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I CHIESA SBANCANO SAN SIRO. FEDERICO DEVE GIOCARE A SINISTRA, L’ITALIA SCOPRE LAFONT. MERCATO COI PRESTITI: GABBIADINI O STEPINSKI

di Mario Tenerani

E’ un fatto personale, ce l’hanno col Milan… I Chiesa quando vedono rossonero sparano centrando il bersaglio. Federico aveva segnato diversi gol da quando ha intrapreso questo mestiere, ma mai ad un grande. Ha scelto il Milan per sfatare il tabù. Babbo Enrico, invece, si era già tolto abbondantemente la voglia con 17 gol al Milan nella sua lunga e robusta carriera. I Chiesa hanno timbrato 18 volte contro i rossoneri. Per loro sbancare San Siro è un classico. 

Il trionfo di Milano, maturato in mezzo ad alcune sofferenze, ha ripagato la Fiorentina di quelle vittorie mancate, per esempio con Frosinone, Bologna e Roma, trasformatesi in pareggi. Stavolta ci ha pensato il portiere viola a sfoderare tre-quattro parate determinanti, in attesa che Chiesa al 28’ della ripresa castigasse il Milan. Da quel momento, però, la squadra di Gattuso è uscita dal campo, tanto che la Fiorentina ha giocato gli ultimi minuti in attacco. Serviva approfittare di un Milan versione emergenza e i viola l’hanno fatto. Non è poco. 

Ci sono un paio di indicazioni che San Siro ci offre: la prima è la posizione di Chiesa, la seconda Lafont. 

Lo sviluppo della manovra del gol è stato un classico movimento di Federico: è partito ai quaranta metri, ha impresso potenza alla sua falcata, a qualche metro dall’area ha saltato Calabria come un birillo sterzando verso il centro, palla sul destro, sassata e gol. 

Non è la stessa cosa quando Federico parte da destra, non ha la stessa efficacia. Il suo sinistro è buono, ma non splendente come il piede più felice. Federico deve fare gol per la Fiorentina, per se stesso e perché il suo talento esplosivo lo richiede. Uno come lui vale al minimo sindacale 12-13 gol a stagione, lo ha spiegato bene a inizio stagione Stefano Pioli. Ma il ragazzo ve messo nelle condizioni ideali per segnare. Lui ci deve mettere del suo, certo, ma il resto deve darlo il campo attraverso una posizione più consona alle sue caratteristiche. Non che Pioli non ci avesse pensato, anzi: a giugno era convinto di seguire questa strada, poi l’arrivo di Pjaca ha scompaginato i piani. Vedendo il flop del croato possiamo dire che oggi è proprio saltato il banco. Pjaca a sinistra e Chiesa a destra. E’ vero che durante la gara gli esterni invertono spesso la fascia, ma non basta: Chiesa per festeggiare come ha fatto sabato pomeriggio a San Siro deve necessariamente giocare stabilmente a sinistra. Pioli ha cambiato la partita quando ha inserito Gerson a destra e spedito dalla parte opposta Chiesa. Speriamo che diventi una soluzione definitiva. 

Nella vittoria viola, come detto, c’è tanto Lafont. Il francese è un altro portatore sano di talento, ma a soli 19 anni deve lavorare molto su stesso. E’ un diamante grezzo, i 7 milioni spesi per lui sembrano davvero un ottimo investimento. L’Italia sta scoprendo questo portierino dalla spiccata personalità, con oltre 100 maglie da professionista in seria A tra Francia e Italia. A questa Fiorentina incompleta che viaggia tra errori e cose più giuste, va riconosciuto il merito di aver consegnato la porta ad un diciannovenne. Nella nostra serie A lo avrebbero fatto in pochi. E’ successo al Milan con Donnarumma perché il rossonero aveva mostrato qualità evidenti. 

Il mercato non potrà regalare molto alla Fiorentina, coi prestiti bisogna accontentarsi. Per adesso i nomi più caldi sono quelli di Gabbiadini e Stepinski. Il primo pare davvero un possibile obiettivo. Meglio non creare troppe aspettative, conviene di più credere nel risveglio di Simeone o magari nella resurrezione calcistica di Pjaca. Serve un miracolo?