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I VIOLA, COMMISSO E UN 2021 COL VENTO IN POPPA. STADIO, ORA DA ROMA BASTA CON LE SCUSE. E PER IL MERCATO, OLTRE A SCAMACCA, SI GUARDA IN MLS

di Andrea Giannattasio

L’altalena viola del 2020 volge al termine. Un anno pieno di novità, significativo sotto tanti punti di vista. Ma anche sfortunato, alla luce dei risultati ottenuti dalla Fiorentina nello scorso campionato e nel primo terzo abbondante andato fino ad oggi in archivio. C’è un dato più significativo di altri che fotografa bene questa anomala condizione: la difesa della Fiorentina è stata, in questo anno solare, la seconda di tutta la Serie A in grado di collezionare più clean sheet (ovvero la porta inviolata, ben 11 volte) piazzandosi davanti a tutte le big, eppure ha concluso la scorsa annata solo al 10° posto ed oggi si trova al 14° gradino della classifica. Segno che tanto, tantissimo è stato seminato (in termini di investimenti) ma che i frutti hanno reso meno di quanto ci si aspettasse. Ecco perché è lecito credere (e sperare) che il 2021 sarà un anno che vedrà la Fiorentina protagonista, col vento in poppa. E questo, è bene sottolinearlo, sia dentro che fuori dal campo.

L’anno che sta arrivando (cantava Dalla) sarà pieno di spunti che metteranno Commisso in prima pagina, ovvero dove sta per concludere il suo 2020 dopo il roboante successo di Torino contro la Juve (a proposito, cogliamo l’occasione di scusarci se l’accostamento in pieno stile fiorentino con il “figlio del Perozzi” in un nostro recente editoriale ha provocato qualche malumore: non c’era certo alcuna volontà di offendere il patron). Saranno dunque 365 giorni di scelte e programmazioni. Ma anche di concreti passi in avanti per la crescita del club. A fine gennaio verrà posta la prima pietra del nuovo centro sportivo, quello che diventerà il training center più grande d’Italia nonché la prima struttura di proprietà nella storia viola. E provoca oggi un sussulto al cuore sapere che a pochi metri di distanza è stato piantato, lo scorso 23 dicembre, il tiglio in memoria della nostra amica e collega Chiara Baglioni, scomparsa nell’aprile 2018 dopo una lotta contro un male incurabile. Chi, da Firenze, vorrà raggiungere il Viola Park, alla sua destra in via di Ripoli troverà l’albero in memoria di una ragazza che ha sempre avuto la Fiorentina nel cuore.

Ma i primi mesi del 2021 dovranno segnare uno spartiacque anche sul fronte dello stadio Franchi: nelle prossime settimane è infatti attesa una risposta dal Mibact dopo la lettera d’intenti inviata dalla Fiorentina e dal Comune al ministro Franceschini, il quale non potrà certo rimanere impassibile di fronte allo stato decrepito in cui versa da anni l’impianto di Campo di Marte, in queste ore (come da prassi, quando piove) diventato un’immensa pozzanghera. Aggirare i tanti vincoli che sono in vigore sarà un impresa ardua ma se da Roma verrà certificato che il mantenimento a tutti i costi di un “opera estremamente ben conservata” (cit. Pessina) ma che non visita nessun turista (tranne i piccioni) vale più dell’incolumità dei tifosi e della volontà di investire da parte di un imprenditore che ha già messo 300 milioni per una società di calcio sarà davvero una sconfitta per tutti. Non solo per Firenze e la Fiorentina, che in ogni caso potrà dirigersi sul suo piano B, ovvero Campi Bisenzio.

Il 2021, infine, sarà un anno importante anche per tutta la dirigenza (in particolar modo per l’area tecnica) impegnata ben presto nella finestra di riparazione con un occhio molto vigile - e non certo da ora - sulla MLS (oltre a Bryan Reynolds dei Dallas, la Fiorentina sta seguendo altri profili negli Stati Uniti). Joe Barone, da un lato, porterà avanti con i suoi rapporti con le Istituzioni e in Lega il tavolo di lavoro per affrontare in maniera costruttiva i temi legati ai diritti tv nonché agli stadi e alle infrastrutture (il DL “sblocca stadi” approvato a settembre è stato già un risultato eccezionale). Daniele Pradè invece affronterà il discorso legato ai rinnovi (più facili per Vlahovic e Castrovilli, più complicato per Milenkovic) e quello molto più imminente di rafforzamento della squadra, con Scamacca in pole position per l’attacco e la rivelazione Maleh per giugno (col mediano del Venezia è stato raggiunto un principio di accordo). Molto di quello che sarà il futuro del ds (in scadenza a giugno) passerà dal suo lavoro nei prossimi tre mesi. Così come molto di quello che potrà diventare la Fiorentina negli anni a venire, passerà da un 2021 in cui - sulla carta - non ci sarà certo da annoiarsi.