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GENOVA, ULTIMA FERMATA DELL’ANNO. UN 2018 NEL RICORDO DI ASTORI. PRANDELLI, VUOL DIRE DESTINO. UNA CHANCE PER NORGAARD

di Mario Tenerani

Marassi, ultima fermata del 2018. Non un anno a caso, purtroppo. Al di là di tutto, resterà maledetto perché ci ha portato via Davide. Quel 4 marzo è entrato nella storia della Fiorentina dalla porta sbagliata. Si chiude un anno da dimenticare che però non dimenticheremo mai. 

Davide Astori è qui, non è retorica. Il suo sorriso è luce e di questo abbiamo bisogno tutti. Prima degli altri i suoi compagni. Quanto manca Davide a quello spogliatoio e quanto al campo. Troppo spesso ci dimentichiamo che la Fiorentina ha perso un difensore fortissimo e non lo ha sostituito. Il miglior modo per renderlo presente nel quotidiano è non tradire il suo esempio. Vale anche per oggi a Marassi. 

Non diciamo più nulla sulla Fiorentina, essendo la squadra più inpronosticabile del campionato. Alti e bassi, nel segno della gioventù che si sposa con la discontinuità. A Genova può succedere di tutto: trionfo, caduta, pareggio senza colore, caterve di gol. La Fiorentina è così, prendere o lasciare. I 645 tifosi del settore ospiti di Marassi la prendono anche oggi perché loro vanno ovunque a illustrare una fede incrollabile. Anche per queste persone ci aspetteremmo una prova di orgoglio contro il vecchio amico Cesare.

Prandelli ritroverà per la prima volta la sua Fiorentina, un amore intenso. Formidabili quegli anni, sì era proprio un’altra atmosfera. E un’altra squadra, sia detto col massimo rispetto per quella attuale. Cesare è stato uno dei migliori tecnici della storia viola, dopo quelli che hanno vinto lo scudetto probabilmente c’è lui anche se non ha alzato nemmeno un trofeo. Il destino lo ripropone davanti ai viola per un incrocio da brividi. Il suo Genoa ha un solo risultato, la vittoria. Pure la Fiorentina. Sarà battaglia. 

Pioli che deve sostituire gli squalificati Hugo e Gerson pensa ad una mediana diversa. Norgaard torna in ballo con la possibilità di rialzare in mediana Veretout. Pioli è un allenatore di buon senso, uno che riflette sulle cose, ma quando sceglie va dentro senza indugi. Norgaard lo ha convinto dopo averlo studiato a lungo. 

Non facciamo elucubrazioni sul risultato finale della sfida di Marassi, ma giuriamo su una grande prestazione della Fiorentina. Se così non fosse ci dovremmo preoccupare. Tocca ai viola, la parola d’ordine è dimenticare Parma. E’ l'ultima del 2018, un anno maledetto che va in archivio.