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FIORENTINA, UN TEMPO BELLO NON BASTA. CALO INSPIEGABILE DOPO LO SVANTAGGIO. KEAN GUERRIERO, DIFESA DI PASTAFROLLA. RANIERI È EVAPORATO, CHE GLI È SUCCESSO? DE GEA MALE SU DUE GOL MA EVITA LA DISFATTA. IN 6 PARTITE SUBITE 10 RETI: TROPPE

di Mario Tenerani

Partiamo da una premessa: tre pareggi e uno stop in campionato sono un bilancio magro, ma rendiamoci conto che siamo soltanto a 4 giornate disputate. Ne mancano 34, questo basta e avanza per spiegare che non è tempo di processi, ma solo di riflessioni. Quelle vanno fatte, non c’è dubbio. Cosa deve cambiare Palladino per invertire la tendenza? Questa squadra deve insistere con la difesa a tre o deve scivolare su quella a quattro? Beltran perché non gioca mai? Siamo sicuri che Ikonè sia migliore dell’argentino? Quesiti legittimi ai quali dovrà dare risposte Palladino. Nel frattempo Pradè ha ricordato all’allenatore che “la Fiorentina è completa e ha i cambi giusti”. Anche questi messaggi, non proprio subliminali vanno interpretati… 

Il diesse non ci convince però quando afferma che “abbiamo giocato contro una squadra più forte, ma sinceramante non si vedeva che fosse tanto più forte”. A dir la verità l’Atalanta ha sbagliato l’impossibile e il punteggio avrebbe potuto avere dimensioni extra large per la Fiorentina. Palladino da buon padre di famiglia ha cercato di difendere i suoi, a costo anche di negare l’evidenza: “Io sono contento della mia fase difensiva, abbiamo contenuto l'Atalanta che ha un grande attacco”. Onestamente la difesa viola ha sbandato pericolosamente e adesso sembra il macro-problema della sua gestione. 

La sconfitta a Bergamo per la Fiorentina poteva starci, bastava guardare le quote delle agenzie di scommesse, ma per come è maturata non sono pochi gli interrogativi che sbocciano. La partita dei viola è finita al 46’ del primo tempo quando un campione come Lookman dopo aver portato a spasso tutta la difesa di Palladino, ha infilato il 3-2. Un minuto prima De Ketelaere aveva pareggiato indisturbato di testa. Un calo inspiegabile perché nella ripresa in campo abbiamo visto solo l’Atalanta, a parte una botta del solito Kean finita fuori bersaglio. I cambi di Palladino non hanno portato nulla e non è colpa dell’allenatore, tocca ai giocatori entrare con un atteggiamento diverso. Richardson, Sottil, Ikonè, Adli e Pongracic (quest’ultimo a poco dalla fine) sono stati impalpabili. 

Un primo tempo per Lookman da padrone: un gol e due assist. Eppure, nonostante il passivo questa frazione per la Fiorentina era stata positiva, al netto degli errori individuali. Giocata con applicazione, aspettando l’Atalanta e ripartendo, sostenuta da un Kean strepitoso in attacco. Il centravanti della Nazionale è al centro di uno stato di forma eccezionale. Al di là del gol, il quarto in 6 partite complessive (più c’è quello fatto contro Israele con l’Italia) e anche del palo, maledetta sfortuna, Kean come prestazione è stato addirittura superiore agli episodi positivi. Ha ingaggiato un uno contro tre, battendosi contro l’intera difesa nerazzurra e in particolare facendo impazzire Hien, ammonito e sostituito nell’intervallo perché non aveva mai visto la palla. Kean usa il corpo come pochi altri attaccanti, fa il pivot e risolve alcuni problemi viola con la pallata in avanti che arriva dalla difesa e che lui trasforma sempre in qualcosa di interessante. In attacco, sperando che Gudmundsson torni presto, Palladino dipende totalmente dall’ex bianconero perché dietro per adesso c’è il vuoto. E pensare che Kean viene da una stagione senza gol e nelle ultime 3 aveva firmato la miseria di 11 reti. E’ rinato, complimenti alla Fiorentina che ha avuto un bel coraggio a scommetterci. L’auspicio è che questa tendenza duri più a lungo possibile perché le alternative offensive nella Fiorentina scarseggiano. 

Nel primo tempo viola ci erano piaciuti anche Gosens e Mandragora (poi ha iniziato a commettere errori anche lui). L’ex atalantino è entrato nei due gol della Fiorentina con altrettanti cross di Mandragora per la testa del tedesco, sempre pronto a inserirsi: sul primo ne ha beneficiato Quarta (alla seconda marcatura stagionale) e sul secondo Kean. La Fiorentina ha avuto il merito di sbloccare la partita e di rimettere la testa avanti dopo l’1-1, insomma parevano segnali forti, poi il crollo verticale prima dell’intervallo. 

Le responsabilità vanno sempre divise, ma stavolta la difesa è sul banco degli imputati, Ranieri su tutti, l’uomo della provvidenza fino a qualche mese fa. E’ evaporato il Ranieri che conoscevamo, che gli è successo? Colpevole sui 3 gol dell’Atalanta: si è perso Retegui ed saltato fuori tempo di testa. Dopo ha avuto le stesse difficoltà sul 2-2 di De Ketelaere e ha offerto la schiena sulla conclusione di Lookman. Palladino ha detto con franchezza che conosce una solo medicina: il lavoro. Si impegnerà moltissimo con la terza linea viola perché è evidente che ci sia un problema. Lui conta di risolverlo e non possiamo che affidarci alla sua capacità di tecnico. Ci sono anche Biraghi adattato, Quarta più efficace a segnare che a difendere e un Pongracic da recuperare. Meno male c’è Comuzzo che a Bergamo non ha giocato, ma risulta autore di un ottimo avvio di stagione. 

Il paradosso, per altro confermato da Quarta nel post gara, è che l’anno scorso pur giocando in modo diverso, la difesa prendeva gli stessi gol. L’argentino, con grande onestà, ha ammesso che devono lavorare tanto e ascoltare ciò che chiede loro Palladino. Viene da sorridere, ripensando a tutte le polemiche sollevate contro Italiano, reo di difendere quasi a metà campo… In tanti invocavano la difesa a bassa e la marcatura ad uomo. Invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non è cambiato, anzi, se possibile sta peggiorando. La verità è che questa squadra deve ritrovare i propri protagonisti. Ora è una difesa di pastrafrolla e non può essere vera. Sono troppi 10 gol presi in 6 partite.  

Almeno in 2 reti su 3 è apparso poco reattivo anche De Gea: il colpo di testa di De Ketelaere era in area piccola, sua riserva di caccia, e Lookman ha cercato il primo palo prendendo in contropiede lo spagnolo. Nella ripresa, però, quando la Fiorentina si è sgonfiata e l’Atalanta ha dilagato, gli uomini di Gasperini hanno fabbricato 7 occasioni: De Gea in almeno in 4 incursioni è stato decisivo per evitare una disfatta. Sarebbe stata una Caporetto per la Fiorentina e in questo momento avrebbe avuto effetti nefasti. L’ex United deve ritrovare certamente una propria continuità, ha solo bisogno di qualche partita. Magari sulle uscite, da uno col suo curriculum, ci aspettiamo qualcosa di diverso e migliore. 

Colpani ancora non ingrana e il suo contributo servirebbe molto. Sottil non incide, Ikonè è il medesimo di sempre. Beltran è sparito dai radar: anche ieri si è scaldato a lungo, ma non è entrato. Perché? Non poteva essere lui e non Ikonè una carta da giocare? Palladino ci ha detto che ci crede tanto e allora fidiamoci. Ha fatto capire, però, che Beltran è il vice Kean e non un trequartista. Sarebbe arrivato il momento anche dell’argentino, quantomeno per capire definitivamente se la società un anno fa ha fatto un’operazione giusta o sbagliata. 

Coraggio, siamo solo all’inizio, ma non sottovalutiamo gli allarmi.