.

GIORNATE INUTILI

di Leonardo Petri

La noia ci attanaglia avvolgendo tutto ciò che ruota intorno alla Fiorentina in torpore. Le trasmissioni radiofoniche e gli appuntamenti televisivi rimasti in onda anche nel periodo estivo (fra cui il ring estate su canale 10) si susseguono cercando di riempire il vuoto degli ultimi due mesi. Per questo ci si sta attorcigliando sulla clausola rescissoria, o gentlement agreement, o accordo fra le parti che imporrebbe la cessione di Jovetic se arrivassero 30 milioni e ci si interroga finto interessati su cosa avrà voluto intendere Behrami su twitter con quel cinguettio sulle decisioni importanti da prendere (e se si fosse riferito alla scelta del ristorante per la serata?). Trovo che anche i giornali abbiano più pudore del solito nel riempire le proprie pagine di nomi più o meno esotici e questo può essere letto in vari modi: la società è così brava che nessuno sa cosa sta facendo oppure, più probabilmente, non sta accadendo niente di concreto. Un altro tema che aiuta è il rapporto fra Prandelli e la Fiorentina, inutilmente si continua a dire che è stato sbagliato lasciarsi scappare il tecnico, dimenticando che il rapporto fra Diego e Cesare era ormai logorato e dubito che negli anni successivi vi sarebbero stati gli stessi risultati, anche alla luce delle squadre poi affidate a Mihajlovic. Trovo invece sia necessario ricreare un qualche entusiasmo intorno a pochi concetti che uniscano la città e, facendolo, creare una squadra dignitosa senza necessariamente spendere cifre importanti (cosa che i Della Valle non farebbero comunque). Hegazy, Roncaglia e El Hamdaoui potrebbero essere, in questo senso, scelte interessanti, Viviano servirebbe a coinvolgere la piazza e mi sta bene, cose così che partono in modo minimale e che, con il lavoro di Montella, potranno crescere strada facendo. Vorrei che Pradè parlasse un po' più spesso e che Macià ci spiegasse la sua idea di calcio perché questo aiuterebbe a far capire a Firenze che la Fiorentina c'è, sta lavorando ed ha le idee chiare. E permetterebbe anche di non pensare solo a Jo-Jo o a Behrami tanto, rimangano per uno o vadano via subito, se i Della Valle non decidono di cambiare il loro modo di fare con la Fiorentina tutto resterà, nella migliore delle ipotesi, tale e quale. Il nodo vero resta questo, a prescindere dall'allenatore, dai dipendenti in sede a Firenze, dai giocatori che verranno o se ne andranno. Il nodo vero è capire, basta ce lo dicano con i fatti, anche senza venire a Firenze e senza parlare, quale è l'idea di Fiorentina dei Della Valle. Tutti gli altri teatrino fanno parte della necessità di riempire una stagione vuota e del folklore estivo. Attendiamo, stanchi, accaldati ma fiduciosi.

Leonardo Petri