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FORZA DODÒ MA ORA SERVE UN'ALTERNATIVA A DESTRA: MILENKOVIC E QUELLE 30 PRESENZE DA TERZINO. CON TRE CENTRALI DIFFICILE CAMBIARE MODULO. DA UDINE A FROSINONE, ITALIANO E UNA DELLE MIGLIORI PARTENZE DEGLI ULTIMI DECENNI

di Tommaso Loreto

Si dice che la cattiva sorte abbia ottima vista, ma quando lo sfondo si fa viola pare andare decisamente oltre sfoderando veri e propri super poteri. L’infortunio di Dodò (in bocca al lupo al brasiliano chiamato adesso a un lungo percorso prima del rientro) limita una coperta già corta, quella della difesa, e peraltro tocca una corsia esterna dove la stessa - giovane - alternativa a Kayode è quel Pierozzi per il quale servirebbe comunque attendere il ritorno alla migliore condizione dopo i problemi estivi. Per intendersi, anche auspicando il coraggio di varare una linea verdissima con Kayode e Pierozzi per il secondo serve tempo. Ecco perchè dopo la tegola Mina l’infortunio di Dodò alza di molto il coefficiente di difficoltà stagionale per Italiano e la sua squadra, tanto più in un calendario fitto come quello che si preannuncia da qui a fine anno.

Di certo dalla lista degli svincolati, che in casa viola è stata comunque osservata, non sono arrivate grandi idee, e del resto l’esperimento Mina per il momento vale da monito di fronte a mosse azzardate. Dunque che fare? Nell’immediato Italiano dovrà gioco forza affidarsi a Kayode (che comunque anche a Udine si è confermato su ottimi livelli) e inventarsi un’alternativa, magari rileggendo nel passato dei suoi difensori per capire chi potrebbe calarsi al meglio in un nuovo ruolo. Sotto questo profilo le oltre 30 apparizioni da terzino di Milenkovic, quando al centro della difesa c’erano Astori e Pezzella e Pioli era l’allenatore (o in più di un'apparizione con la nazionale), giocano a favore del serbo, mentre il precedente di Biraghi contro l’Atalanta potrebbe pure essere un primo indizio dal quale ripartire.

Quanto all’ipotesi di un cambio di modulo pressoché obbligato, sulla scia del secondo tempo di Udine, sembrerebbe limitare ancora di più le scelte del tecnico, fosse solo per l’impiego contemporaneo dei soli tre centrali disponibili. In uno scenario del genere assume allora ancora più valore il successo in Friuli, sia per i punti messi in classifica, sia per come sono arrivati. Il modo in cui la Fiorentina è riuscita a portare a casa il successo in una giornata a dir poco grigia può rappresentare il punto di partenza per affrontare anche il forfait di Dodò, e d’altronde lo stesso tecnico ha dimostrato di saper cambiare registro di fronte a difficoltà e imprevisti.

E’ dall’identità e dalla forza di questo gruppo che Italiano può trarre ulteriori energie per sopperire allo stop di Dodò, e parallelamente portare avanti il lavoro di crescita dell’attacco. A margine della seconda vittoria esterna dell’anno, oltre ai gol della difesa e a un ritrovato Terracciano, restano infatti i numeri di due centravanti ancora troppo lontani dalla porta e dall’area di rigore. Altri problemi da risolvere già nell’ottica di giovedì sera quando i viola faranno visita al Frosinone, con una certezza costituita dai primi passi lungo questo inizio di stagione: se in mezzo alle difficoltà questa Fiorentina si è guadagnata il quinto posto, evidentemente anche grazie a un tecnico spesso bersaglio di molte critiche, figuriamoci cosa potrebbe fare non appena dovesse ruiscire a risolvere la maggior parte dei suoi problemi.