FIRENZE PREPARA LA SUA NOTTE. UNA COPPA CHE VALE DOPPIO. LA FIORENTINA DEVE GIOCARE COME SA. VIOLA ALL’ATTACCO, JUVE IN DIFESA. VLAHOVIC TROVERÀ UN FRANCHI INFUOCATO. BASTA CON I CARTELLINI ROSSI
A Reggio Emilia è stato sbagliato solo il risultato. Non è un dettaglio, d’accordo, ma quella Fiorentina ci ha convinti e ci ha lasciato in bocca un buon sapore. Sensazioni gradevoli in vista di un notte appetitosa. Firenze si prepara a viverla intensamente, con ben oltre trentamila anime viola che metteranno in pericolo le corde vocali perché contro la nemica di sempre, qualsiasi cosa, pure un’amichevole, vale doppio. Perché tornerà Vlahovic che fino a poche settimane fa segnava per i viola ed adesso esulta per la sua nuova squadra-famiglia (la citazione del serbo appena sbarcato a Torino): Dusan troverà un Franchi infuocato, dovrebbe esserne consapevole.
Perché buttar fuori la Juve dalla Coppa Italia significherebbe rivedere una finale dopo 8 anni e sarebbe la prima per l’era Commisso. Perché la gente che ha il giglio tatuato sul cuore merita finalmente una grande soddisfazione. Dicono che il Franchi in forma possa condizionare molto l’avversario. Mercoledì fin dal riscaldamento dei bianconeri il clima sarà questo.
La Juventus è più forte come organico, ma non sul piano del gioco. I viola dovranno costringerla a venire sul proprio terreno, dovranno giocare come sanno. Sarà la sfida tra chi attacca e chi difende. Tra chi rappresenta il nuovo che avanza e chi resta ancorato al metodo antico.
A Empoli, nel tredicesimo risultato utile consecutivo in campionato per Allegri, la Juve ha segnato 3 gol perché davanti ha uno come Vlahovic - giunto alla nona marcatura multipla dall’inizio della scorsa stagione e a quota venti in serie A in questa annata -, ma ha anche beccato due reti balorde, a testimonianza che la manovra difensiva, nonostante un atteggiamento spesso rinunciatario, ha alcune criticità. Allegri ha scelto il solito canovaccio, una sorta di vestito sartoriale per il tecnico livornese: palla agli altri e occasioni alla Juve nelle ripartenze. Però a lui i conti tornano: la Juventus alla quinta di andata aveva 2 punti in classifica e oggi ne ha 50, giocando così o non giocando affatto come sostengono i suoi non pochi detrattori, he ha fatti 48 addirittura. A guardare il baricentro della partita del Castellani si capisce tutto o quasi: Empoli con 59,1 e Juventus 44,6 metri. I bianconeri sono il parossismo del cinismo: venite, dicono a chi li attacca, e noi proviamo a sfondarvi in contropiede. Senza remore, senza ritegno: in Champions contro il Villarreal sono volati palloni in fallo laterale e in tribuna, come non ci fosse un domani.
Per carità, non esiste una sola modalità per giocare e per vincere, ognuno adotta quella più gli aggrada. La Fiorentina però è altro e non si snaturerà. Per fortuna aggiungiamo noi, sostenuti dall’orgoglio dell'estetica che è da sempre la prerogativa di Firenze. La Fiorentina attaccherà la Juve sulle corsie e nel mezzo, ma dovrà prestare molta attenzione alle palle lunghe, specialità della ditta bianconera, a scavalcare la difesa alta dei viola.
Oltre ogni ragionevole rischio, la Fiorentina di Italiano affronterà con la faccia al vento la nemica di sempre perché questo è il gioco e perché in Coppa si fanno pochi calcoli, si punta tutto su un colore, il viola.
Allegri si presenterà con 9 assenti, forse recupererà Dybala per la panchina. A centrocampo i problemi più grandi. La lista completa prevede Chiesa, Kaio Jorge, Mc Kennie, Chiellini, Bernardeschi, Alex Sandro, Rugani, Zakaria, oltre appunto a Dybala. La Fiorentina potrebbe approfittare di queste mancanze anche perché al ritorno sarà un altro scenario, si giocherò infatti il 19 o 20 aprile, tra molto tempo.
I viola stanno bene, sentono il momento, sanno di avere una città alle spalle e vogliono l’impresa, ma devono però porre rimedio ad un’emorragia: quella dei cartellini rossi. Con Bonaventura a Reggio Emilia la Fiorentina è arrivata a quota 10 in stagione: un carico eccessivo ed è evidente che così non si può andare avanti. Lo ha detto Italiano e ci fermiamo alle sue parole che sottoscriviamo in toto. Al calcio si gioca in 11 e non 10 anche se in inferiorità numerica i viola hanno fatto fuori in Coppa prima il Napoli poi l’Atalanta. Ma sono eccezioni che confermano la regola, non può continuare così e infatti con il Sassuolo è arrivata la sconfitta allo scadere dopo che Cabral, complimenti al brasiliano, aveva rimesso in piedi il risultato. Serve calma perché in questo modo si compromettono partite e punti in classifica.
Ora non resta che affacciarci su questa notte piena di adrenalina e speranze. Sperando che il cielo sopra il Franchi, verso le 23, sia di un viola intenso.