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FIORENTINA PRENDITI QUESTA NOTTE: CONTA SOLO VINCERE, IL RESTO È POESIA. BALLOTTAGGI NEL MEZZO E DAVANTI, ITALIANO DECIDE ALL’ULTIMO. BELLA COREOGRAFIA IN FIESOLE

di Mario Tenerani

Vai Fiorentina, prenditi questa notte. Con la leggerezza di chi non è partito per grandi traguardi, ma con la determinazione di chi se li è costruiti cammin facendo. La sfida con la Roma non sarebbe banale a prescindere, figuriamoci con l’Europa in ballo. Con 3 punti i viola aggancerebbero i giallorossi in classifica e riagguanterebbero l’Atalanta, passata con decisione a La Spezia. Gli scontri diretti premiano i viola contro Gasperini, non è poco. 

Conta solo vincere stanotte, il resto è poesia. Che ha una propria valenza, ma non in questo caso specifico. L’unico elemento non negoziabile sono i 3 punti contro la Roma. Per continuare ad alimentare il sogno continentale. 

Ci sarà un grande Franchi, la gente ci ha sempre creduto. La Fiesole di più perché i tifosi della curva sono andati ovunque a dispensare cori e applausi ai viola, protagonisti di una bellissima stagione. La Fiesole ha preparato una coreografia molto bella, nel solco della sua aurea tradizione. Lo stadio spingerà al massimo sulle corde vocali, i giocatori in campo avranno alle spalle un vento favorevole, quello dell’amore, del senso di appartenenza, di una città unica. 

La Fiorentina ha bisogno di una cimosa per cancellare le quattro sconfitte consecutive (una in Coppa Italia). Sulla lavagna viola è necessario scrivere una nuova storia. Sono momenti che capitano durante l’annata, alti e bassi da mettere in preventivo. Soprattutto per squadre in crescita. Tutto aiuta a migliorarsi. 

La Roma fresca di conquista della prima finale di Conference League, ha vinto le ultime cinque sfide di A contro la Fiorentina e per inciso ha perso solo una (1-0 con la firma di Badelj il 18 settembre 2016) delle ultime nove trasferte a Firenze. In compenso la Roma non vince da tre gare in campionato, a dimostrazione che non è facile per nessuno. C’è un dato che accomuna viola e giallorossi: sono le formazioni più virtuose nel concedere meno tiri agli avversari. Esattamente 336 per la Fiorentina e 346 per la Roma, ma con una differenza: la difesa giallorossa è sesta in classifica, ottava quella di Italiano. 

Mancherà ancora Odriozola, un’assenza molto pesante per i viola. Uno dei migliori terzini del campionato, il basco fa la differenza quando c’è anche se Venuti lo sta sostituendo al massimo delle proprie potenzialità. Fuori anche Sottil. Gonzalez, Saponara e Ikonè si giocheranno due posti. Riccardo sembra essere in vantaggio, poi l’argentino e il francese. Ikonè però può essere un cambio ideale in corsa proprio per Saponara, quando lo strappo in velocità serve più della saggezza tattica. Cabral al centro del reparto offensivo dovrebbe essere il titolare. 

In mediana Bonaventura è a disposizione, ma forse ancora non è al cento per cento. Una maglia dovrebbe essere la sua, ma attenzione alle sorprese: magari con Torreira potrebbe esserci Amrabat che a Milano ha giocato bene. E Duncan, un altro che sta attraversando un buon periodo di forma. Terza linea in formata classico davanti a Terracciano. 

Tra ballottaggi e certezze, dunque, ma siamo abituati. La notte della viglia servirà ad Italiano per spazzare gli ultimi dubbi sugli undici che inizieranno la sfida con la Roma, senza dimenticare che ormai il calcio - anche se il dettaglio non è chiaro per tutti - si gioca con 16 uomini. I 5 cambi hanno modificato non poco questo sport, in taluni casi stravolto. E’ francamente anacronistico battibeccare su titolari e panchinari, discussioni superate. Almeno 8 uomini sui 12 che vanno a sedere accanto all’allenatore hanno buone chance di essere scelti in corso d’opera. E 5 giocatori di manovra su 10 sanno che presto o tardi usciranno. Deve cambiare la testa dei calciatori, ma anche di segue il pallone. Non è importante chi gioca, se prima o dopo, ma come gioca. Ognuno è titolare del proprio minutaggio. 

Firenze vuole una grande emozione, la Fiorentina deve andare a prendersela.