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IL BRACCIO DI FERRO CON LA JUVE E L'ORGOGLIO: NE HA ROVINATI PIÙ LUI CHE IL PETROLIO. MERCATO IN STALLO ASPETTANDO AMBROSINI E VALUTANDO STANKOVIC

di Tommaso Loreto

Trenta giorni dopo, niente sembra ancora cambiato. Riavvolgendo il nastro del “dopo campionato”, del resto, fa quasi effetto pensare che da quasi un mese, a Firenze, si aspetta l’esito della doppia vicenda Gomez-Jovetic. Era la fine di maggio, infatti, quando il nome del bomber tedesco cominciò ad essere accostato alla Fiorentina. Ed era invece da qualche mese prima che quello di Jovetic veniva considerato come il primo obiettivo della Juventus. Da allora è stato scritto e detto molto, ma i fatti sono più o meno noti a tutti. La Fiorentina ha una sorta d’accordo di massima con Gomez (ed è anche per questo motivo che gli altri nomi da Villa a Ylmaz per il momento restano più che altro alternative) anche sulla base di un ingaggio da 5 milioni di euro nel quale entrano pesantemente in gioco gli sponsor dello stesso calciatore tedesco (Lufthansa, Hugo Boss e Red Bull). Per convincere il Bayern servono 20 milioni, i viola ne offrono 15, e più o meno a 18 si dovrebbe chiudere.

Dall’altra parte, tuttavia, la Juve per Jovetic non ha 30 milioni di euro (ma i soldi per il suo ingaggio in bianconero sono già pronti), e di fronte ai bianconeri i Della Valle non sono per niente disposti a fare sconti. Anzi. Lo scontro a distanza tra Diego Della Valle e le famiglie Elkann/Agnelli non ha fatto altro che irrigidire i rapporti (e non a caso è il solo Ramadani a parlare con le due proprietà senza contatti diretti) e annullare qualsiasi compromesso. Una fase di stallo per il momento sfiorata soltanto dall’arrivo a Torino di Tevez. Con questi chiari di luna, perciò, o i Della Valle anticipano i soldi per Gomez rimandando la vendita di Jovetic alle prossime settimana (sarebbe una scelta inedita nella loro gestione) oppure in assenza di offerte da 30 milioni non solo Jovetic resta a Firenze, ma Gomez di certo non arriva.

In questo senso, perciò, il rischio che Gomez stia esaurendo la pazienza è reale. E le stesse sparate dei media tedeschi potrebbero giocare a suo favore. “Se qualcuno mi vuole si sbrighi, altrimenti parto subito per Firenze” sembra questo il refrain che esce dai titoli dei quotidiani tedeschi, con il procuratore di Gomez a smentire tutto, evidentemente conscio delle ulteriori offerte che potrebbero piovere da qui a fine agosto. Insomma, comunque la si guardi, la vicenda purtroppo non sembra ancora al punto di essere chiusa. Tanto che gli stessi altri affari dei viola sono al momento in stand-by. Ambrosini tornerà soltanto nella prossima settimana e la Fiorentina probabilmente chiuderà l’accordo, ma anche perché l’ex capitano rossonero è svincolato, mentre Ilicic resta a portata di mano ma legato a quanto accadrà con Ljajic. Idem su Stankovic, con la differenza che l’idea di arrivare al serbo potrà eventualmente tornare di moda soltanto a mercato avanzato, magari ad agosto quando tra l’altro in Fiorentina ci saranno maggiori certezze relativamente a Pizarro. E anche sul portiere, che sia Agazzi o qualche straniero, ad oggi Pradè e Macia sono fermi. 

Il pericolo, perciò, è quello di rinunciare a un’operazione che a Firenze sarebbe salutata come un capolavoro (Pradè e Macia ne uscirebbero da trionfatori) e che a Montella consegnerebbe un signor attaccante. In linea con i tempi, in pratica, cedendo nel braccio di ferro con la Juve (e accettando di buon grado i Marrone e i Gabbiadini che i bianconeri vogliono inserire nella trattativa) la Fiorentina potrebbe sostituire il montenegrino in tempi brevi e con un bomber come Gomez che a Firenze è già un idolo. Tra l'altro con l'unanimità dei consensi tra i tifosi, di certo poco propensi a rimpiangere uno Jovetic bianconero. Senza considerare che, a quel punto, lo stesso rinnovo di Ljajic con un Ramadani accontentato sul fronte JoJo sarebbe sicuramente più semplice. E’ comprensibile perciò che in casa Della Valle nessuno abbia voglia di fare sconti alla società che questa estate ha atteso di nascosto Berbatov a Monaco di Baviera, o alla famiglia che attraverso la FIAT ha prima attaccato Firenze e poi lo stesso DDV (che per la verità ha di certo saputo rispondere per le rime), ma come diceva qualcuno l’orgoglio è un’arma a doppio taglio. “Ne ha rovinati più lui che il petrolio…” diceva il buon Vasco, e se alla fine Gomez non arrivasse gestire uno Jovetic ancora a Firenze sarebbe decisamente complicato.

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it