FIORENTINA, L'EUROPA RITROVATA MERITA UNA CAMPAGNA ACQUISTI ALL'ALTEZZA. ALTRO GIRO ED ALTRA SCOMMESSA, MA PER ALZARE IL LIVELLO SERVONO LE CERTEZZE. ITALIANO AL CENTRO DI TUTTO: SUL MERCATO L'ALLENATORE VA SUPPORTATO ED ASSECONDATO
La Fiorentina torna a giocare in Conference League per il secondo anno consecutivo. Non per il piazzamento ed i risultati conquistati in campionato nell'ultima stagione ma per la squalifica della Juventus, multata e tagliata fuori per un anno dalle competizioni organizzate dalla UEFA. Al di là dei problemi della Juve, per la Fiorentina è un punto di svolta importante. Disputare nuovamente un torneo europeo permetterà alla società di portare avanti con continuità il suo progetto di crescita e di sviluppo, e alla squadra di accumulare ulteriore esperienza in campo internazionale. Un onore ma anche un onere. Che comporta una campagna acquisti di livello per competere al massimo su tre fronti - campionato, Coppa Italia e Conference League - e soddisfare le richieste di un allenatore come Vincenzo Italiano che, per quanto fatto in due anni di gestione, merita di essere accontentato ed assecondato nelle scelte. Dovrà essere messo nella condizione di poter lavorare con calciatori funzionali alla sua idea di calcio, possibilmente con dei valori tecnici superiori a quelli dei calciatori attualmente in rosa. In modo tale da poter permettere alla squadra di compiere quel salto di qualità necessario per affrontare al meglio una stagione che si preannuncia lunga, affascinante ma parecchio impegnativa.
Al momento tuttavia la dirigenza sta seguendo un'altra linea di pensiero. Dopo Arthur altra scommessa: fiches puntata su Gino Infantino, centrocampista classe 2003 del Rosario Central. Con Amrabat in uscita (se dovesse concretizzarsi un'offerta irrinunciabile sia per la Fiorentina che per il calciatore è giusto cederlo), in mezzo al campo Vincenzo Italiano al momento si ritrova un giocatore da rilanciare dopo due anni vissuti ai margini, Arthur, ed un giovane magari anche di qualità ma alla prima esperienza lontano dall'Argentina, Infantino. Insomma, non due certezze ma un duplice azzardo. Che però può anche rivelarsi vincente a differenza di quanto accaduto più volte in passato. In attesa che il tempo darà la sua risposta, in un senso o nell'altro, il prossimo di tempo dovrà essere impiegato per investimenti differenti.
Quello per Parisi è stato perfetto per tempistiche, cifre e qualità del terzino sinistro. Può diventarlo, nel caso in cui dovesse concretizzarsi, anche quello per Sutalo. Gran giocatore il difensore della Dinamo Zagabria, giovane e di prospettiva ma con già alle spalle una certa esperienza internazionale maturata in Champions League. Vissuta e giocata in prima persona, da protagonista. La Fiorentina dopo averlo seguito già da diversi anni ha deciso di puntare su di lui per rinforzare il centro della difesa, una priorità assoluta. Il problema non è tanto il costo - la richiesta della Dinamo è di 25 milioni - quanto la concorrenza. Che non solo potrebbe alzare il prezzo ma, cosa assai più preoccupante, tagliare fuori dalla corsa la Fiorentina. Su Sutalo infatti c'è il Lipsia, l'Ajax, alcune squadre della Premier League ed ha chiesto informazioni anche il Napoli. La Fiorentina ci proverà fino a quando ne avrà la possibilità ed è già pronta ad inviare auna nuova offerta dopo quella respinta nei giorni scorsi. Rimodulata verso l'alto sia nella base fissa che nell'inserimento di diversi bonus. Se Sutalo è un obiettivo top, lo stesso si può dire anche per Kamil Grabara. 24 anni, titolare in Champions, un passato nel Liverpool, il portiere del Copenhagen ha tutte le carte in regola per diventare il titolare della nuova Fiorentina. Che nel caso di Grabara è stata abile a ritagliarsi un discreto vantaggio rispetto alle altre società che si sono avvicinate al calciatore. In avanti il jolly del direttore sportivo Burdisso è Lucas Beltran, attaccante di 22 anni del River Plate e in doppia cifra in termini di gol solamente nella stagione 2023. Costo non di favore, 20 milioni.
Al di là dei nomi, l'opportunità di tornare a giocare in Europa va colta e supportata da un determinato tipo di mercato. Dove l'allenatore dev'essere assecondato per quelle che sono le sue richieste specifiche. E dove i dirigenti sono chiamati a fare la differenza.