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I TRE VIOLAZZURRI L'ORGOGLIO DI FIRENZE. I MOTIVI PER CUI MILAN E JUVENTUS NON CONVENGONO A MONTELLA. ORA LA PAROLA AD ADV

di Andrea Giannattasio

L'aereo azzurro che è pronto a fare rotta in Brasile per la competizione mondiale potrebbe avere tanto, tantissimo di viola. La notizia che Pepito Rossi fosse nel listone dei 30 che entro lunedì notte si riunirà a Coverciano si era già inziata a diffondere due sere fa, quando a Montecatini Montella stava ritirando il premio Maestrelli. Ieri pomeriggio, poi, il coronamento dell'orgoglio viola: da prima le voci incontrollate secondo cui anche Aquilani avrebbe fatto parte del novero azzurro in Brasile (sarebbe stato inquietante escludere il numero 10 gigliato) poi, con l'ufficializzazione dei nazionali, la sorpresa di vedere anche il nome di capitan Pasqual, di fatto quasi mai coinvolto da Prandelli nelle gare di qualificazione. Un vero e proprio successo per la Fiorentina (e per Andrea Della Valle, che ha esultato più di tutti) che adesso, dopo una stagione sfortunata e di grandi sacrifici, non vede l'ora di godersi le prestazioni dei suoi tre azzurri dall'altra parte del globo (salvo esclusioni dell'ultimo minuto) alla conquista del 5° mondiale per l'Italia.

Tornando alle vicende di casa viola, l'argomento dell'ultima settimana è stato inevitabilmente quello relativo al futuro di Vincenzo Montella. L'aeroplanino è furbo, dà sempre risposte molto piccanti ma - a voler leggere tra le righe - non ha mai messo in discussione la sua permanenza a Firenze. Ad oggi, 14 maggio, siamo fermi ad un "Fino a prova contraria resto in viola" seguito da un "Sicuramente resterò qui". Parole che per certi versi rincuorano ma che in tanti tifosi viola lasciano ancora qualche perplessità, date le potenziali pretendenti del tecnico gigliato che potrebbero venire a bussare alla porta della Fiorentina nel giro di qualche giorno. Proviamo a soffermarci per un momento sulle due italiane che da qualche tempo sono sulle tracce di Montella: Milan e Juventus.

In casa rossonera tira aria di bufera, con un Seedorf ad un passo dall'essere silurato, una squadra totalmente da ricostruire ed un progetto tecnico di cui non si conosce né il capo né la coda. Niente Europa al 90%, al massimo una Coppa Italia che inizierà dagli ottavi di finale ad almeno un centinaio di nodi al pettine. Se proprio l'aeroplanino ha paura di decrescere (il suo incubo più grande), è meglio che lo faccia a Firenze con una squadra, al completo, già adesso da Champions.

Capitolo Juve: dalle parti di Corso Galileo Ferraris quest'anno si è scritta una pagina di storia in tutti i sensi davvero indelebile. Non solo una probabilissima quota 102 punti in classifica ed il terzo scudetto consecutivo della gestione Conte ma anche un'ignominiosa uscita dalla Champions per mano del Galatasaray ed una finale di Europa League da giocare in casa sfumata tra le mura amiche contro il Benfica. Tanti applausi, ok, ma anche un filo di vergogna. Quel sentimento che adesso il popolo bianconero ha intenzione di tamponare puntando dritto alla vittoria della prossima coppa dalle grandi orecchie, motivo per cui - con l'ormai certo addio di Conte - la Juventus si è messa alla ricerca di un allenatore sulla cresta dell'onda. Può essere proprio Montella il mister giusto? Considerando il suo palmarès da allenatore (e da giocatore) forse al momento no, dato che con un passaggio nella Torino bianconera, l'allenatore viola rischierebbe di "bruciarsi" un po' troppo presto in una piazza storicamente esigente a cui, dal prossimo anno, non potrà più bastare un eventuale quarto tricolore consecutivo.

Ecco perché pensare di vedere un Montella ancora per un altro anno almeno a Firenze sembra ad oggi l'ipotesi più probabile, in attesa che Andrea Della Valle sabato o al più tardi domenica faccia anche lui chiarezza sul destino del tecnico campano.