FIORENTINA, L'AFFETTO SENZA LIMITI DEI TIFOSI È LA SPINTA GIUSTA PER RIPARTIRE. I RIMPIANTI DELL'OLIMPICO COME INSEGNAMENTO PER IL FUTURO, ED A PRAGA SI PUÒ RISCRIVERE LA STORIA
L'ultima partita casalinga della stagione è stata l'ennesima dimostrazione dell'amore, della fiducia e della vicinanza dei tifosi ad una Fiorentina che con un'intera città alle spalle guarda con fiducia alla finale di Conference League a Praga contro il West Ham. Più di 33mila tifosi, uno stadio intero che applaude un gruppo di calciatori che può riportare il club al successo, Italiano premiato per le 100 presenze in panchina alla guida di una squadra che sente sempre più sua. Immagini ed attimi molto belli all'interno di una partita, quella con la Roma, senza troppo valore. Il campionato deve essere solamente allenante, niente di più. E' giusto pensare solo ed esclusivamente all'ultimo atto della Conference. Se è semplice archiviare la sfida alla Roma di Mourinho è più difficile rimuovere del tutto l'altra Roma.
Resta inevitabilmente nella testa il dispiacere di aver perso la sfida con l'Inter all'Olimpico nell'ultimo atto di una Coppa Italia sfiorata, e che probabilmente la Fiorentina avrebbe anche meritato di vincere. Sono tanti i rimpianti, anche troppi. Perchè così come accaduto nelle due sfide in campionato, anche nella gara secca dell'Olimpico la gara con l'Inter che contenderà la Champions League al Manchester City è stata giocata per alcuni tratti alla pari ed in alcuni frangenti anche meglio rispetto all'avversario. Il motivo per cui non è arrivato il successo deve rappresentare l'insegnamento per il futuro. Sia quello più immediato, cioè la finale di Praga contro il West Ham, ma anche per i mesi che verranno, di fatto decisivi per migliorare una squadra che a determinati livelli paga alcuni limiti noti da parecchio. Vincenzo Italiano è uno degli allenatori più bravi in circolazione proprio perchè è riuscito a nasconderli, qualche volta a correggerli. Di più non può fare, le potenzialità di alcuni calciatori - nel bene e nel male - sono quelle. Un difensore di esperienza, magari anche due, ed un attaccante che a livello di caratteristiche possa rispecchiare in pieno le idee calcistiche di Italiano sono fondamentali per far compiere alla Fiorentina il salto di qualità. Che è ad un passo, basta veramente poco. In due anni Italiano ha saputo costruire, ideare, modellare e rimodellare una formazione che ha una propria identità ed una sua filosofia. Può cambiare la sistemazione in campo, possono variare gli interpeti, ma l'idea di come giocare a calcio per arrivare al risultato è chiara.
L'allenatore il suo lo sta facendo, la differenza adesso dovranno farla anche i dirigenti che si occupano di mercato cercando di assecondare le richieste del proprio allenatore. Pochi innesti e mirati, bastano per alzare il livello di una Fiorentina che il successo lo ha accarezzato e che comunque può sempre raggiungerlo. Non c'è sempre Lautaro Martinez a risolvere la partita con due giocate da campione, gli sbagli difensivi possono e devono essere evitati, così come quelli sottoporta. A proposito: nulla contro Jovic, ma fra l'ex Real Madrid e Cabral la scelta su chi puntare per provare a colpire il West Ham non dovrebbe nemmeno porsi. Il primo in Europa ha raggiunto i picchi più alti di una stagione che tuttavia resta non positiva, ma il secondo al momento rappresenta una garanzia. Perfetto dunque per provare a cancellare i rimpianti di Roma e provare a cambiare il corso della storia a Praga.