difendere il lavoro di Prandelli, fa bene e non potrebbe essere altrimenti. Ha fatto errori, è vero, ieri non ho capito Eysseric invece di Kouamè, ma non può essere messo in discussione dopo aver ereditato una situazione complicatissima.

I tifosi però mugugnano, si aspettavano di più, credevano che con il nuovo allenatore sarebbe cambiato anche il gioco, invece sono arrivati meno punti di quelli fatti da Iachini, ma in questo momento non resta che lavorare e restare tutti compatti per cercare di superare un altro momento critico.

A far paura c’è pure il calendario. Domenica il Cagliari, poi l’Inter in coppa Italia, dopo il Napoli, il Crotone al Franchi e il rabbioso Torino fuori.

Contro il Cagliari è una sorta di spareggio in una zona dove le due squadre non dovrebbero essere. Che fare?

Prandelli non avrà neppure Ribery per una distrazione al ginocchio e Castrovilli squalificato, i due giocatori che hanno più qualità. A questo punto in attacco si dovrà puntare su Vlahovic-Kouamè mettendo dietro un centrocampo con Amrabat, Borja e Bonaventura. Serve Kouamè vero che, anche lui però, non è al centro del progetto e sicuramente sul mercato.

Situazione complessa e va sottolineato, che dimostra la fragilità di questa società che il dottor Rocco Commisso non ha potenziato in ruoli chiave e messa tutta sulle spalle non certo larghe di Joe Barone che di sicuro non ha l’esperienza necessaria. Nel momento drammatico mondiale, senza pubblico allo stadio per il Covid il dottor Rocco Commisso evita almeno le contestazioni che di sicuro ci sarebbero state.

In società si naviga un po’ a vista, questa è la sensazione. E non deve essere solo mia se anche all’esterno crescono le perplessità sul progetto made in Usa.

Ma adesso c’è solo da stare compatti, capisco l’insoddisfazione dei tifosi che dopo gli ultimi tre anni al ribasso voluti dai Della Valle, avevano pensato a una rapida risurrezione al grido di “fast fast fast” e invece da quasi due anni si ritrovano gomito a gomito con le provinciali. Il dottor Rocco Commisso dovrà intervenire sugli errori fatti e correggere certe situazioni, ma adesso è soprattutto il tempo del mercato perché questa squadra va cambiata e potenziata per tirarsi fuori prima possibile da questa situazione.

Anche se i conti sono in rosso le risorse della proprietà fanno stare tranquilli, in fondo il dottor Rocco Commisso è il presidente più ricco della serie A e sono sicuro che non dirà no se Daniele Pradè gli prospetterà delle soluzioni che il presidente riterrà interessanti.

L’idea iniziale però è quella di sfoltire la rosa e poi comprare. Dopo Saponara allo Spezia, ieri è stato chiuso il ritorno di Cutrone al Wolverhampton che dovrebbe restare e non essere più prestato. Comunque due scontenti in meno, anche se ne restano ancora tanti. Duncan, ad esempio. C’è il Torino che lo vuole, ma l’operazione è arenata, ora s’è fatto avanti il Verona che, fra l’altro, ha con la Fiorentina in sospeso la vicenda Benassi infortunato dall’inizio stagione e che potrebbe essere restituito. Un altro scontento che potrebbe partire oggi.

Dunque, quando gli arrivi?

Gli attaccanti in testa alla lista per ora non sono arrivabili. Lo Spezia non molla N’Zola, il Parma non cede Inglese, deve pensare al cambio di panchina e al probabile ritorno di D’Aversa. Caicedo, come vi avevo scritto più volte, non è mai stato trattato. Prandelli non vuole scontenti di altre squadre come Zaza e anche per questo non va avanti il discorso Kouamè con il Torino. La situazione non è sfumata, ma difficile. Si tratta di vedere come evolverà il mercato nei prossimi giorni, che incastri potranno favorire operazioni come, ad esempio, quella di Quagliarella alla Juve. In giro ci sarebbe LLorente, ma non piace. E’ stato proposto Pellè, ma ha 35 anni e viene dalla Cina. Eppure l’attaccante servirebbe subito, andrebbe fatto prima possibile. Per l’esterno destro, invece, Malcuit è in uscita dal Napoli, ha gamba e attacca gli spazi, ma viene da un infortunio, non gioca mai e siamo sicuri che sia meglio di Lirola? O forse è il modulo che penalizza l’ex Sassuolo?

E qui torniamo al discorso tattico, ma ormai è difficile che si possa derogare al 3-5-2. Bisogna mettersi in testa, purtroppo, che l’obiettivo è la salvezza, c’è solo da salvare la stagione perché quindici punti dopo sedici partite sono una media-retrocessione. Bisognerà tornare a fare punticini, a giocare gare sporche per muovere la classifica, e soprattutto bisogna cominciare a vincere contro le squadre abbordabili come contro un Cagliari in netta difficoltà. Ecco, domenica si dovrà soltanto vincere per respirare e aspettare poi l’aiuto dal mercato.

E, magari, il ritorno del dottor Rocco Commisso che potrebbe dare una spinta emotiva a tutto il gruppo. E’ atteso, potrebbe arrivare presto, la sua presenza è sempre stata positiva per il gruppo, ma intanto la squadra si dia una mossa, chi ha paura del Cagliari resti a casa.