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I FATTI E LE PAROLE DEL PRESIDENTE

di Leonardo Petri

Le parole sono del presidente Cognigni e, testuali, recitavano così solo due giorni fa “Abbiamo l'input della proprietà di costruire una grande squadra, vogliamo tornare in Europa. Abbiamo già buoni giocatori ma non siamo soddisfatti, vogliamo prendere altri campioni”. Quando parla il presidente generalmente c'è da credergli, ma Firenze è una piazza particolare, dove il presidente fa di tutto per passare inosservato, in pochi lo conoscono e quasi nessuno lo prende sul serio (persino la Gazzetta delo Sport che ha chiosato il virgolettato con un "l'ultima frase è recitata con un mezzo sorriso, ma l'idea resta"). Per questo a due giorni da frasi così impegnative la Fiorentina tratta la cessione di Behrami con assoluta tranquillità tanto, come sostiene Cognigni, l'input è quello di tornare in Europa e di comprare campioni. Behrami al Napoli rappresenterebbe il naturale epilogo della vicenda olimpiadi. Dopo che la società gliele negò qualche difensore ad oltranza del club disse addirittura che quella della Fiorentina era la miglior scelta possibile. Forse nell'ottica di un'imminente cessione del giocatore, in questo modo Mazzarri avrà subito a disposizione il suo centrocampista e potrà pagare con più serenità una cifra che, se fossero davvero gli 8 milioni paventati (dieci con i due di Gamberini), sarebbe comunque più che dignitosa. Non per arrivare ad un campione ma, essendo quello l'input della proprietà, magari qualcosa metterà pure la proprietà. In realtà la cessione di Behrami mi preoccupa molto poco, ritenendo il giocatore ampiamente sostituibile ma, come sempre, un'operazione che potrebbe essere presentata come vantaggiosa per la Fiorentina si trasformerà certamente in un boomerang mediatico. Se dovessero poi mancare dei soldi per l'acquisto di un campione c'è ancora Jovetic da sacrificare, stesso procuratore di Behrami e stesso destino?. Riguardo a questo credo che i problemi siano essenzialmente di due tipi: il primo economico, ovvero trovare una squadra che accontenti la Fiorentina senza che questa, possibilmente, sia la Juventus; il secondo d'immagine, ovvero trovare il modo di cedere Jo-Jo cercando di evitare figuracce mediatiche ad Andrea, impresa questa difficile almeno quanto la prima, nonostante qualche pifferaio magico vedo che sta cominciando a muoversi in soccorso della società. Proprio Andrea, che pare abbia molto apprezzato la serata di piazza Signoria, se nelle prossime ore parlerà, avrà modo di riformare meglio il concetto esposto nell'ultima esternazione perché quel “Jovetic non è sul mercato” resta lì, come un macigno davanti alla città. In ogni caso il lavoro di Pradè, Macia, Mencucci e del gruppo di lavoro fiorentino è positivo (anche se non lo sottolinea nessuno la Fiorentina è la squadra, dopo la Juventus, ad aver fatto più movimenti in entrata con Hegazy, El Hamdaoui, Della Rocca, Roncaglia e, magari, fra poche ore Viviano) e sono convinto che la stagione appena iniziata, nonostante la lontananza della proprietà e la vicinanza della presidenza, potrà regalare soddisfazioni sul piano del gioco e, me lo auguro, anche dei risultatI.

Leonardo Petri