GIOCHI SPORCHI SU JOVETIC
Mi ricollego e rilancio il concetto espresso molto nettamente dal collega-amico Mario Tenerani attraverso Firenzeviola.it. Non che nel suo editoriale non sia stato chiaro, ma da domenica sera la fibrillazione intorno a Jovetic è degenerata. Ed è necessario un intervento netto, a gamba tesa di chi vuole bene al calciatore e alla Fiorentina. L’ideale sarebbe naturalmente una presa di posizione della proprietà. Lo sciacallaggio sul destino futuro del campione viola ha infatti raggiunto livelli inaccettabili, intollerabili.
Come se fosse nato ieri l’altro ed esploso ieri, JoJo è diventato all’improvviso il desiderio primario ed indispensabile di tutti i più grandi club d’Europa. E la Fiorentina, che gli ha fatto firmare un rinnovo pluriennale fino al 2016, che cos’è? Un supermercato di provincia da depredare a colpi di mazzette? Pazzesco, vergognoso. Sorvolo su chi gufa, chi specula, chi non ha titolo di parlare di JoJo, chi utilizza il nome del talento montenegrino per farsi pubblicità a giro. Se ricordate ci sono stati quotidiani che per dieci anni hanno scritto ogni estate che Batistuta avrebbe lasciato Firenze. Lo ha fatto, ma solo quando Cecchi Gori aveva l’acqua alla gola e doveva rientrare per evitare un fallimento, poi purtroppo non scongiurato. Beh, la situazione di partenza pare diametralmente opposta a quella di allora.
Avverto tuttavia movimenti tellurici di una parte potente dell’opinione pubblica che mira esclusivamente a destabilizzare il calciatore, a fomentare l’agente e a stoppare il riemergente progetto-Fiorentina. In opposizione a queste jene Firenze potrebbe ri-coagularsi. La città e la società devono schierarsi fermamente contro questo accanimento. Jovetic non è in vendita, sicuramente non lo è adesso. E' bene che il concetto sia chiaro a tutti fin da subito. Il talento luminoso di Jovetic è un patrimonio fiorentino e tale deve rimanere ancora per molti anni a venire. Alla faccia dei soliti sciacalli multi milionari che in massa sono tornati a riempire le pagine dei quotidiani con offerte e opinioni variopinte. Quasi che il talento del montenegrino fosse divenuto improvvisamente il nuovo Graal al quale dare la caccia dal prossimo giugno. Una situazione creata ad arte secondo i dogmi del mercato calcistico moderno, atto ad insinuare il seme della discordia con la speranza di poterne poi raccogliere i frutti al momento opportuno.
Tutto assolutamente prevedibile e al contempo fastidioso. Almeno nell'attuale contesto calcistico fiorentino – qualsiasi sia l'argomento in questione – dove il germe dell'incertezza trova ampi consensi e terreno fertile per proliferare. Come detto però Jovetic è e sarà il futuro della Fiorentina, quali che siano le prestazioni del numero otto da qui in avanti. Un discorso, dunque, già chiuso in partenza e sancito con tanto di rinnovo, anche dalla società in più di una occasione.
Si facciano pure avanti gli sciacalli e gli invidiosi. Vengano pure, muniti di offerte sontuose e promesse di gloria. Ma lo facciano ad una condizione e con una precisa consapevolezza: il 'bello' si guarda, ma non si tocca e non si compra. Corvino, che ha scoperto questa miniera d’oro in Serbia, si divertirà per qualche anno a collezionare fax con offerte a sei zeri.
Allo stesso modo se ne facciano una ragione anche i detrattori della Viola e i franchi tiratori sempre pronti a screditare o insinuare dubbi sul rendimento del montenegrino (come accaduto in occasione del forfait di Jovetic contro il Cagliari). Così come alcuni suoi colleghi calciatori, ormai alla fine della loro carriera in viola, spesso accecati dall'invidia nei confronti di un talento inestimabile, che indubbiamente nei prossimi anni avrà l'onere di tenere alta la bandiera gigliata in Italia e in Europa (speriamo).
Basta dunque con le malelingue e lasciamo a Firenze la possibilità di godersi ciò che è suo per diritto: il suo Jo-Jo. I tifosi viola lo hanno atteso, sostenuto e acclamato per oltre un anno e già oggi viene universalmente riconosciuto quale simbolo luminoso della nuova Fiorentina nascente, squadra di cui Stevan sarà capitano. In sostanza un legame solido e passionale al quale sarebbe impossibile rinunciare. Sulla permanenza di Jovetic in viola si misurerà la forza di rilancio dei Della Valle. Non è più tempo di bluff per nessuno. L’ultima volta, con Baggio, la vicenda si risolse in piazza. Per questo, sarà opportuno per tutti, mettere la mani avanti.
Cristiano Puccetti
direttore sport Lady Radio e Quotidiano Viola