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FIORENTINA, I NUMERI NON TORNANO MA IL PERCORSO È APPENA INIZIATO. JOVIC E CABRAL, A VOLTE BASTA UNA SCINTILLA. A BOLOGNA SERVE VINCERE E CONVINCERE

di Luca Cilli

Considerate le aspettative di inizio stagione la Fiorentina ha avuto il merito di conquistare la qualificazione alla fase a gironi della Conference League (importante per lo sviluppo e la crescita del club) ma poi non è riuscita a dare seguito all'importante traguardo raggiunto. I numeri dopo quasi un mese non tornano, o comunque non sono in linea con le potenzialità di una squadra discontinua nelle prestazioni, alla ricerca del giusto equilibrio per la gestione dei tanti impegni fra campionato e coppa, ed alle prese con un problema inaspettato ma a questo punto evidente come quello del gol. La squadra di Italiano ha segnato meno di una rete a partita: 7 nelle prime 8 gare, di cui la metà concluse senza riuscire ad andare a bersaglio. Appena 2 le vittorie, quelle contro Cremonese e Twente, troppi i pareggi. Alcuni deludenti, come quello di Empoli, altri sfortunati perché in casa contro la Juventus avrebbe meritato di vincere. L'ultimo in ordine cronologico contro il Riga è lo specchio della Fiorentina di questa primissima parte d'annata. Talvolta anche bella da vedere, che riesce ad arrivare parecchie volte alla conclusione ma che quasi mai riesce a capitalizzare ciò che di buono sviluppa in campo.

La speranza per la Viola è che questa incapacità realizzativa sia solo momentanea. In fondo nel calcio esistono dei periodi non particolarmente felici dove tutto diventa molto più complicato. Ecco perché mai come adesso la Fiorentina deve pensare positivo, credere ancora di più in ciò che propone e cercare sin dalla prossima sfida l'episodio in grado di accendere una squadra che può e deve fare molto di più. Jovic e Cabral vanno aspettati. Nessuno dei due è Vlahovic, anche se il primo si avvicina di più all'attaccante da doppia cifra in grado di garantire un buon numero di gol. Jovic tuttavia nell'ultimo periodo ha giocato pochissimo. Lo si sapeva fin dal primo istante in cui è arrivato a Firenze che ci sarebbe voluto del tempo affinché si potesse scrollare da dosso la polvere di tante panchine Real (ma sempre panchine sono) ed adattarsi di conseguenza al modo di giocare a calcio di Italiano. La fortuna non lo ha aiutato, ma è comunque un giocatore di indubbio valore. Sottoporta sono mancati gli esterni. Tranne Sottil e Kouame (quando chiamato in causa) gli altri non hanno certo contribuito ad invertire la tendenza della scarsa prolificità offensiva. Nico Gonzalez continua ad essere limitato da vari contrattempi fisici mentre Ikone sta diventando un vero e proprio caso. Da quando è arrivato a Firenze ad oggi la storia in campo dell'ex Lille è sempre la stessa: buona qualità, ma al momento del dunque non riesce mai a lasciare il segno.

A proposito di segni, numeri. La Fiorentina con gli appena 6 punti raccolti in campionato ha già accumulato uno svantaggio rispetto alla zona Europa. Considerato che l'obiettivo come più volte detto da club, allenatore e giocatori, è quello di migliorare il piazzamento dello scorso torneo urge vincere (possibilmente convincendo) la sfida di Bologna. È il primo crocevia della stagione. La possibilità per l'immediato rilancio, l'opportunità di andare incontro a quell'episodio in grado di dare slancio alla Fiorentina. Che fra le altre ha anche un altro compito: trasformare i fischi del Franchi post Riga in nuovi applausi.