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FIORENTINA, LA COPPA ITALIA COME TRAGUARDO PER DARE UN SENSO ALLA STAGIONE. CAMPIONATO, LO SCENARIO PUO' CAMBIARE ANCHE PER I GUAI DELLE ALTRE. MERCATO, GESTITO BENE IL CASO AMRABAT. IN ENTRATA SAREBBE SERVITO ALTRO

di Luca Cilli

Una semifinale di Coppa Italia conquistata con merito, un campionato che potrebbe essere ridisegnato dalle penalizzazioni e di conseguenza cambiare volto alla classifica, il mercato che è stato e quello che sarà: di certo la Fiorentina ha vissuto una settimana tutt’altro che banale. E che potrebbe restituire un senso all’annata ed alcune opportunità alternative per cercare di salvare una stagione vissuta pericolosamente in bilico fra l’anonimato ed il rischio di fallire tutti gli obiettivi prefissati in estate.

Dal Torino al Torino Da una sconfitta pesante in casa, ad una vittoria sempre al Franchi che restituisce entusiasmo ed apre prospettive e scenari per provare a ridisegnare la storia della Fiorentina. E non soltanto dell’annata. Tutto in poco più di 10 giorni, incredibile ma vero. Di mezzo sempre il Torino, che in campionato aveva messo ulteriormente in evidenza i limiti di una squadra uscita sconfitta ma che ha saputo risollevarsi dopo aver toccato il fondo. Di fatto uno dei pochi meriti di questa Fiorentina, discontinua e – nel bene e nel male – capace di tutto e del contrario di tutto. Come ad esempio pareggiare con pieno merito e con una prestazione autorevole all’Olimpico con la Lazio, una delle formazioni più forti del campionato. E di riscattarsi con gli interessi proprio con il Torino in una sfida secca che pesava tantissimo. Già, perché la Coppa Italia è una delle vie di fuga per rimediare alle delusioni di un campionato vissuto fra pochi alti e tanti, troppi bassi. La semifinale da giocare fra andata e ritorno contro la Cremonese (guai a sottovalutarla) è il massimo per una squadra come questa Fiorentina che difetta nella continuità e nel lungo periodo, ma che potrebbe al contrario esaltarsi nella sfida secca. Il discorso logicamente vale anche in Conference League, l’altro traguardo a cui puntare senza mezzi termini nonostante il livello di alcuni avversari ancora in corsa è comunque alto. A partire dal Braga.

I problemi delle altre L’entusiasmo derivante dall’opportunità di conquistare l’ultimo atto della Coppa Italia dovrà servire anche per ritrovare slancio in campionato. Dove i problemi della Juventus, a cui sono già stati tolti 15 punti, e le possibili penalizzazioni per le altre formazioni coinvolte nel caso delle plusvalenze potrebbero modificare la classifica e restituire alla Fiorentina, sul campo più per demeriti degli altri che per meriti propri, la chance di tornare in corsa per l’Europa. Per questi motivi è meglio non lasciare nulla d’intentato. Già a partire dalla sfida contro il Bologna, da vincere a prescindere per cercare di avvicinare il settimo posto e dare un minimo di continuità a quanto di buono fatto contro Lazio prima e Torino successivamente. In considerazione dello scenario attuale e di quello che potrebbe essere, per la squadra di Italiano il futuro passa già da adesso.

Il mercato che è stato e quello che sarà La sessione invernale si è conclusa già da giorni ma nel calcio moderno le trattative non finiscono mai. Chi sa programmare ed ha già un piano specifico per giugno inizia a muoversi sin da ora per cercare i profili necessari per migliorare, completare o magari cambiare volto alla squadra che affronterà la prossima stagione. Nel caso della Fiorentina è bene che ce ne sia uno, perché a prescindere da come finirà il 2023 sono stati troppi i colpi a vuoto. Un film già visto. Nulla di nuovo nemmeno a gennaio. Serviva un attaccante in alternativa a Jovic e Cabral e non è arrivato. Sarebbe stato utile un difensore centrale con caratteristiche diverse da quelle di Igor o Martinez Quarta da affiancare a Milenkovic, ma anche in questo caso la dirigenza ha preferito rimandare gli eventuali discorsi sulla materia in estate. Brekalo è stato l’unico lampo in entrata, l’opportunità colta negli ultimi giorni prima della chiusura oltre allo scambio fra portieri che ha coinvolto Gollini, passato al Napoli, e Sirigu che ne ha preso il posto alle spalle di Terracciano. Un po’ poco. Per la prossima stagione è stato acquistato Sabiri della Sampdoria, un buon giocatore ma almeno ad oggi non il calciatore in grado di dare qualcosa in più rispetto a quelli che sono già in rosa. I complimenti ai dirigenti vanno fatti invece per come sono stati capaci a gestire l’offerta del Barcellona per Amrabat. Cedere eventualmente Nico Gonzalez a 34 milioni di euro poteva starci, lasciar partire il centrocampista protagonista assoluto nell’ultimo Mondiale a poche ore dalla fine del mercato no. In questo caso la Fiorentina ha dato una dimostrazione di forza. Si è fatta rispettare da un club come quello spagnolo che al contrario di rispetto ne ha avuto poco, sia nel presentare un’offerta totalmente inadeguata per il valore del calciatore ma anche per le tempistiche e per come ha cercato di influenzare lo stesso Amrabat. Una caduta di stile quella del Barcellona non degna della storia di una delle società più importanti e famose al Mondo. Il caso Amrabat è rientrato. Bravi il presidente Commisso, i dirigenti e l’allenatore a far capire al centrocampista che gli eventuali discorsi per un trasferimento saranno presi in considerazione più in la. Ed un Amrabat in forma mondiale a questa Fiorentina sarà utilissimo.