FIORENTINA SQUADRA DA TRASFERTA. NELL'ERA MONTELLA ORA SONO 25 TRIONFI IN 50 GARE. BERNARDESCHI MERITA UNA MAGLIA. CUADRADO RECUPERA, IN AVANTI CON BABACAR. AQUILANI DEVE FIRMARE
Minsk ha confermato che la Fiorentina in trasferta è probabilmente la migliore squadra italiana. Il timbro dei viola è impressionante: continua la fertile striscia di gare giocate lontano dal Franchi. Nell'era Montella - mettendoci dentro tutte le competizioni - adesso le vittorie esterne salgono a quota 25 in 50 partite. Un ruolino di marcia impressionante che non può essere sottovalutato, soprattutto nella terra del difendiamoci e ripartiamo in contropiede.
La Fiorentina, invece, a prescindere dall'avversario - forse l'unica nota stonata è stata la sfida di Roma il 30 agosto scorso - gioca sempre all'attacco, facendo la partita e spesso impossessandosela. I viola non patiscono mai la trasferta. Se questa convinzione continuerà - le basi ci sono tutte visto che il cammino è cominciato nell'estate 2012 con l'avvento di Montella sulla panchina viola - nasceranno le premesse per la conquista di grandi obiettivi.
La Bielorussia consegna all'allenatore un dolce dubbio: Federico Bernardeschi merita una chance da titolare? Montella raccomanda a stampa e ambiente di non gravare sulle giovani spalle del ragazzo di Carrara, ma è inevitabile che ciò avvenga. In Bernardeschi ci sono i prodromi di una grande carriera, è certamente nelle sue corde. Ha tecnica, fisico, intelligenza tattica, rapidità di pensiero nel rapporto tempo-spazio. Federico è una persona seria e in un calcio sempre più popolato da nani e ballerine, questa è una bella qualità. Può darsi che non sia ancora un titolare definitivo, ma adesso Bernardeschi si candida per stare nei 14 della partita. Non è poco.
Cuadrado nel frattempo lancia chiari segnali di ottimismo: il problema di tendinopatia dovrebbe essere digerito, con l'Inter il colombiano vorrà esserci a tutti i costi. In avanti il suo partner dovrebbe essere Babacar.
Con l'Inter è una sfida decisiva anche se siamo ancora all'inizio della stagione: si tratta di uno scontro diretto per un posto Champions. Il primo è stato già perso dalla Fiorentina nel confronto con la Roma. Questo, per certi aspetti, è ancora più importante perché i giallorossi sono candidati alla vittoria dello scudetto, mentre per i nerazzurri il terzo posto potrebbe davvero essere il traguardo massimo.
Chissà se Ilicic, qualora fosse impiegato, saprà confermarsi sui livelli dell'Europa League e chissà se Lazzari avrà un'altra chanche. Contro la Dinamo l'ex udinese è stato veramente efficace. Pare un giocatore ritrovato, dopo il periodo in grigio nella gestione Mihajlovic-Delio Rossi.
Infine Aquilani: è nel pieno della maturità agonistica, a Firenze sembra aver trovato quella continuità sfuggitagli prima, in una carriera comunque prestigiosa. Ha scoperto anche un altro ruolo, play maker davanti alla difesa. Rischia di svincolarsi a zero euro: è legittimo che la società faccia i conti sul rinnovo circa gli emolumenti da corrispondergli, ma perdere un giocatore così sarebbe un errore.
Dirigenti e giocatore devono trovare una sintesi per risolvere anche questo problema. I piedi buoni, in una squadra, fanno sempre comodo.
Mario Tenerani