FIORENTINA SUPER POTENZA
Ho molto apprezzato ciò che ha giocosamente scritto Cristiano Puccetti a proposito di una Fiorentina teoricamente da scudetto se avesse mantenuto in organico tutti i giocatori che, negli ultimi cinque anni, hanno vestito il viola e che oggi costituiscono l'ossatura dell'Italia di Prandelli. Si tratta ovviamente di un gioco perché altrimenti sarebbe da rivisitare con occhio critico tutto il periodo prandelliano e, soprattutto, l'incapacità del club di tutelare il proprio patrimonio tecnico in nome dell'autofinanziamento e del tetto ingaggi. Un'analisi che francamente non mi interessa. Semmai trovo giusto sottolineare come, a Firenze, Montolivo sia stato per anni Dormolivo; Pazzini sia stato rimpianto da pochi e, addirittura, un importante quotidiano sportivo ebbe modo di titolare 'da Toni ad Osvaldo'. Per non parlare di Cerci, solo pochi mesi fa addirittura fischiato preventivamente dagli stessi che oggi si indignano per la sua mancata convocazione. Ma questa è stata senza dubbio la settimana dei Della Valle. Andrea si è occupato della Fiorentina, Diego del Paese. E, in entrambi i casi, gli interventi sono da considerarsi ampiamente positivi. Addirittura stupefacente l'arrivo in città di Andrea in una settimana senza campionato. Un modo per segnalare la vicinanza alla squadra e, perché no, per parlare di nuovo stadio. In ogni caso un segnale che mi ha fatto molto piacere. Riguardo a Diego Della Valle la sua lettera aperta a pagamento è un bel segnale. Personalmente sentirlo dire che la Fiat di Marchionne dovrebbe ringraziare l'Italia per gli aiuti avuti negli ultimi cinquant'anni, e sentirlo auspicare che i lavoratori devono essere maggiormente tutelati mi ha fatto piacere. Lo trovo un atto di coraggio non dovuto. Dissento solo da chi sostiene che stia facendo da apripista a Montezemolo. Trovo invece sempre più forte l'asse Della Valle-Renzi, un binomio che regalerà a Firenze il nuovo stadio e alla Fiorentina, nei prossimi anni, sudditanza a favore. In un Paese pronto ad asservirsi ai potenti questa è un'accoppiata che promette bene.
Leonardo Petri