.

FIORENTINA, QUELLO DI VERONA È UNO SCONTRO DIRETTO PER NON SPROFONDARE ANCORA PIÙ GIÙ. CONFERENCE LEAGUE, UNA PICCOLA LUCE INTORNO A TROPPO BUIO. SQUADRA DEBOLE NELLA TESTA, IL RISCHIO È L'ABITUARSI ALLA MEDIOCRITÀ DI UN'ANNATA CON TANTI BASSI

di Luca Cilli

Sarebbe stato impensabile all’inizio della stagione immaginare la prossima trasferta in casa del Verona come ad una partita che assomiglia parecchio ad uno scontro diretto per il mantenimento della categoria. O comunque ad un confronto particolarmente importante per evitare di scivolare ancor più giù in classifica. Eppure è questa la realtà con cui da qui in avanti dovrà confrontarsi una Fiorentina che ha tradito e deluso tutte le aspettative di inizio anno, e che continua a ripetere i soliti sbagli sia in campo che nell’atteggiamento. Incomprensibile ed il più delle volte anche imbarazzante l’approccio alle partite di una squadra mediocre nella testa, non di certo nella qualità dei singoli, che purtroppo sembra dare l’impressione di essersi anche abituata alla mediocrità in cui è finita. Contro il Braga ad esempio la Fiorentina, complice un approccio molle e senza nerbo, è riuscita a rendere complicata una sfida che era stata già ampiamente chiusa nella gara d’andata. Il passaggio al turno successivo di Conference League è un raggio di luce intorno a tanto, troppo buio. Pur volendo fare uno sforzo ed essere degli inguaribili ottimisti c’è poco materiale per pensare ad un grande finale di stagione. I numeri in campionato sono impietosi, così come quelli complessivi che vengono fuori dalle prime 12 partite di un 2023 iniziato senza troppe soddisfazioni. Dati che evidenziano come questa Fiorentina è al momento una squadra incostante, che non da garanzie e che fatica a trovare un proprio equilibrio ed un cammino regolare.

Nella maggior parte delle partite la Fiorentina è andata in svantaggio (7) e solamente in 2 circostanze è riuscita a non prendere gol. Se da una parte fa una fatica tremenda a concretizzare, specie in campionato, dall’altra incassa reti con troppa facilità. E’ l’altro grande problema di una squadra costruita ed assemblata male. Con calciatori non funzionali al gioco dell’allenatore, la cui colpa è stata quella di aver avallato le scelte fatte insieme alla dirigenza, ed altri sopravvalutati. Il reparto difensivo ad esempio continua a lasciare più di un dubbio. Ed il difetto era noto da tempo. Escluso Milenkovic, gli altri giocatori attualmente in rosa non sono del livello richiesto per provare a competere per gli obiettivi che si è prefissato il club. Buoni giocatori, ma per determinate competizioni servono altri profili. Insomma, il tempo e le prestazioni continuano ad evidenziare tutti i limiti ed i difetti di una Fiorentina che ha scelto di puntare sulle partite di coppa per cercare di dare un senso all’annata.

Nel frattempo urge dare una svolta ad un campionato troppo brutto per essere vero. Verona rappresenta una tappa cruciale dove servirà soprattutto ciò che è spesso mancato: l’approccio giusto ad una sfida che si preannuncia tosta e complicata contro una squadra aggressiva, viva e con la giusta mentalità per cercare di portare avanti la rincorsa per una salvezza che non è più impossibile da raggiungere. Per qualità non c’è partita, la Fiorentina è superiore. Ma la qualità senza l’anima non serve a nulla. Il rischio è quello di fare l’ennesima brutta figura oltre che sprofondare ancora più giù in classifica. Ben al di sotto della mediocrità.