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FIORENTINA, VECCHI DIFETTI E QUALCHE NUOVO PREGIO. CON QUESTO PASSO È COMPLICATO USCIRE DALL'ANONIMATO. IL MERCATO ESTIVO UN FLOP, QUELLO DI GENNAIO DA (PRESUNTI) SPETTATORI. EPPURE QUALCOSA SERVE

di Luca Cilli

Non ha convinto ma almeno contro il Sassuolo la Fiorentina ha vinto, ed è l’unica cosa che contava e serviva soprattutto dopo il pari contro il Monza. In totale nelle prime due partite dell’anno al Franchi sono 4 i punti raccolti, pochi per pensare di ridurre lo svantaggio rispetto al settimo posto che inevitabilmente resta distante. Al di là dei numeri, dei risultati e della classifica la prima versione della Fiorentina del 2023 ricalca per certi versi quella vista (nel bene e nel male) nello scorso anno: idee interessanti, sprazzi di buon gioco, alcuni momenti di pausa e la cronica incapacità di chiudere le partite. Con queste caratteristiche non si va lontano e di sicuro non aiutano ad uscire dall’anonimato in cui si trova adesso una squadra con diversi giocatori che hanno convinto poco in precedenza e continuano a lasciare più di un dubbio adesso.  

I calciatori arrivati nella scorsa sessione estiva di mercato ad esempio, che a conti fatti al momento non sono riusciti ad incidere ed al contrario girano ancora a vuoto. Dodò è il lontano parente del terzino ammirato anche in Champions League con lo Shakhtar Donetsk. E’ vero che purtroppo per lui e per la Fiorentina il suo percorso è stato costellato da diversi infortuni e contrattempi fisici ma è altrettanto vero che quando è sceso in campo non ha mai brillato. Fra Monza e Sassuolo l’andamento lento è stato confermato. Al di sotto delle aspettative anche Barak, mai  realmente visto a Firenze come ai tempi dell’Hellas Verona. Di Mandragora invece si sono perse le tracce tanto da finire indietro nelle gerarchie di Vincenzo Italiano. Non solo i nuovi, ma anche chi c’era già in questa Fiorentina non ha compiuto il salto di qualità auspicato. Insomma, il quadro non è il massimo ma qualche nota lieta c’è. Bonaventura sta dimostrando con i fatti e con le prestazioni di essere fra i più affidabili in assoluto. Dove lo metti sta, dove lo metti fa bene. Leader in tutto e per tutto, in campo e nello spogliatoio. Il suo rinnovo imminente non solo è meritato ma fondamentale per una squadra che bisogno di profili come il suo. Merita spazio ed attenzione anche Bianco, titolare contro il Monza e confermato in mezzo anche con il Sassuolo. Ha numeri e qualità importanti, chiaramente da sviluppare con il tempo, con il lavoro sul campo e l’esperienza. Quella che la società ha deciso di fargli maturare con la prima squadra. Una scelta saggia e condivisibile, anche per valorizzare ancor di più il calciatore stesso e l’ottimo lavoro che la Fiorentina porta avanti da anni con il proprio settore giovanile.  

Gennaio è il mese in cui il campo incrocia il mercato. Il primo ha certificato ad oggi il flop di quello estivo. Impensabile diversi mesi fa ma è la realtà dei fatti. In quello in corso invece la Fiorentina non parte come una possibile protagonista. A meno di sorprese infatti non sono previste mosse in entrata e l’idea di massima è quella di cedere i giocatori in esubero come Zurkowski destinato allo Spezia. Vista la stagione della Fiorentina è un peccato non provare a correggere in corsa i difetti usciti alla distanza.  


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