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FRANCHI, LA FIORENTINA SEMPRE PIÙ DISTANTE. ROCCO NON REGALERÀ SOLDI AL COMUNE E POTREBBE PORTARE LA VIOLA A GIOCARE ALTROVE. TROPPI DUBBI SENZA RISPOSTA. ODRIOZOLA E IKONE RECUPERATI, COL BOLOGNA IDEA CABRAL

di Enzo Bucchioni

Sul plastico del nuovo stadio Franchi le ironie si sprecano e la città s’è spaccata. Tutto facilmente prevedibile perché questa è un’operazione calata dall’alto, l’ultimo disperato tentativo di salvare la faccia dopo gli insuccessi di Castello e Mercafir. 

Un’operazione che per provare a diventare credibile coinvolgerà un quartiere intero che non aveva certo bisogno di rivoluzioni, con una spesa enorme di quasi 500 milioni di euro. Lo dicono i fatti, non lo dico io. Fino a due anni fa al comune il Franchi fregava più meno come un due a briscola, lasciato nell’incuria e poi diventato improvvisamente centrale dopo il no di Rocco alla Mercafir che l’americano ha ritenuto un’operazione capestro.

Vi rendete conto di cosa sono 500 milioni? E non illudetevi o illudiamoci, anche i soldi dell’Europa, del Pnrr, andranno restituiti per circa il 65 per cento. Soldi che, fra l’altro, non ci sono tutti e questo potrebbe diventare un grosso problema per le casse comunali non solo per il presente, ma anche per il futuro visto che Nardella non è rieleggibile e fra due anni il nuovo sindaco si troverà sul tavolo questa patata bollente.

Purtroppo sono tante le criticità attorno a questo progetto che è pur sempre una ristrutturazione con tutti i problemi che non avrebbe avuto uno stadio nuovo. Non sarà mai uno stadio perfetto ma uno stadio per il quale (speriamo) si cercherà di fare il meglio. Nardella ha evocato perfino il Vasari, nel sonno alla fine crederà di essere Lorenzo il Magnifico. Magari…

Sapete come la penso, l’ho scritto mille volte. Se fossi stato un politico mi sarei adoperato per far costruire lo stadio nuovo a Rocco Commisso che aveva messo trecento milioni a disposizione, uno stadio bellissimo e modernissimo, davvero progettato da un’archistar. La collettività ci avrebbe guadagnato parecchio, i soldi pubblici si potevano investire su altri progetti. E la Fiorentina ci avrebbe guadagnato. 

E il Franchi? Sarebbe bastato un restauro conservativo (esperti mi dicono che si poteva fare con una ventina di milioni) per poi metterlo al servizio del quartiere per sport e concerti, con negozi nella circonferenza, magari un centro congressi e roba per tenere viva la struttura.

Così non sappiamo neppure se alla fine la Fiorentina nel nuovo Franchi ci giocherà. Non mi sembra una roba da poco. Se notate non entro neppure nel merito dell’estetica del progetto vincente, il giudizio diventa personale. Non ho elementi per valutare, è un intervento sull’esistente con tanti vincoli e non può essere bellissimo come Firenze avrebbe meritato.

Entro nel merito, invece, di questa operazione per la quale s’è buttato tanto fumo negli occhi inventandosi una kermesse per presunti Vip, in tempo di guerra quasi imbarazzante per i toni e l’euforia dell’evento, costosa e inutile. Per darle credibilità e peso c’è stato bisogno delle Figurine Viola, come avete visto. Con un’amministrazione meno attenta all’apparire e attenta all’essere, sarebbe bastato qualcosa in diretta streaming o robe del genere.

E non fatevi ingannare neppure all’ottimismo tipico che non corrisponde a quello che sta succedendo.

La Fiorentina è irritata per tutta questa vicenda e qualcuno si chiederà il perché. Non certo perché avrebbe preferito un altro progetto, ma per un motivo risaputo, detto mille volte da esperti nazionali e internazionali, da studi di istituti specializzati. Il Franchi non è uno stadio di proprietà con annessi e connessi, e senza uno stadio di proprietà oggi le società di calcio non possono fare business. 

In sostanza: dal nuovo Franchi la Fiorentina non trarrà alcun beneficio economico

E Rocco Commisso non sembra avere alcuna intenzione di mettere soldi in questa operazione, magari per il centro commerciale o per l’albergo previsti nel progetto perché non sono remunerativi. Gli studi dei quali parlavo, hanno sempre detto che l’investimento diventa interessante a livello economico quando i metri cubi di cemento sono attorno ai 90 mila. Quello che si farà attorno al Franchi è molto, molto meno.

Ma cosa aspetta la Fiorentina per decidere se restare a giocare al Franchi, valutare un coinvolgimento? Risposte certe dal comune che fino ad oggi non sono arrivate. 

Intanto la Fiorentina vuol sapere se nei due anni e mezzo previsti per i lavori potrà giocare sul suo campo o meno. Capite benissimo che se la Viola dovesse andare in Europa con investimenti da fare, sarebbe una beffa giocare senza pubblico o con i tifosi ridotti al minimo, oppure essere costretti ad andare a giocare a Bologna, stadio europeo più vicino. Ma anche per il campionato, dopo tre campionati con la pandemia averne davanti altri tre in queste condizioni vorrebbe dire fatturato ancora penalizzato e investimenti difficili. 

Se si fosse fatto lo stadio nuovo la Fiorentina avrebbe giocato al Franchi tranquillamente fino a quando non avrebbe avuto le chiavi in mano del nuovo impianto. Ho sentito ottimismo anche su questo, ma pensare che la Fiorentina possa giocare con il suo pubblico durante i lavori è un oltraggio all’intelligenza. E poi oggi non lo sanno neppure i professionisti preposti al progetto, il resto è solo inutile propaganda.

Ma la Fiorentina vuole sapere anche quanto sarà l’affitto da pagare. È ovvio che se il comune mette a disposizione di una società privata come la Fiorentina un bene pubblico che alla fine costerà probabilmente quasi 200 milioni, il canone d’affitto non potrà essere roba da poco. Anche volendo non si può calmierare, l’amministrazione deve rispettare dei parametri per non incorrere in sospetto di favoritismo. 

Ovviamente interesserà capire anche la reale consistenza delle aree commerciali, ma Rocco non è favorevolmente disposto a mettere soldi suoi su un qualcosa che comunque resterà un bene pubblico. L’ha detto mille volte.

Morale?

Non mi meraviglierei se Rocco, una volta valutato il tutto, decidesse di portare la Fiorentina a giocare fuori Firenze. Anche questo l’ha detto, forse provocatoriamente, ma l’ha detto

E poi qualcuno si chiede ancora come si può far crescere la Fiorentina. La vicenda stadio era nodale e cruciale da tempo. Quindici anni fa, ricorderete, il primo a sollevare il problema fu Diego Della Valle che da imprenditore intuì immediatamente quale avrebbe dovuta essere la strada per far crescere la Fiorentina. Rocco è arrivato a Firenze carico di soldi e di buone intenzione e sappiamo bene cosa è successo.

Ora si rischia di fare uno stadio da 200 milioni per la Fiorentina, ma senza la Fiorentina. Nessuno se lo augura, ovvio, ma se qualcuno oggi potesse fare a Rocco Commisso una domanda secca “ci giocherà la Fiorentina?”, sono sicuro che non risponderebbe sì.

Ecco il significato di un’operazione che, ripeto, conserva grandi criticità e non voglio neppure parlare degli step burocratici, anche con le semplificazioni del Pnrr, che si dovranno ancora superare.

Ma uno stadio avveniristico a Campi, la casa della Fiorentina, l’orgoglio di Firenze, non appare a nessun politico negli incubi notturni?

S’è pensato agli interessi del presente e non s’è guardato al futuro.

E, mi ripeto e sottolineo: non sono contro l’ammodernamento di Campo di Marte. La tranvia, il verde, i parcheggi siano i benvenuti, ma uno stadio di questa portata nel cuore di una città e di un quartiere residenziale con viabilità comunque obbligata, non sarà mai il massimo. È un’opinione, ovvio, ma quello che mi dispiace da cittadino è che attorno a questa vicenda non ci sia mai stato un vero dibattito, una vera spiegazione pubblica, un coinvolgimento profondo del quartiere.

Comunque una cosa è certa: domenica la Fiorentina giocherà al Franchi. Una settimana di allenamenti avrà sicuramente riportato il gruppo alla sua dimensione di intenso lavoro quotidiano dal quale trae energie e certezze per la domenica. Risultati così così vanno messi da parte, serve il ritorno della prestazione. Mi aspetto la Fiorentina vera, quella che ci ha stupito spesso. Italiano recupera Odriozola e Ikonè, ma il Bologna resta un avversario scomodo perché Mihajlovic quando vede viola ricorda sempre l’esonero di dieci anni fa e dà sempre col massimo. Il Bologna va aggredito, bisogna giocare rapidi. Mi aspetto Gonzalez dal primo minuto per ricomporre il tandem con Odriozola sulla destra. Non so se in difesa tornerà l’ora di Quarta, i due centrali stanno facendo bene. In attacco dopo un’altra settimana di duro lavoro potrebbe essere cresciuta la condizione di Cabral, il Bologna soffre centralmente gli attaccanti con grande fisicità. E manca pure Theate. Pensiamo positivo, l’Europa è ancora possibile, la Fiorentina con la mentalità e il gioco di Italiano ha voglia di regalare altre emozioni.