.

GONZALEZ, IL LEICESTER NON SCHERZA: TRA POCHI GIORNI LA VERITÀ, LA FIORENTINA RIFLETTE… BREKALO IN POLE PER LA SOSTITUZIONE. UN ATTACCANTE SERVE, ECCOME

di Mario Tenerani

Gli appassionati del mercato invernale devono essere grati alla Fiorentina perché i viola riescono sempre a movimentare la scena. Un anno fa la cessione clamorosa di Vlahovic, capocannoniere del campionato, venduto alla Juve a peso d’oro. Quest’anno Gonzalez: attenzione, l’argentino è sempre viola e per la sua eventuale e non scontata partenza si dovrà attendere la settimana in arrivo, però intanto c’è ancora la Fiorentina in prima pagina. 

Per il mercato in uscita, purtroppo. Prima il serbo e poi forse l’ex Stoccarda. Per i tifosi il quadro non è allegro, che tristezza. Ma così è se vi pare. In fin dei conti che c’è di strano, nessuno è più incedibile. Tutti hanno un prezzo. Ecco, questo è il vero distinguo: per far vacillare la Fiorentina occorre un’offerta di grande sostanza. Il Leicester sarebbe pronto a investire intorno ai 35 milioni di euro (poco più di 30 in sterline) dando poi al giocatore 4,5 milioni netti di stipendio per 4 anni. La società viola riflette perché se i 35 milioni lievitassero ulteriormente, stante le modalità della casa, Gonzalez partirebbe. Con risvolti economici appetitosi (fu pagato 27 milioni bonus compresi, plusvalenza assicurata) e ritorni di immagine pessimi. A dodici mesi di distanza cedere un altro pezzo pregiato dell’argenteria allargherebbe la sfiducia che una parte della tifoseria nutre nei confronti della società. 

Ma al momento fare un pronostico è difficile, l’unico dato certo è che il destino di Gonzalez si scriverà tra 6-7 giorni. Se resterà farà un gran comodo a Italiano, magari anche come centravanti alternativo. L’argentino attacca la porta da campione, ha il senso del gol e dell’imprevedibilità. Se invece partirà andrà sostituito all’istante. Da chi? Un nome caldo resta quello di Brekalo. Ex Toro, bravo sulle due fasce, ora al Wolfsburg. E’ un buon elemento, si attaglierebbe alle caratteristiche di Italiano. 

Il tema più delicato resta però il centro dell’attacco. I numeri di Cabral e Jovic erano troppo bassi per non allarmare, ma almeno il brasiliano mostrava segnali di crescita e poi sul piano dell’impegno era quasi commovente. L’infortunio muscolare che lo terrà fuori probabilmente un mese, lascia Italiano solo con Jovic là davanti, insieme a due adattati come Kouame e Gonzalez. Insomma, se prima prendere un centravanti poteva essere un’idea di buon senso, ora diventa un obbligo. Per una squadra che non brilla in campionato, ma che avrebbe ancora la possibilità di guadagnare un paio di posizioni in classica, oltre a ritrovarsi davanti agli occhi due partite decisive nelle altre competizioni: il 1 febbraio quarti di finale di Coppa Italia col Toro e dopo 15 giorni doppia sfida da dentro o fuori col Braga, in palio gli ottavi di Conference League. 

Per la Fiorentina la stagione entra nel vivo ora e allora perché non rinforzare la squadra laddove ci sono carenze evidenti? Perché non aiutare Italiano a centrare traguardi importanti? Perché rinunciare in partenza quando invece l’orizzonte potrebbe diventare luminoso? Perché scacciare l’ambizione rischiando di essere inghiottiti dal mulinello della mediocrità? Domande che una società ha il dovere di porsi.