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I MAYA AVEVANO TORTO

di Massimo Sandrelli

I Maya avevano torto, come avevano torto coloro che pronosticavano per la Fiorentina una stagione mediocre. Oggi i viola hanno il rispetto assoluto degli osservatori, fossimo a Sanremo, la Fiorentina sarebbe in corsa per il premio della critica. La squadra, tra le mura amiche, ha un rendimento che la colloca tra le prime cinque d’Europa e comunque in sintesi la sua classifica è di assoluto prestigio. Sarà per il Gps, sarà per le strane alchimie elettroniche che Montella e i suoi discepoli stanno sperimentando a Firenze, fatto è che la Fiorentina è assolutamente in corsa per un piazzamento da Champions. Anche Tommaso Fossi che ci segue da Nairobi, mi chiede il perché di questa mia fissazione sulla Champions. E’ presto detto. Il calcio è in crisi come e forse più del mondo civile. Le economie delle società sono come dei quarti di groviera. Le famiglie dei grandi azionisti, siano esse di sceicchi, siano di imprenditori televisivi, siano di professionisti della lesina come i Della Valle si devono arrampicare sugli specchi per far tornare i conti. Visto che nel calcio dal 70 fino al 120 per cento della voce spesa è rappresentata dagli stipendi dei calciatori, allenatori e così via; visto che per quasi la stessa percentuale degli introiti sono i diritti televisivi. Allora il discorso è presto fatto: se una società vuol trovare un equilibrio di bilancio e disporre di una buona squadra, deve senza meno puntare alla Champions che è l’unico torneo che garantisce a chi lo disputa una quota che va dai venti milioni per la qualificazione, su, su fino ai quasi settanta per la vittoria finale. Ora vincere non sarà semplice, ma la qualificazione è assolutamente alla portata di mano della Fiorentina. Quindi questo deve essere l’obiettivo della società. Pradè e il suo fido Macìa si stanno preparando per il mercato “di riparazione”. Sembrano sul piede di partenza Della Rocca (Bologna) Cassani (Palermo) Llama e forse Oliveira. Non sappiamo quali siano le consegne per gli arrivi. Siamo sicuri che ci sapranno stupire. Questa rosa con un buon centravanti e un centrocampista aggressivo, potrebbe completarsi in modo così armonioso da meritarsi oltre che il premio della critica, anche la palma d’onore. Lo ripetiamo: obiettivo champions. Va detto non con strafottenza ma con la coscienza del proprio valore e condividendo il programma della società. Non c’è più da scherzare. La bontà di quanto fatto finora deve concretizzarsi con un risultato che darà fiato alla società e fiducia all’ambiente. In chiusura un ricordo per la morte di Jack Klugman, il dottor Quincy. Quanta compagnia ci ha fatto nel tempo questo attore nato come la controfigura di Walter Matthau ma poi assurto alla notorietà cosmica, interpretando un medico legale investigatore. Ci mancherai, Quincy…

Massimo Sandrelli


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