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FIORENTINA REGINA A MILANO: NERAZZURRI PRESI A PALLONATE. DAL '99 MANCAVA IL PRIMO POSTO. KALINIC COME BATI E CHIESA NEL 2000. L'ALTRA IMPRESA È LA MERCAFIR: L'AREA C'È. IN PORTOGALLO CI VUOLE UN'ALTRA PARTITA COSÍ

di Mario Tenerani

E’ una notte meravigliosa per i tifosi viola e sarà un lunedì fantastico. Primo posto in classifica, Inter presa a pallonate, impresa a Milano, ancora più grande di quella del 1 marzo scorso (0-1 viola con gol di Salah e Fiorentina in 9 contro 11): simile, però, a quella del 7 maggio 2000, quando il Trap passò a San Siro con doppietta di Chiesa, gol di Batistuta e Bressan. I paragoni Sousa-Trapattoni si sprecano in questo periodo, continuando così diventeranno certezza. Intanto, per inciso, era dal ’98/’99 che la Fiorentina non si ritrovava dopo sei turni in testa al campionato. Giusto per non perdere di vista il Trap…
Avevamo detto che sarebbe stato un bel test per la Fiorentina: l’esame è stato superato a pieni voti. L’Inter è apparsa una selezione in cerca di identità, la Fiorentina una squadra. Un gruppo granitico, sicuro dei propri mezzi, guidato da un leader come Paulo Sousa. 
Primo posto più che meritato per quello che ha mostrato il campionato fino ad oggi: questo non significa che da ora in poi bisognerà parlare di Fiorentina da scudetto. I punti di adesso serviranno per i periodi meno felici. Ma la classifica attuale è utile per pensare sempre di più ad un piazzamento europeo prestigioso. 
La società viola criticata dopo il mercato, adesso ha diritto di incassare anche qualche merito, giusto per un esercizio di onestà intellettuale: poiché spesso leggiamo e ascoltiamo che non ci sono giocatori validi in giro e che bisogna spendere cifre astronomiche, beh, Kalinic è la dimostrazione del contrario. Il centravanti croato, costato poco meno di 6 milioni, a Milano ha segnato una tripletta, provocato un rigore e pure un’espulsione (Miranda). In campionato aveva già realizzato una rete e aveva segnato anche nella serata sfortunata di coppa contro il Basilea. Attaccante elegante, efficace e con la porta negli occhi. Giocava nel Dnipro in Ucraina, calcio in grande evoluzione. Aveva pure fatto gol al Siviglia nella finale di Europa League, per altro persa dal Dnipro. Insomma, non era un signor nessuno, eppure aveva una valutazione normale ed era stato snobbato dai più. Questa è una medaglia che la Fiorentina può mettersi sul petto. Nella speranza che Kalinic continui a fare quello per cui è retribuito: i gol. 
Ma sarebbe un errore parlare solo di Kalinic: la Fiorentina di questi giorni è un’orchestra che suona uno spartito preciso. E’ molto concreta e sicura. Ogni giocatore si sacrifica per l’altro. Riesce a pressare alto e in mezzo al campo sulla prima palla arriva sempre in anticipo. C’è un calciatore che fotografa più di altri la svolta: Borja Valero. Corre come un maratoneta, trascina la squadra e si propone in avanti. Uomo di lotta e di governo. 
L’altra grande impresa si chiama Mercafir: ci sono indiscrezioni molto buone. La società viola ha ricevuto ultimamente rassicurazioni da Palazzo Vecchio: tutto sarà svelato nel giro di due-tre settimane, ma l’area dove spostare il mercato è stata individuata. Tutto top-secret ancora, ma il meteo di questa vicenda indica il sereno. Se si sposta la Mercafir, parte il progetto stadio-cittadella e il futuro economico della Fiorentina stramba verso mete più importanti. 
Andrea Della Valle - a proposito, 50 anni festeggiati nel migliore dei modi, auguri presidente - è a conoscenza di tutto questo. Vuole una grande opera infrastrutturale per avere una squadra più competitiva. 
Mercoledì la Fiorentina volerà in Portogallo per cercare la prima vittoria nel girone dopo la scivolone col Basilea. L’Europa League è un altro obiettivo da aggredire e se possibile da migliorare rispetto ad un anno fa. Prestazioni come quelle di Milano aiutano a vincere. La Fiorentina vive un momento magico, devo solo cavalcarlo.