GATTUSO E UN MATRIMONIO CHE NON SI CONSUMERÀ. MENDES E IL MERCATO I MOTIVI DELLA ROTTURA CON COMMISSO. LA FIORENTINA GUARDA GIÀ OLTRE
Solo un miracolo potrebbe riportare virtualmente Gattuso sulla panchina della Fiorentina, altrimenti la separazione sull'altare sarà la conseguenza naturale. Nel caso non sarà un divorzio, semplicemente perché non era stato depositato alcun contratto e dunque non si poteva nemmeno parlare di matrimonio. Le firme dei contratti c'erano state ovviamente, ma fino al 1° luglio non poteva essere depositato niente, a causa del precedente contratto con il Napoli. Ora gli avvocati sono già a lavoro per evitare che le parti possano rimetterci qualcosa, ma il destino della panchina sembra segnato.
Alla base dello scontro, il rapporto mai nato con il super procuratore Jorge Mendes, agente di Gattuso che aveva nei piani di portare 4-5 giocatori alla corte del proprio assistito. La Fiorentina non era contraria nel momento in cui si era arrivati all'accordo, ma non pensava di trovarsi di fronte richieste milionarie per giocatori dal valore potenzialmente inferiore. Sergio Oliveira è stato uno dei motivi che hanno portato alla rottura: Gattuso lo voleva, la Fiorentina ha aperto la trattativa, il Porto ha sparato 25 milioni di richiesta. A quel punto i dirigenti viola hanno lasciato il tavolo e l'affare è praticamente saltato. A quel punto, con Gattuso che era certo di avere il centrocampista giusto per la prossima stagione, lo scontro è stato inevitabile.
L'incontro a Milano tra Barone e lo stesso Mendes non è andato come tutti speravano, il feeling non è nato anche perché l'input di Commisso in persona, era quello di non venire incontro all'esose richieste di nessun procuratore. Ed è questa la linea che il dg ha portato avanti con il portoghese. Il tecnico però, non l'ha vissuta nel migliore dei modi e lo scontro si è alzato ai massimi livelli, tanto che ormai sono già alcuni giorni che le parti non si parlano. Nella giornata di ieri c'è anche chi ha provato a riavvicinare le parti, ma la sensazione è che sia troppo tardi. Anche se nel calcio tutto è possibile.
Nel caso l'arrivo di Gattuso dovesse davvero saltare, la Fiorentina tornerebbe a pensare ai tecnici con cui già in passato ha avuto contatti. Italiano per esempio, che però ha trovato un accordo con lo Spezia per restare e ha prolungato il contratto pochi giorni fa. Poi Daniele De Rossi, che con Burdisso si troverebbe a meraviglia. Rudi Garcia, altro nome con cui indirettamente ci sono già stati contatti. E ancora Ranieri, Marcelino e magari Abel Ferreira. Sicuramente, se dovesse saltare tutto, l'allenatore verrà scelto entro il 1° luglio. I tempi, che erano stati perfetti per la prima scelta, adesso sarebbero molto più corti e dunque ci vorrebbero contatti immediati e una scelta univoca che porti a una fumata bianca e a un progetto di nuovo chiaro e definitivo.
Incredibile come la Fiorentina sia passata di nuovo dalle stelle di pochi giorni fa, alla depressione più totale di queste serate torride. Nel suo ultimo intervento pubblico, Commisso diceva: "Sarò il primo a difendere Gattuso davanti a tutti" e ora la rottura pare insanabile. Le pretese di Mendes e il suo rapporto con il tecnico calabrese, hanno distrutto quel feeling che sembrava nato fin dai primi contatti avuti tra le parti. Mendes ha pretese da capo d'azienda più che da semplice procuratore. Muove giocatori come pedine e milioni di euro in intermediazioni. Non una novità, questo è certo, ma forse le sue pretese hanno colto impreparati i dirigenti che non si aspettavano richieste così esose per giocatori di un livello ancora lontano dai top player internazionali. Un'ingenuità? Può darsi, fatto sta che dalla Fiorentina il messaggio lanciato è diverso rispetto al passato: con i procuratori si tratta, ma senza farsi prendere per il collo. Considerando la politica delle scorse stagioni, è un bel cambiamento che però per l'appunto non è in linea con la politica che Gattuso avrebbe voluto portare avanti sul mercato.
Dalla gioia del Viola Park, a una clamorosa svolta negativa che rimescola tutte le carte del futuro della Fiorentina. Le idee dovranno schiarirsi di nuovo. Da capo. Con un progetto tecnico ancora una volta da cambiare da rispiegare anche ai tifosi, ammutoliti dopo la gioia di una scelta che aveva messo d'accordo tutti. Commisso aveva mostrato ambizione e voglia di dare battaglia dopo due anni difficili. Lo dovrà dimostrare ancora con le prossime scelte. Glielo chiede una città, che ora più che mai guarda nel vuoto con lo sguardo perso, come una sposa all'altare in attesa di uno sposo che non la raggiungerà mai.