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FIORENTINA, BUIO A SAN SIRO. DOVEROSA AUTOCRITICA DI ITALIANO: NON FACCIA PIÙ GIOCARE CHI NON HA GAMBE. I VIOLA INDIETRO DI CONDIZIONE. 7 GOL SUBITI: DIFESA PEGGIORE DELLA A. SOSTA BENEDETTA, MA SERVE PAZIENZA…

di Mario Tenerani

Che succede quando una squadra fortissima sfida una più debole che si dimentica di scendere in campo? Finisce che la prima sbriciola la seconda. Se poi guardi il 4-0 pensi che sia pure andata bene… Uno dei due migliori in campo, infatti, Marcus Thuram, oltre a segnare una rete, fare un assist e provocare un rigore - nato da un pasticcio di Christensen -, si è pappato due gol, modello “sciagurato Egidio” e un altro in diagonale. Grazie a Thuram la Fiorentina ha evitato una Caporetto storica. Volendo ci sarebbe anche il palo di Dumfries, ma non facciamoci troppo del male.  

Ecco, partiamo da qui. Perché verrebbe da dire che l’Inter, finalista di Champions League, partecipi a un altro sport. Si faceva molta fatica a trovare un punto debole nella formazione di Inzaghi che, beninteso, contro la Fiorentina ha schierato solo due nuovi elementi (Sommer e Thuram) rispetto alla formazione base della stagione scorsa. Però, si un bel però si può ricavare in questa riflessione, la Fiorentina della finale di Roma (Coppa Italia) ha tenuto testa a questa Inter e se nella ripresa Jovic non si fosse divorato l’impossibile, magari oggi la coccarda tricolore stazionerebbe sulle maglie viola. Questo per spiegare che le differenze tecniche e fisiche si possono ridurre molto se si interpretano le partite in modo diametralmente opposto a ieri sera.

Fin dalle prime battute è stato chiaro che i viola fossero sotto ritmo: all’Inter è stato sufficiente affondare il primo colpo per stendere al tappeto gli uomini di Italiano. 

Non c’è una sufficienza tra i viola: inutile puntare l’indice contro qualcuno in particolare se tutti, stavolta, sono stati assenti. Altro che luci a San Siro, per la Fiorentina buio pesto.

Italiano è venuto in sala stampa ad assumersi le proprie responsabilità: “Colpa mia se ho derogato ai miei principi facendo giocare chi non era al cento per cento, a questi livelli o stai bene o è finita”. Bene, chissà se Italiano ha ripensato a un anno fa quando con Empoli e Udinese (un pari e una sconfitta) ne cambiò nove e nacquero molte polemiche sul turnover. Certo è che Kayode e Parisi, ad esempio, potevano essere impiegati al posto di Dodò e Biraghi. Così come Duncan in mezzo al campo. Magari Sottil e Brekalo potevano essere da corsa. Stanco anche Bonaventura. Molto più difficile cambiare il centravanti perché sia Beltran che Nzola sono stati cancellati da De Vrij. L’argentino deve ambientarsi in Italia e ha bisogno di tempo. Nzola per adesso è un fantasma e quindi non può che migliorare. Italiano sabato aveva parlato ai canali ufficiali di una “Fiorentina stanca”. Perché allora poi è caduto nella tentazione di cambiarne solo due (portiere e numero nove) rispetto al Rapid? Vincenzo, dai retta al tuo istinto che comunque fino ad oggi ha portato ottimi risultati e non fare calcoli. Se uno non ha gamba non bisogna guardare il nome, neppure il cognome. Complessivamente però è la Fiorentina a sembrare un po’ in ritardo con la condizione generale. 

La sosta è benedetta, arriva al momento più adatto anche se la Fiorentina avrà alcuni giocatori nelle rispettive nazionali. L’allenatore viola dovrà lavorare molto sulla testa dei suoi uomini e sulla parte tattica: trovare più soluzioni offensive per mandare in porta gli attaccanti e curare la fase difensiva. Col poker di San Siro i viola dopo tre giornate sono la peggior difesa della Serie A con sette reti subite. Troppo presto per fare proiezioni sull’arco di 38 turni, ma un campanello d’allarme suona e forte. Il secondo gol preso a Milano, il primo di Lautaro, è arrivato dopo un assalto all’area interista. Contropiede bruciante, retroguardia viola messa malissimo, raddoppio nerazzurro. La copia di altre reti incassate dai viola. Lo ha detto anche Italiano che un gol così non si può e non si deve prendere. Soprattutto se una squadra come la Fiorentina coltiva ambizioni di ridurre il gap con le grandi. Invece, per adesso, i dubbi che la distanza con le prime sette della classifica non si sia affatto ridotta, è presente, anzi… Nonostante un mercato da sufficienza, almeno sulla carta… Serve calma anche su questo fronte: la Fiorentina va aspettata, siamo convinti che sul lungo percorso i viola miglioreranno perché nelle ultime due stagioni sono sempre venuti fuori. Ma lasciamo da parte i voli di fantasia, i paragoni con chi e’ più strutturato per la cifra tecnica. Oggi la Fiorentina è in quella fascia intorno all’ottavo posto: faccia di tutto per crescere, ma al tempo stesso tenga sempre un occhio sullo specchietto retrovisore perché la concorrenza aumenta. 

Un’ultima considerazione politica che riguarda la società: in questa circostanza, con la pausa della Nazionale, non era fattibile un posticipo. Ma dalla prossima volta il club deve chiedere alla Lega di giocare il lunedì sera o tardo pomeriggio di rientro da una gara di coppa europea. Stante che la Fiorentina sta contribuendo (l’anno scorsa finalista) a far ingrassare il ranking Uefa dell’Italia, quanto mai importante per ottenere a partire dal 24/25 un posto in più in Champions (totale otto italiane in Europa), al momento siamo secondi dietro l’Inghilterra (finisse ora saremmo dentro perché i pass sono due), la Lega deve comprendere le esigenze del club viola. Sarà una vicenda nella quale capiremo il peso specifico della Fiorentina, cioè se ha voce in quella assise di presidenti o se al contrario recita solo un ruolo di comprimaria.