IACHINI E I SUOI ALL'ESAME LAZIO, IN PONTE IL RITORNO AL 352. QUESTIONE STADIO: DOCCIA FREDDA SUL FRANCHI
Si prende rapidamente l’abitudine a questo inedito calcio giocato a tarda sera, e anche se sono per ora una minoranza le gare che hanno offerto spettacolo e qualità c’è da scommettere che l’interesse intorno al finale di campionato sia destinato a impennarsi. E’ un po’ quel che si augurano anche i tifosi viola, rimasti interdetti dal primo tempo della gara del Brescia ma anche dalle troppe occasioni da rete sprecate nella ripresa. Il calendario propone allora l’insidiosa trasferta di Roma, al cospetto di una Lazio reduce dalla batosta psicologica di Bergamo.
Con il k.o. subito dall’Atalanta gli uomini di Simone Inzaghi vedono allontanarsi il sogno scudetto e oltre a due giorni in meno di recupero contro la Fiorentina rischiano di mancare in diversi, ultimo della serie Cataldi. Insomma i viola arriveranno all’Olimpico in un momento delicato dove la voglia di rivincita di Immobile e compagni rappresenta un’insidia dalla quale guardarsi con grande attenzione. E’ poi anche per questo che Iachini medita di coprirsi rispetto a lunedì sera, tornando al 352 con Milenkovic dietro e con Vlahovic che dovrebbe ancora avere la meglio su Cutrone per una maglia in attacco insieme a Ribery.
Formazione a parte è però l’identità di questa Fiorentina il tasto tutt’oggi debole della gestione Iachini, non tanto per quella personalità che il tecnico è comunque riuscito a infondere dopo il suo arrivo al posto di Montella, quanto per un evidente prevedibilità della manovra troppo spesso limitata alle invenzioni dei singoli. Il recupero di Ribery resta la notizia migliore della ripresa del campionato, ma la squadra non può nemmeno essere prigioniera del talento del francese come unico viatico alla manovra. In società si attendono i prossimi responsi dal campo, ma intanto continuano a circolare nomi su eventuali futuri profili, non ultimo quel De Zerbi fino a qualche giorno fa più vicino al rinnovo con il Sassuolo oltre al solito Juric e alle ipotesi estere come Blanc o Petkovic.
Anche e soprattutto su questo si concentrerà la valutazione di Commisso sulla guida tecnica, in una scelta che sembra riproporre il bivio dello scorso anno quando l’americano decise di confermare la fiducia a Montella e rimandare qualsiasi avvicendamento. Stavolta il presidente avrebbe una gran voglia di tornare anche per affrontare di petto la vicenda stadio, reduce ancora ieri dall’ennesima doccia fredda su uno dei due scenari in ballo. Parlare di freddezza su come e quanto potrebbe incidere il decreto semplificazione in termini di stadi è quasi un eufemismo, di fatto al patron viola si ricorda nuovamente da Roma come qualsiasi intervento sul Franchi dovrà essere accuratamente valutato e comunque legato "alla trasmissione alle generazioni future di quei valori storici e culturali che ne hanno giustificato il vincolo".
Dal canto suo c’è da scommettere sulla voglia dell’americano di superare qualsiasi difficoltà, incluso evidentemente il diniego all'abbattimento dell'intera struttura del Campo di Marte, anche e soprattutto sfruttando il piano B che porta a Campi Bisenzio. Una partita a scacchi per il momento a distanza, con più di una presa di posizione negli ultimi giorni, ma anche una questione per il momento da considerarsi secondaria rispetto ai bisogni della squadra in termini di classifica. Inutile ripetere quando ancora i viola debbano fare per mettersi al riparo da qualsiasi sorpresa, ma certamente utile tenere bene a mente che di scontato in questo calcio estivo mai visto non sembra esserci davvero niente.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it