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FIORENTINA, ORA BASTA. SENZA PUNTI A VERONA IN RITIRO FINO ALLA SALVEZZA. ROCCO FACCIA AUTOCRITICA E POI CAMBI TUTTO IN SOCIETÀ E IN CAMPO SE VUOLE TORNARE IN SINTONIA CON FIRENZE. TIFOSI FURIBONDI E STRANI SILENZI

di Enzo Bucchioni

E’ il momento delle decisioni e delle scelte drastiche: ora basta, la pazienza è finita. Non si può più sbagliare niente, in campo (soprattutto), in panchina, ma anche in società perché la classifica è tornata da allarme rosso e dopo la vittoria del Cagliari purtroppo il rischio retrocessione è concreto come non mai.

E non si tratta di essere pessimisti, sarebbe bene che tutti prendessero coscienza di quello che sta accadendo. Fa paura la classifica, fa paura il calendario, ma soprattutto fa paura la Fiorentina. E le preoccupazioni stanno proprio tutte qui. Questa squadra non esiste più, se mai è esistita. Non ha gioco oltre il contropiede, non ha carattere, è divorata dalla paura, spenta e vulnerabile. Non conta se il Cagliari è dietro di cinque punti e non sono pochi, se il Benevento è più debole o robe del genere, chi ha visto giocare tutte le altre squadre della bassa classifica, comprese le praticamente retrocesse Crotone e Parma, sono vive, cattive, hanno carattere, non mollano, giocano, mentre alla Fiorentina basta prendere un gol come successo a Sassuolo per uscire definitivamente dal campo.

Un male e un problema che ci sono sempre stati, ma che nelle ultime settimane si sono clamorosamente acuiti. L’Atalanta ha regalato il due a due e non è bastato neppur quello a dare forza e convinzione per resistere. Il Sassuolo non ha giocato il primo tempo e la Fiorentina non è stata in grado neppure di reggere dopo il pareggio che sarebbe stata comunque tanta roba. Spazzata via da Berardi, dagli errori, dalle insicurezze. Dai fantasmi e da quel “baco” che da troppi mesi si annida nello spogliatoio viola senza che nessuno sia riuscito a scoprirlo e sconfiggerlo.

La Fiorentina, lo diceva anche ieri Juric, è il più grande enigma del campionato. Nessuno sa spiegare fino in fondo perché questa squadra abbia soltanto trenta punti, ma ormai le analisi non contano più. Bisogna raschiare il barile  e provarle tutte.

Questa sera bisogna vincere, sicuramente non si può perdere. Non so come, non so con chi, ma Iachini si deve inventare qualcosa e la squadra deve assolutamente reagire. Ha gli uomini e le risorse tecniche per farlo. Ora o mai più.

Leggete i nomi dei giocatori del Verona, pensate che loro non hanno più obiettivi, che hanno perso le ultime due, e da questo dovete trarre forza. Qualcuno faccia ripetere all’infinito ai giocatori viola: “Possibile che non sappiamo battere neppure questo Verona?”. Infatti, non è possibile.

Speriamo che il ritiro sia almeno servito a guardarsi in faccia, a scavare nell’orgoglio. Speriamo che Rocco abbia riposto il buonismo del presidente-amico e abbia toccato le corde giuste dei giocatori. Stipendi compresi. Speriamo che Iachini capisca quali sono i giocatori che possono dare caratterialmente di più e si affidi a loro. Oltre il nome, oltre tutto.

Se vogliamo fare dei calcoli, Verona è uno dei campi dove la Fiorentina deve fare assolutamente punti, come a Bologna, come a Crotone, come nello spareggio di Cagliari. Ma quelli di stasera sono fondamentali per ritrovare un minimo di strada e di tranquillità, per battere la paura. Se la Fiorentina dovesse perdere ancora (tocco ferro) mi tornerebbe difficile pensare a dove poter portare a casa gli altri sei punti (almeno) che servono. Con la Juve? Il Napoli? La Lazio? Tutto può succedere, ma se la Fiorentina è questa, anche no. Ripeto: purtroppo.

E se (ritocco ferro), non dovessero arrivare punti, Rocco si prepari a tenere questi giocatori in ritiro fino a salvezza raggiunta e annunci fin da adesso che se dovesse essere serie B (ritocco due volte ferro), tutti quanti si faranno un bel campionato di serie B con la maglia viola. Anche quelli che pensano di andarsene a giocare la Champions.

Purtroppo questa situazione è figlia di una serie di evidenti errori, di problemi mai risolti o sottovalutati, di scelte sbagliate in campo, ma anche in società, come abbiamo sempre sottolineato durante tutta la stagione. Infatti vedo il club dell’Hamburger in netta difficoltà, obbligato a raccontare la verità.

Tutti stiamo ancora con Rocco, siamo ancora convinti che abbia passione, energia e programmi per rilanciare la Fiorentina, ma vorremmo sentire presto anche da lui una serena autocritica con l’annuncio di opportuni provvedimenti per il rilancio.

Oggi è evidente a tutti quello che stiamo ripetendo da mesi, che in società non ci sono uomini di calcio nei ruoli chiave, che sono state sbagliate le strategie e la comunicazione.

L’idea che “noi siamo bravi” e basta, prendere o lasciare, non ha funzionato. E non funzionerà. E infatti i tifosi hanno lasciato. Rocco deve capire che Firenze è stanca di questa squadra, di questo calcio, di questa classifica deprimente e imbarazzante, lontana dalle promesse e dalle aspettative, e speriamo che qualcuno che sussurra alle sue orecchie cose vere e cose false, abbia avuto il coraggio di fargli leggere l’umore e i commenti dei tifosi fiorentini. Per farlo riflettere e dargli modo di rimediare.

Del resto lo diceva anche Rocco stesso: questa squadra è stata costruita per fare meglio del decimo posto dell’anno scorso. Se invece ha fallito clamorosamente, qualcuno dei manovratori ha altrettanto clamorosamente fallito e un grande magnate self made man come Rocco, dovrebbe avere già capito chi, come e perché.

Ripartire come l’anno scorso, come due anni fa, credo non sarebbe tollerabile. Ma ci sarà tempo per i processi e per le pagelle, ora conta una cosa soltanto: salvarsi in fretta. E per salvarsi serve un ultimo sforzo di compattezza e di fiducia, mollare ora, abbandonarsi alle contestazioni o alla sfiducia sarebbe controproducente.

Lo stadio chiuso ha evitato prese di posizione dure e manifestazioni che sicuramente ci sarebbero state contro tutto e tutti, Rocco e la squadra almeno questo hanno schivato il peggio, ma il buonismo del tifo mi sembra eccessivo e immotivato. Non ora, il momento è troppo delicato, ma nel recente passato, credo sia stato controproducente far arrivare a Rocco il messaggio che “comunque vada, siamo con te”.

Ripeto, siamo tutti con Rocco, ma non per questo non si devono far sentire le critiche, i suggerimenti e i pareri che lo aiuterebbero a capire, crescere, forse a intervenire. E tutto questo è strano per una tifoseria sempre molto presente e attiva, nel bene e nel male, con tutte le gestioni precedenti. Della Valle in primis.

Mi rifiuto di pensare che stare tutti con Rocco significhi accettare tutto. Stiamo con Rocco per il Viola Park. Stiamo con Rocco contro la politica che pensa di fargli fare lo stadio solo dove vuole. Stiamo con Rocco per gli investimenti che ha fatto. Ma Rocco ora dovrà anche rimediare agli errori che lui ha fatto e ripartire in fretta. Però, ripeto, ora testa a Verona.

Iachini non credo cambierà il suo 3-5-2, l’importante è che a modulo difensivo cominci a funzionare la difesa. Milenkovic, il meno peggio delle ultime partite, purtroppo è squalificato. Penso a Quarta, soluzione normale, anche se con l’Atalanta era sembrato parecchio stanco. Igor ha recuperato, ma è pronto? Il Verona spinge molto sulle fasce, andrà contrattaccato per non farsi schiacciare: serve Malcuit? In mezzo al campo stavolta non mancherà l’ex Amrabat, anche per una questione di orgoglio. Esce Pulgar visto che Bonaventura e Castrovilli a Sassuolo hanno fatto bene? Davanti Ribery e Vlahovic sono fissi, ma il francese le regge due partite così ravvicinate o forse è meglio farlo partire dalla panchina? Credo che lo deciderà lui stesso.

L’importante, come detto, che chiunque vada in campo lo faccia con la rabbia di chi sa che deve salvarsi, ma soprattutto per rispettare la maglia, il Popolo Viola e Firenze. Avete capito?